Martedì 19 ottobre 2021, alle ore 21.15, "
Dune" di
David Lynch, con
Kyle McLachlan, Francesca Annis, Jurgen Prochnow e Sting, arriva in programma, nella
versione originale inglese con sottotitoli in italiano, al
Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10).
Un fortunatissimo romanzo di fantasy diventa, nel 1984, un film diretto dal regista di "Elephant Man". È la storia di una guerra stellare nell'anno 10191 per il dominio di Dune, un pianeta che produce una sostanza che allunga la vita. I Buoni vincono sui Cattivi. Un film sofisticato, un kolossal da otto miliardi. Partecipazioni straordinarie di divi come Sting e Max von Sydow.
Nel 1984 i De Laurentiis si imbarcano in una delle imprese più titaniche della storia del cinema: portare sul grande schermo il mondo creato da Frank Herbert nella saga di "Dune", uno dei cicli più duraturi e celebrati della storia della letteratura di fantascienza: un romanzo che dai più era considerato del tutto inadattabile alle sale cinematografiche, non solo per la complessità della messa in scena, che avrebbe richiesto effetti speciali all’avanguardia, ma anche per il gran numero di personaggi, la complessità delle trame, fino al tipo di narrazione, spesso affidata a monologhi interiori. David Lynch nel 1984 ha trasposto il romanzo iniziale per intero, appellandosi alla sua sensibilità e prendendosi parecchie libertà. Tutto questo, purtroppo, gli è costato caro, con un fiasco al botteghino e una tempesta di critiche. La pellicola di Lynch è coloratissima e ricca di sfumature cromatiche davvero suggestive che danno vita ad una estetica peculiare e brillante, che però è poco coerente con la cupezza e l’atmosfera che evoca il romanzo di Herbert: è un film che si ricorda soprattutto per la ricchezza visiva. D’altro canto, tale soluzione ben si sposa con le sequenze oniriche del film, che diventano ancora più stranianti e inquietanti, a tratti allucinatorie. In quest' opera si può comunque annidare il germe della poetica lynchiana, quel campo a se stante dal reale in cui il cinema dell’artista statunitense ha trovato nel corso del tempo la propria dimensione ideale. Se "Dune" mette nero su bianco l’incompatibilità tra Lynch e la macchina hollywoodiana classicamente intesa, il film rappresenta il più disperato e genuino atto di non compromissione di un cineasta che non vuole in nessun modo relegare la propria identità poetica in un ruolo secondario. In realtà, con una dimostrazione visionaria che non ha eguali nel cinema statunitense dell’ultimo quarantennio, Lynch riesce nell'operazione immane di affrontare un gigante letterario – di un genere molto identificativo come la fantascienza – e scavarlo, come un verme si immerge nella sabbia, fino a renderlo completamente proprio.
Ingresso: 5 euro.
Per maggiori informazioni:
www.cinemaspaziouno.it