Da giovedì 2 a mercoledì 8 dicembre 2021, il nuovo film "
Freaks Out" di
Gabriele Mainetti con
Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto e Giorgio Tirabassi torna in programma al
Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10).
È la storia di quattro amici che sono come fratelli. Siamo nel 1943, a Roma, durante la Seconda guerra mondiale, nell'anno in cui la Capitale è scenario di bombardamenti tra nazisti e Alleati. I quattro lavorano in un circo, gestito da Israel, che per loro è una figura paterna. Quando quest'ultimo cerca di trovare una via di fuga che li porti lontano dal conflitto, scompare misteriosamente, lasciando i quattro soli e senza alcuna prospettiva..."Freaks Out" segna il ritorno alla regia di Gabriele Mainetti cinque anni dopo "Lo chiamavano Jeeg Robot". È evidente fin dalle prime immagini di "Freaks Out" che Mainetti ha ben presente l'opera di Tim Burton e ha assorbito la lezione del cinema internazionale: del resto ha studiato regia e girato i primi lavori alla New York University. Ma la sua universalità è ben radicata nella sua italianità, mai rinnegata e anzi messa in primo piano, "così come Leone ha portato la sua romanità nel mondo. Quando guardo i suoi film mi sento a casa mia, ma i suoi film riescono a parlare a tutti, in Italia come all'estero. La capacità di navigare emotivamente è il grande potenziale che rende il cinema italiano internazionale". Per questo "Freaks Out", già dalle prime immagini, tracima emozione. Del resto, come per Steven Spielberg, "il cinema è il gioco di raccontare storie per toccare il nostro bambino interiore". Ma bisogna restare aderenti ad una forma filmica precisa, che "è difficile da mantenere nel momento in cui vuoi emozionare". "Mario Monicelli si ispirava alla commedia dell'arte", ricorda Mainetti. E quella commedia è fatta di archetipi che le maschere sintetizzano. Nella galleria di "mostri" che "Freaks Out" dichiara di essere fin dal titolo, ognuno è già visivamente una maschera, della quale dobbiamo però scoprire l'umanità sottostante, "e lavorare sulla tridimensionalità dei personaggi: come in "Jeeg Robot", dove c'erano maschere tragiche che fanno ridere". I protagonisti di "Freaks Out" non sono eroi senza macchia e senza paura, non portano sulle spalle il destino dell’umanità. Agli occhi del mondo sono scherzi della natura, creature bestiali che a furia di essere additati come fenomeni da baraccone, iniziano a convincersene e quasi ad autocommiserarsi. Dentro di loro, però, arde un’umanità incontenibile: soffrono, gioiscono, amano e sbagliano come chiunque altro. Sono freaks dotati di superpoteri, certo, ma per prima cosa esseri umani.
Per maggiori informazioni e orari:
www.cinemaspaziouno.it