Da giovedì 9 a domenica 12 dicembre 2021, la nuova commedia "
La persona peggiore del mondo" di
Joachim Trier, con
Renate Reinsve, Anders Danielsen Lie e Herbert Nordrum, arriva in programma al
Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10).
Quattro anni della vita di una giovane donna raccontati con grande originalità ed emozione: Julie ha quasi trent'anni e non riesce a trovare il suo posto nel mondo né a dare un ordine alla sua esistenza. La ragazza non sa ancora quale percorso professionale intraprendere, per non parlare della sua vita sentimentale, che storia dopo storia si rivela puntualmente un disastro...Quando incontra Aksel, Julie crede di aver trovato finalmente un po' di stabilità, ma a scombinare i suoi piani arriva l'affascinante Eivind...
Quattro mesi dopo il trionfo della bravissima protagonista Renate Reinsve a Cannes, nei giorni scorsi una manciata di sale italiane ha accolto "La persona peggiore del mondo", nuovo film del regista norvegese Joachim Trier che qui torna a raccontare Oslo attraverso storie ambientate fra le vie, gli edifici, i luoghi della capitale norvegese. Un film che parla di contemporaneità e rapporti umani divertendo, commuovendo e senza mai risultare retorico o pedante. Il film racconta quattro anni della vita di Julie, una trentenne che esplora la vita, il mondo, le relazioni interpersonali, gli studi, il lavoro, la carriera, il sesso, la crescita, il fallimento, la gioia, l'amore, le emozioni, la riproduzione, la contemporaneità, la società, il dialogo, le imposizioni e le convenzioni sociali mentre cerca disperatamente di trovare un senso, una direzione, una linea da seguire. La divisione in dodici capitoli (più un prologo e un epilogo) ce la introduce come studentessa impulsiva che cambia percorso di studi e obiettivi di vita a seconda di dove le giri sul momento, la strattona poi improvvisamente dentro a una relazione di coppia e prosegue quindi lungo tutto un percorso di crescita. "La persona peggiore del mondo" è sostanzialmente un racconto di formazione, solo "ambientato" attorno ai trent'anni invece che sul termine dell'adolescenza, appoggiato su quel genere di forza propulsiva che in fondo, allargandone il concetto, è alla base di tutte le storie che prevedano un arco di crescita per i loro protagonisti. Ma il film non è una mera osservazione entomologica: è una vera e propria storia d'amore anomala e complessa che si articola e si snoda attraverso gli umori e gli stati d'animo della sua protagonista, le fantasie parallele e i sogni (ma anche gli incubi) in cui il mondo si sintonizza sul suo tempo interiore, codificando e anticipando le tappe successive del suo percorso.
Per maggiori informazioni e orari:
www.cinemaspaziouno.it