Le star Hwang Dong-hyuk e Lee Jung-jae, rispettivamente regista e attore protagonista della serie TV dal successo globale targata Netflix “Squid Game”; il maestro del cinema coreano Im Sang-soo; la regista Shin Su-won, tra le più rappresentative del mondo femminile della Corea del Sud; l’attore Cho Jin-woong (interprete in oltre 50 film tra cinema e tv) insieme al regista, promessa del cinema, Lee Kyu-man.
Sono questi gli ospiti protagonisti del tappeto rosso della ventesima edizione del Florence Korea Film Fest che si terrà a Firenze dal 7 al 15 aprile 2022 nei cinema La Compagnia (sala principale della manifestazione), Stensen, MAD Murate Art District e online sulle piattaforme Più Compagnia e Mymovies.
Il festival racconta in 80 film la Corea del Sud in un programma diviso per sezioni: i maggiori successi al botteghino in Orizzonti Coreani; ritaglia uno spazio importante alle giovani promesse nei programmi Independent Korea e “Corti, Corti!” e l’attualità più stringente nella sezione documentaristica K-Documentary. Tra le novità assolute la sezione Webtoon & Cinema, il focus sui fumetti digitali pensati per essere letti su smartphone, tra le ultime tendenze della Corea del Sud e il lancio sul mercato di K Vision, la prima piattaforma online in Italia dedicata al solo cinema coreano. Al programma si aggiunge una retrospettiva dei film all’attore Lee Jung-jae (Squid Game), la prima organizzata in Italia, con una selezione dei maggior successi in carriera.
Protagoniste di questa edizione saranno una serie di masterclass, un modo per far incontrare il pubblico con le star del festival. Sabato 9 aprile l’attore Lee Jung-jae e il regista Hwang Dong-hyuk, conversavano con i critici cinematografici Caterina Liverani e Marco Luceri (ore 11, ingresso 10€) per parlare di Squid Game e spaziare sull'imponente carriera da attore di Lee Jung-jae; martedì 12 aprile il regista Chae Yeo-jun e l’illustratore Kim Woo-sub faranno una panoramica sul fenomeno webtoon insieme a Veronica Croce (ore 11, ingresso 5€). Questa masterclass è in collaborazione con Nemo Academy). E infine mercoledì 13 l’attore Cho Jin-woong e il regista Lee Kyu-man ripercorreremo le tappe fondamentali delle loro carriere e dei loro successi, introducendo il film “The Policeman’s Lineage" (in programma nella serata del 13 alle 20.30) in compagnia di Caterina Liverani e di Luigi Nepi (Università di Firenze), con la partecipazione del direttore del Festival Riccardo Gelli (ore 11, ingresso 5€). Ingresso con prenotazione obbligatoria (tutte le masterclass si terranno al cinema La Compagnia, per maggiori informazioni consultare il sito www.koreafilmfest.com).
Dichiara Riccardo Gelli, ideatore e direttore del festival - “Guardiamo oltre i vent'anni passati e siamo orgogliosi di poter raccontare quello che abbiamo costruito: un ponte ideale ma solido tra i due paesi. Quest’anno, come piace a me sottolineare, non sarà solo un festival ma una festa”.
Omaggio all’attore Lee Jung-jae
All’attore, con 30 film in carriera, ex modello classe 1972, sarà dedicato un omaggio con una selezione di 10 film che hanno meglio caratterizzato il suo percorso artistico: dagli esordi di “The young man” (1994) fino a “City of the rising sun” (1999), che lo vede vincitore di ben due premi come miglior attore (Korean Association of Film Critics Award e Blu Dragon Award). Il festival ripercorre la sua carriera presentando “Il mare” (2000) che ha avuto un remake statunitense nel 2006 uscito anche in Italia con il titolo “La casa sul lago del tempo” con Sandra Bullock e Keanu Reeves; “Asako in Ruby shoes” (2000); e poi “New world” (2013) qui, al fianco di Choi Min-sik; “The face reader” (2013), progetto storico di Lee Jong-suk, uno dei film con il maggior incasso in Corea del Sud nel 2013, con 9,1 milioni di spettatori; “Assassination” (2015) thriller storico ambientato durante l’occupazione giapponese degli anni ’30 fino ai più recenti “Svaha the sixth finger” (2019) in cui l’attore è alle prese con un mistero che coinvolge una setta buddista e “Deliver us from Evil”, (2020) film in prima italiana che uscirà su Amazon Prime Video l’11 aprile, distribuito da Blue Swan Entertainment.
Film di apertura e chiusura
L’inaugurazione della 20/ma edizione è affidata al regista Im Sang Soo, che venerdì 7 aprile sarà presente in sala per incontrare il pubblico e introdurre, per la prima volta in Italia, il suo ultimo film “Heaven: to the Land of happiness”. Presentato al Busan International Film Festival (BIFF) è un road movie interpretato da Choi Min-sik (tra più famosi attori in Corea del Sud, storica la sua interpretazione in "Oldboy") nei panni di un detenuto malato terminale che scappa con Park Hae-il (“The Host”) anch’egli gravemente malato che non può permettersi le cure necessarie in un’avventura che diventerà il loro viaggio alla ricerca della felicità. Nel cast anche Yuh-Jung Youn, la nonna non convenzionale Soonja di "Minari".
Chiuderà la kermesse l’atteso “Escape from Mogadishu” del regista Ryoo Seung-wan. Il film, campione d’incassi al botteghino in Corea del Sud è basato su una storia vera, ambientato durante la guerra civile a Mogadiscio quando i diplomatici rivali della Corea del Nord e del Sud rimangono intrappolati insieme e uniranno le forze per riuscire a scappare.
Le sezioni storiche del festival: Orizzonti Coreani e Independent Korea
Dagli emozionanti blockbuster ai film storici, dall’horror adrenalinico fino al cinema d’autore: i film di maggior successo degli ultimi mesi in patria sono presentati nella sezione principale, Orizzonti Coreani. In programma “Hard hit” debutto alla regia di Kim Changju, un thriller intenso e imprevedibile che inizia con una chiamata anonima sulla presenza di una bomba a bordo di una macchina; Hong Sang-soo continua il suo percorso cinematografico con “In front of your face”, in cui esplora l’universo femminile, stavolta, nella vita di una donna di mezza età in una Seul fatta di case in costruzione e piccoli caffè. Sempre a Seul, questa volta nel suo volto notturno e claustrofobico arriva “Midnight” del regista Kwon Oh-seung, un thriller dove si gioca pericolosamente “a nascondino” tra un killer psicopatico e una donna non udente; il clima di corruzione politica coreana negli anni ’90 è invece al centro di “The devil’s deal” di Lee Won-tae. Con la commedia catastrofica “Sinkhole” Kim Ji-hoon ci porta nella vita di un uomo medio, che ha impiegato 11 anni per ottenere la casa dei suoi sogni, e un minuto per vederla sprofondare a 500 metri sottoterra in una dolina. Segna il ritorno di Lee Joon-ik, regista veterano di successi, il film storico “The book of fish”, un bianco e nero che parla di uno studioso dell'era Joseon in esilio e di un pescatore, del loro scambio di conoscenze nella scrittura di un libro. E poi in programma “The Policeman's Lineage”, un poliziesco, diretto da Lee Kyoo-man e interpretato da Cho Jin-woong e Choi Woo-shike e “Guimoon: The Lightless Door” ambizioso horror diretto da Kim Yong-wan, che omaggia la tradizione dei luoghi abbandonati e infestati strizzando l’occhio al mokumentary.
Independent Korea
La sezione dedicata agli indipendenti ospita i lavori di giovani registi del cinema indipendente e sarà rappresentata da sei film che quest’anno si focalizzano sulle problematiche generazionali. La Corea più vera e sincera, quella che rappresenta ogni sfaccettatura della realtà è messa a fuoco dai nuovi registi coreani, che ispezionano sé stessi e le loro vite. In programma: “Not out” di Lee Jung-gon ruota attorno a un giovane giocatore di baseball appassionato che è spinto a prendere decisioni pericolose per continuare a giocare allo sport che ama; “The girl on a bulldozer” di Park Ri-woong, ritrae la vita della diciannovenne Hae-young, che dopo il misterioso incidente del padre dovrà prendersi cura del suo fratellino, ponendola in una posizione di responsabilità; “Snowball” di Lee Woo-jung pone al centro della storia il precario equilibrio delle amicizie adolescenziali. Tocca il delicato tema dell’ Alzheimer “A song for my dear” di Lee Chang-yeoul, che porta lo spettatore all’interno delle difficoltà di una coppia con l’avanzare della malattia; “Good person” primo lungometraggio di Jung Wook, un thriller solido su un insegnante di liceo divorziato la cui figlia viene investita da un'auto, forse per caso o forse spinta da uno dei suoi studenti; la regista Shin Su-won, già vincitrice del Festival nel 2016, quest’anno è in gara con “Hommage”, sulla storia di una regista disoccupata alla quale viene offerto un lavoro per restaurare un film che rivela le lotte che hanno dovuto affrontare le registe in Corea. La protagonista è Lee Jung-eun, meglio conosciuta a livello internazionale per il ruolo della governante Moon-gwang nel film vincitore dell'Oscar “Parasite”.
K-Documentary
Non manca poi l’attenzione alle storie individuali e collettive, fotografate nei documentari selezionati dal Festival: si va dal tema della disabilità al mondo dell’arte, dai diritti LGBTQ+ fino a un reportage sul lockdown. Molto introspettivi i titoli come “Corydoras” che mette in luce la storia di Park Dongsu, che vive da solo dopo aver lasciato la struttura per disabili dove ha iniziato a scrivere poesie. Compra un pesce chiamato "corydoras"; “The man who paints water drops” di Oan Kim e Brigitte Bouillot, sul compianto artista Kim Tschang-yeul, che ha costruito il suo mondo profondo di opere attorno a un motivo: le gocce d’acqua, simbolo ricorrente nella storia della Corea e dell’Asia. Più collettivi, invece, gli altri titoli: “Coming to you” di Byun Gyu-ri, commovente e personale resoconto di due madri e dei loro figli che fanno coming out, in un paese con un forte pregiudizio; in ultimo “Log in Belgium” è il reportage girato dall’attore Yoo Teo, recatosi in Belgio per girare il suo film ma bloccato a causa del COVID-19. Questo film parla dei suoi 15 giorni di quarantena all'Hotel di Anversa in lotta contro la sua solitudine.
La novità: Webtoon & Cinema
Il web cartoon prende vita nella nuova sezione dedicata a film ispirati al mondo della narrazione animata web. In cartellone, 4 titoli: “26 years” di Cho Geun-hyun, basato sul popolare manhwa del 2006 e racconta la storia immaginaria di cinque persone comuni che si uniscono per assassinare l'uomo responsabile del massacro di civili innocenti a Gwangju nel maggio 1980; “Beauty water” animazione di Cho Kyung-hun che racconta la storia di una ragazza alla quale non piace il suo aspetto fisico e si trasforma repentinamente in icona di bellezza dopo aver provato un prodotto cosmetico miracoloso. Di bullismo e di redenzione nel film “Shark: the beginning” di Chae Yeo-jun ospite della manifestazione martedì 12 aprile. Grazie ai consigli di un ragazzo più grande il suo amico, una volta timido e indifeso, riesce a sconfiggere le sue paure e a risvegliare lo squalo che è in lui. Infine “Start up” divertente commedia di Choi Jeong-yeol che racconta con ironia il periodo burrascoso di due ragazzi che stanno diventando adulti, in un mondo difficile.
Le giurie e premi
La giuria assegnerà il premio “Festival Critics Award” al miglior film delle sezioni Orizzonti e Independent. È presieduta dal regista e produttore Leonardo Cinieri Lombroso, e sarà inoltre composta da Omar Rashid, art director, regista, produttore e fondatore di Gold Enterprise; Daniela Brogi dell’Università per Stranieri di Siena; Lapo Maranghi del sito web Lascimmiapensa.com e Valentina Torrini del cinema Odeon di Firenze. Il pubblico in sala dopo ciascuna proiezione potrà, come di consueto votare, per il conferimento del “Festival Audience Award”. Dalla scorsa edizione anche il pubblico che si collegherà per seguire il Festival on-line su Mymovies.it sarà chiamato a esprimere la propria preferenza per uno speciale riconoscimento al film più votato.
Eventi collaterali
Tra gli eventi speciali spazio all’arte con due mostre. La prima, dal titolo "What a Wonderful Day! After 10 Years" della fotografa sudcoreana Jinhee Bae, si terrà al MAD Murate Art District. L’esposizione racconta con ritratti fotografici e videoproiezioni la quotidianità e la vita degli amici conosciuti a Londra, che come lei erano venuti in Europa da ogni parte del mondo, ciascuno con obiettivi e sogni diversi. Da San Diego a Oslo, dall’Islanda a Taipei, passando per Shanghai, avevano condiviso la cultura inglese ma anche le loro identità reciproche. La mostra narra le vite di quel gruppo di amici a dieci anni di distanza. Cosa stanno vivendo ora? E quali loro attuali posizioni, rientrati nelle loro città, condividono con chi guarda la loro routine, i loro incontri presenti e passati? (dal 6 al 30 aprile, vernissage 6 aprile ore 18, ingresso gratuito). La seconda, realizzata in collaborazione con Lucca Manhwa Academy e allestita al cinema La Compagnia dal titolo Webtoon & Cinema, confronta l'opera cinematografica e la trasposizione in webtoon, analizzandone le caratteristiche peculiari per presentarle al pubblico italiano. In esposizione ci saranno delle strisce di webtoon tratte dai film che proietteremo in sala: il primo è “Beauty water” animazione horror/thriller di Cho Kyung-hun, sull’ossessione per la bellezza, l’avidità e il consumismo; il secondo “Shark: the beginning” dell’illustratore Kim Woo-sub e trasposto cinematograficamente dal regista Chae Yeo-jun (che sarà ospite della manifestazione martedì 12 aprile), sul fenomeno del bullismo e di redenzione. (Ingresso gratuito, dal 7 al 15 aprile).
La valigia dei sogni
Il 4 aprile in Mediateca, nell'ambito di un cartellone di appuntamenti culturali, si terrà un incontro dal titolo "Introduzione al cinema coreano" in collaborazione con il Florence Korea Film Fest. Da maggio, sempre con il festival ci saranno 4 lezioni sul cinema coreano, tenute da Caterina Liverani, con la partecipazione del direttore Riccardo Gelli. Gli appuntamenti fanno parte de “La valigia dei sogni”, un nuovo programma di eventi di cultura cinematografica, presentazioni di libri, lezioni, talk e approfondimenti sul cinema italiano e internazionale.
Quest’anno il manifesto è caratterizzato dal blu e il rosso della bandiera coreana, colori che si intrecciano al giallo, simbolo di luce e vivacità e una ragazza con il megafono che si muove tra i nastri colorati che rimarca a gran voce la sua centralità, nella cultura e nel cinema. A districarsi tra i colori e la complessità della contemporaneità, la figura femminile con in mano un ciak e un megafono, “arma bianca” e strumento di piazza, ribadisce l’importanza di ciò che ha da dire il cinema, oggi e ovunque che nel festival coreano ha trovato un punto e un ponte che unisce la Corea del Sud e l’Italia, da vent’anni.
La manifestazione ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi-Toscana Korea Association è organizzata con il supporto di Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Consolato Onorario della Repubblica di Corea in Toscana, Istituto Culturale Coreano di Roma, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Cineteca Italiana di Milano, Nemo Academy; KOFIC - Korean Film Council e grazie al nuovo ingresso Marchesi Frescobaldi, l’azienda leader nella produzione di vino in Toscana, da sempre impegnata nella migliore interpretazione della toscanità all’estero e che dal Rinascimento investe nel settore culturale - in questo caso con uno sguardo alla Corea del Sud.
Sponsor: Marchesi Frescobaldi, PAC Prodotti Alimentari Coreani, Hite Jinro, Samyang, Conad, The Mall, Hotel Savoy, Antica Torre di Via Tornabuoni 1, Ville Sull’Arno, Hotel Bernini Palace, Grand Hotel Mediterraneo, Hotel Degli Orafi. Hyundai- Brandini, Ristorante Coreano Gangnam, Trattoria Dall’Oste, Ristorante Boccanegra, Osteria del Borgo, Ristorante Acqua al 2, ARCI.
Media Partner: AsianFeast.org; AsianWorld; CulturaPop; Firenze Spettacolo; K-Tiger; Mugunghwa Dream; Mymovies; Novaradio; Radio Italia Cina; Radio Toscana; TaxiDrivers.
Per maggiori informazioni: www.koreafilmfest.com