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giovedì 21 novembre 2024

"PerdutaMente", il documentario di Paolo Ruffini sulla memoria allo Spazio Alfieri di Firenze

14-02-2022
"PerdutaMente" un documentario per San Valentino, arriva in esclusiva allo Spazio Alfieri di Firenze (Via dell'Ulivo, 8) il progetto diretto dall'attore, comico, presentatore labronico Paolo Ruffini con Ivana De Biase. Da lunedì 14 febbraio 2022 alle ore 18.00 via alle proiezioni, mercoledì 16 febbraio 2022 alle ore 19.30 sarà lo stesso Paolo Ruffini a presentare quest'opera sull'Alzheimer.

"PerdutaMente" è un documentario sull'Alzheimer. Dunque sulla cura e sull'amore, per questo esce nelle sale il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Il progetto indaga la realtà di un fenomeno dilagante, che coinvolge direttamente e indirettamente, milioni di persone. È un'immersione in un mondo fatto in ugual misura di fragilità e di forza, traboccante umanità. Paolo Ruffini, che lo ha diretto con Ivana Di Biase, per due anni ha viaggiato dalla Calabria al Trentino passando da Livorno per incontrare persone dalla memoria smarrita, entrare nelle loro case e famiglie, ascoltarne parole e silenzi. Ha raccolto, con delicatezza e sincerità, le storie loro e dei familiari che se ne prendono cura. Come quella di Franco e Teresa. "Cosa vuol dire accudire un malato? Amare". Non ha esitazioni Franco. Che aggiunge: "Ho visto l'anima di Teresa uscire dagli occhi. Ho capito che non potevo guarirla ma potevo amarla, darle aiuto e dignità".

"È una malattia feroce e drammatica, rosicchia tutto. Ma non l'amore. Un elemento che sfugge alla scienza e viaggia per conto suo, su linee che l'organismo malato non riesce a deteriorare" così Paolo Ruffini, attore, regista e autore di "UP&Down", documentario sulla disabilità, che è anche uno spettacolo a teatro, racconta di aver iniziato questo progetto per curiosità - "Prima non conoscevo questo mondo. E mi sembra particolarmente significativo che l'ispirazione sia arrivata in questo periodo di pandemia in cui siamo concentrati sulla malattia e non sulla salute; in cui parliamo di morte più che di vita. Manca una parte affettiva. La pandemia di certo non ha aumentato la solidarietà". Paolo Ruffini dunque attraversa l'Italia per intervistare persone affette dalla malattia di Alzheimer e i loro familiari, definiti "seconde vittime" dell'Alzheimer, che si trovano ad affrontare un carico fisico ed emotivo enorme accompagnando i propri cari attraverso il doloroso cammino della malattia. Dalla malattia di Alzheimer, ad oggi, non è possibile guarire, tuttavia è possibile curarla, nel senso di "prendersi cura" di chi si ama, e l'unica cura possibile è l'amore. Il centro narrativo del documentario non è la malattia, ma le emozioni e i sentimenti che legano i pazienti ai propri cari.

Per maggiori informazioni: www.spazioalfieri.it