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giovedì 21 novembre 2024

Scelti dalla critica: il film "L'evénement" di Audrey Diwan allo Spazio Alfieri di Firenze

15-03-2022
Martedì 15 marzo 2022, alle ore 21.15, prosegue la rassegna "Scelti dalla critica" ideata dal critico Claudio Carabba otto anni fa allo Spazio Alfieri di Firenze, in via dell'Ulivo, con il film "L'evénement" di Audrey Diwan, Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia 2021. In sala, oltre al pubblico, i nuovi critici del futuro, grazie alla prima edizione del Premio Claudio Carabba per la critica cinematografica. La rassegna propone i migliori film della stagione appena passata, in lingua originale con sottotitoli in italiano, presentati da un socio del Gruppo Toscano Sncci - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.

"L'evénement" con Anamaria Vartolomei, Kacey Mottet KleLuana Bajrami, Sandrine Bonnaire, Pio Marmai e Fabrizio Rongione, tratto dall'omonimo romanzo di Annie Ernaux (in Italia "L'evento" edito da L'orma) è la storia di Anne, studentessa di lettere di origini modeste che si ritrova incinta. Vuole interrompere la gravidanza. Ma nel 1963 in Francia l'aborto è illegale. Anne non sa a chi rivolgersi e con chi parlare, costretta a inghiottire il suo dolore in silenzio. Una implacabile via crucis laica che ha la forma semplice e radicale di un diario filmato, scandito da una allarmante secchezza narrativa. L’evenement è scritto in modo ineccepibile a partire dal romanzo autobiografico della Ernaux, che questa via crucis l’ha attraversata davvero nel 1963, è impeccabilmente diretto con uno sguardo molto diretto e con pochi compromessi e soprattutto valorizza magnificamente la giovane protagonista Anamaria Vartolomei, che sostiene il film sulle spalle e sul volto.

Così la regista Audrey Diwan descrive il suo lavoro: "Qual è il destino di una giovane donna che si misura con un aborto clandestino? Spesso, possiamo solo cercare di indovinare la risposta. Quando ho deciso di realizzare l’adattamento di L’événement di Annie Ernaux, ho cercato di trovare il modo per catturare la natura fisica dell’esperienza, di tenere conto della dimensione corporea del percorso. La mia speranza è che l’esperienza trascenda il contesto temporale della storia e le barriere di genere. Il destino delle giovani che hanno dovuto ricorrere a questo tipo di operazioni è rischioso, insopportabile. Tutto quello che ho fatto è stato cercare la semplicità dei gesti, l’essenza che potesse veicolarlo".

Per maggiori informazioni: www.spazioalfieri.it