Città di Firenze
Home > Webzine > "Tromperie (Inganno)" di Arnaud Desplechin allo Spazio Alfieri di Firenze
giovedì 21 novembre 2024

"Tromperie (Inganno)" di Arnaud Desplechin allo Spazio Alfieri di Firenze

28-04-2022

In esclusiva allo Spazio Alfieri di Firenze (via dell'Ulivo) da giovedì 28 aprile 2022, alle ore 21.15, sarà proiettato il film "Tromperie (Inganno)" di Arnaud Desplechin dal romanzo di Philip Roth, con l'attrice più ricercata di Cannes Léa Seydoux. Ha la qualifica di film d'essai, designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.

La nuova opera di Arnaud Desplechin “Inganno” traduce in immagini la sensualità’ del romanzo omonimo di Philip Roth con le voci delle donne della sua vita. Magnificamente interpretato, gioco di parola e seduzione, il film è il dichiarato omaggio di un regista all’impalpabile e indescrivibile confine che separa la realtà dalla finzione, il pensiero dall’azione, l’ispirazione dalla creazione.
il film con Léa Seydoux, Emmanuelle Devos e Denis Podalydès, racconta la storia di Philip (Podalydès), scrittore “esiliato” a Londra nel 1987 insieme a sua moglie, e dei suoi costanti incontri con la sua amante inglese (Seydoux) nel suo studio.

“Racconto un uomo ossessionato dalla morte e una donna ossessionata dal suicidio che si incontrano. Lui sta invecchiando e ha una storia con una donna molto più giovane di lui, che ha una vita deludente e che vorrebbe buttarsi dalla finestra”, dice il regista. Che prima di affrontare l’adattamento del romanzo scritto dal famoso scrittore americano nel 1990 si è posto la questione sul ruolo delle donne in questa storia. “Roth in vita fu tacciato più volte di misoginia- racconta-. Avevo letto il suo libro e lo avevo distribuito alle mie collaboratrici donne perché non riuscivo a capire se fosse misogino o femminista. Mi sono identificato con il protagonista: un uomo che ascolta le donne. Ecco, penso che Roth non era di sicuro un progressista, ma tracciava dei ritratti femminili molto interessanti. In questo senso questo libro elogia le donne”.
Un film per certi versi teatrale. “Forse perché sono stato influenzato da Vanya sulla 42esima strada di Louis Malle che riprendeva la pièce di Čechov. Ogni personaggio cerca di recitare una parte. Io non credo al realismo, ma credo che ognuno di noi sia un piccolo teatro e che, in modo saggio o folle, recitiamo una parte”, dice il regista.

Per ulteriori informazioni: www.spazioalfieri.it