Stupore e ricordo in un'opera "buffa" per raccontare il secolo scorso in Russia:
da venerdì 13 a mercoledì 18 maggio 2022 il film di animazione "Il Naso o la Cospirazione degli Anticonformisti" di Andrey Khrzhanovskiy torna in programma al Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10).
Da Gogol a Šostakovič passando per Bulgakov:
il maestro Andrej Khržanovskij contro il totalitarismo in un film coltissimo e sperimentale, tra animazione e archivio, live action e artigianato. Tratto dal racconto "Il Naso" di Nikolaj Gogol e dall'omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič, il film è uno sguardo attento sul XX secolo con visuali a volte allegre, altre più cupe, che si soffermano sulla repressione politico/ideologica in Russia, mostrando come il Paese abbia sempre percorso ciclicamente questa via. Accompagnato dalle musiche di Šostakovič, il film racconta degli anticonformisti che ebbero il coraggio di opporsi al regime di Stalin
Il titolo dice tutto: c’è il riferimento letterario, Gogol’, e anche la traduzione musicale del racconto evocato, l’opera buffa composta da Šostakovič tra il 1927 e il ’28; e c’è la spiegazione, perfino la parafrasi, che mette in campo un’allusione ironicamente complottista, tirando dentro e, nei fatti, sostenendo gli eroi che si oppongono ai regimi totalitari. "Il naso" inizia a bordo di un aereo in cui viaggiano il regista e altre personalità del mondo culturale russo. Si rievoca il racconto di Gogol’, si ripensa all’opera di Šostakovič e ci si ritrova con Kovalev, assessore di collegio che una mattina si risveglia senza naso. Si scopre che il naso ha assunto vita propria, che va in giro per le strade di Pietroburgo fregiandosi del titolo di Maggiore. È un cinema colto, estremamente colto, quello che da oltre mezzo secolo porta avanti Andrej Khržanovskij, classe 1939, esponente di mezzo di una stirpe di cineasti, una lunga e complessa carriera che esplora le frontiere dell’animazione. Non fa eccezione l’ultimo film, che arriva in Italia in concomitanza con l’infiammarsi della guerra, e quindi si pone anche come monito civile e atto creativo contro l’oppressione. È un cinema altresì altissimo, perché dialoga con un panorama culturale complesso ed enciclopedico, compendio e al contempo analisi del carattere russo così com’è stato filtrato, mediato, sublimato, parodiato, sviscerato dai suoi artisti nel corso degli ultimi secoli. Che trova la sua forma compiuta nella sperimentazione di un patchwork che mette insieme i disegni a mano e gli inserti in live action, le figure ritagliate e i materiali d’archivio, seguendo il flusso musicale, il montaggio attrattivo, la potenza immaginifica.
In tre atti, anzi tre sogni, "Il Naso" chiede allo spettatore di non affidarsi a una bussola ma di farsi accompagnare in una cavalcata non rettilinea che costeggia l’onirico per incidere sul reale, omaggia i pionieri delle avanguardie per leggere il presente e anticipare il futuro.
Per maggiori informazioni, programma e orari:
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