La prima italiana di
"Eternal Spring" di Jason Loftus, una storia vera, un intrigo internazionale, nata in Cina nel 2002 che oggi rivive sullo schermo con animazioni e filmati attuali, uno degli eventi della quarta giornata della
63° edizione del Festival dei Popoli,
martedì 8 novembre 2022, al
cinema La Compagnia (ore 21, ingresso 7 euro, 5 ridotto).
Eternal Spring di Jason Loftus racconta dei fatti del marzo 2002, quando il segnale della TV di Stato cinese viene violato dai membri del gruppo spirituale vietato Falun Gong, con l’obiettivo di contrastare la narrazione governativa sulla loro pratica. Segue l’irruzione della polizia nella città di Changchun e il disegnatore di fumetti Daxiong (Justice League, Star Wars), un praticante del Falun Gong, è costretto a fuggire fino in Nord America. Combinando filmati dei giorni nostri con animazioni in 3D ispirate all'arte di Daxiong, il film ripercorre l'evento nel suo 20° anniversario e riporta in vita una storia di sfida senza precedenti, strazianti testimonianze oculari di persecuzioni e un'esilarante storia di determinazione a parlare per le libertà politiche e religiose, a qualunque costo. Il documentario, già vincitore di diversi premi internazionali, è stato candidato per il Canada, luogo di produzione, all’Oscar come miglior film straniero.
La quarta giornata parte alle 15 con il corto Subtotals di Mohammadreza Farzad, riflessione sulle incertezze della vita, a cui segue il mediometraggio In search of Averroes di Joao Cristovao Leitao, racconto familiare del regista che si intreccia con i romanzi di Borges; alle 16.30 con il lungometraggio Eami di Paz Encina, storia degli sfollati, memoria di un popolo che ha dovuto lasciare il suo luogo originale. L’omaggio al cinema avanguardistico trova spazio alle 18.30, con De humani corporis fabrica di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, dove il duo artistico ripercorre la vita dell'anatomista André Vésale, quando cinque secoli fa aprì per la prima volta il corpo umano alla scienza.
Secondo appuntamento per i Pop Corner al 25 Hours Hotel (piazza S. Paolino 1): l’evento di martedì 8 novembre si concentrerà sugli “Immaginari femminili”, ospiti la regista Alina Marazzi, curatrice della sezione Diamonds are forever, e l’attrice fiorentina Gaia Nanni.
Al via la programmazione allo
Spazio Alfieri, alle ore 15, con la sezione di archivio Diamonds are forever in Les Glaneurs et la Glaneuse (La vita è un raccolto) di Agnès Varda: c’è chi raccoglie ciò che per gli altri è un rifiuto, e la regista trova il sublime dove altri guardano con superficialità. Alle 16.30, per Habitat, c’è Historja – Stitches from Sapmì di Thomas Jackson, storia poetica e visivamente sorprendente delle popolazioni indigene nel nord del mondo che affrontano lo stravolgimento del clima con i propri metodi magici e mitologici, accompagnati dall’artista di fama mondiale Britta Marakatt-Labba. Alle 18.30 arriva il concorso italiano con Une jeunesse italienne (An italian youth) di Mathieu Volpe, della vita di Sokuro, figlio di immigrati burkinabé residenti in Italia, che alla vigilia del suo 25° anno, decide di tramandare la tradizione di famiglia sposando Nassira, una ragazza del suo villaggio natale. Serata dedicata all’omaggio al regista belga Pierre-Yves Vandeweerd con Les tourmentes / For the Lost (ore 20.30), con immagini e sensazioni legate al tema della tempesta, alla reazione dell’uomo dinanzi a situazioni avverse.
Al
cinema Stensen, infine, l’omaggio ai fratelli Dardenne, protagonisti della retrospettiva del festival, continua con L’enfant, apertamente ispirato a Bresson, un faro nel cinema dei due registi, che valse la seconda Palma d’oro a Cannes dopo Rosetta.
La 63° edizione è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua. L'immagine del festival è stata realizzata da Simone Montagnani, Fristudio, Firenze.
Per maggiori informazioni:
www.festivaldeipopoli.org