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lunedì 16 dicembre 2024

Anurag Kashyap ospite speciale del River River to River Florence Indian Film Festival

09-12-2022
È arrivato a Firenze il pluripremiato regista Anurag Kashyap, considerato uno dei più influenti autori contemporanei del Subcontinente Indiano, con all’attivo una carriera trentennale e più di 50 opere – da regista, produttore, sceneggiatore, editor e attore, noto al pubblico occidentale anche per la recente serie Netflix “Sacred Games”. Definito il Quentin Tarantino indiano per spessore autoriale, stile narrativo e personaggi estremi, premiato quattro volte ai Filmfare Awards, il massimo riconoscimento per il cinema in lingua hindi, Kashyap è l’ospite speciale del 22/mo River River to River Florence Indian Film Festival, manifestazione ideata e diretta da Selvaggia Velo che racconta il volto dell’India contemporanea in programma fino all’11 dicembre 2022 a Firenze presso il cinema La Compagnia (via Cavour 50/R) e online nella sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MYmovies.it.

Insieme all’attore Karan Mehta, Anurag Kashyap partecipa alla kermesse internazionale per presentare la prima europea del suo ultimo film “Almost Pyaar”, pellicola frizzante che parla d’amore, gioventù e tabù con una colonna sonora strepitosa (domenica 11/12 ore 20.30) e una delle sue opere più recenti: “Dobaaraa”, sapiente mix di thriller e fantascienza (sabato 10/12 ore 20.30).

Maestro nel ritrarre l’India più oscura al di là del glamour di Bollywood, è a lui che il regista inglese Danny Boyle si è ispirato per il film premio Oscar “The Millionaire”. Kashyap inizia il percorso registico appena diciannovenne, abbandonando gli studi scientifici dopo essere stato fulminato dalla visione di “Ladri di biciclette” di Vittorio de Sica. Kashyap ha partecipato in qualità di giurato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, al Sundance Film Festival e al Busan International Film Festival; è stato nominato dal governo francese Cavaliere delle Arti e delle Lettere per il contributo al mondo del cinema nell’anno in cui l’India è stata paese ospite al Festival di Cannes.

Sulla genesi di Almos Pyaar Kashyap racconta che un ruolo importante è stato giocato da sua figlia, Aaliya. “L’india è ancora un paese molto conservatore, per quanto sia in transizione. Un esempio: l’omosessualità viene accettata, ma in modo molto accondiscendente, quasi compassionevole. Le persone della mia generazione si sentono progressiste solo perché conoscono il significato della sigla Lgbtqa+. I giovani invece vivono in un mondo completamente diverso, sembrano aver risolto tutti i tabù relazionali e legati alla sessualità che per noi sono ancora così problematici. Quello che per noi è promiscuità, per loro sono contesti tranquilli vissuti con sicurezza. Mia figlia, che lavora come influencer, mi dice spesso che in questo nuovo mondo sono come un migrante, devo affrontare un viaggio per raggiungerlo. Ho girato “Almos Pyaar” per intraprendere questo viaggio, per capire meglio le nuove generazioni e gli antagonisti che vi si oppongono: i padri, le madri, ma soprattutto il sistema patriarcale, in un piccolo villaggio dell’India come nella metropoli inglese. “Almost Pyaar” è un film su ragazze e ragazzi, e sono loro i protagonisti assoluti. Ma è anche un film dove la musica è protagonista, musica elaborata con gli stessi protagonisti per ottenere una soundtrack che fosse giovane davvero, come loro”.

Sulla relazione con Netflix racconta: “È iniziata nel 2012, quando il mio film “Gangs of Wasseypur” è stato trasformato in una miniserie per gli Stati Uniti ed ha avuto un successo enorme. Netflix mi ha contattato su Facebook e da lì siamo partiti con “Sacred Games”. Devo dire che la piattaforma mi sostiene moltissimo, dopo l’uscita in sala acquisiscono tutti i miei film. Anche “Almost Pyaar” sarà lì a breve”. Ci sarà una terza stagione di “Sacred Games”? “Purtroppo no – spiega Kashyap – mi sarebbe piaciuto, ma non è prevista al momento”.

Riguardo al rapporto col cinema italiano, oltre alla rivelazione dei film di de Sica, Kashyap aggiunge: “Nel 2009 ho partecipato alla giuria della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia su invito di Marco Müller, e lì ho conosciuto diversi cineasti: Liliana Cavani, Gabriele Mainetti, Paolo Sorrentino. Addirittura nel 2014 avrei dovuto girare un film indo-italiano sul viaggio di Roberto Rossellini in India con Servillo protagonista, ma il progetto è in stop a causa di questioni produttive. Tra i registi contemporanei in Italia quello con cui di più vorrei lavorare è Mainetti: il suo “Lo chiamavano Jeeg Robot” è uno dei migliori film di supereroi di ogni tempo per me”.

Kashyap è un autore capace di passare dal gangster movie alla commedia romantica, dall’horror al prodotto seriale. “Guardo moltissimi film di ogni genere e tutto ha influenza su di me. Non voglio rimanere chiuso in una specifica categoria e diventare “il regista di film d’azione”, o “il regista di polizieschi”. Dopo il successo di “Gangs of Wasseypur” da me ci si aspettava che avrei continuato su quella traccia, ma proprio per questo ho preferito cambiare. Non voglio rimanere incollato a un’aspettativa specifica, perché sono proprio queste a rovinare gli artisti”. Il genere inoltre è un modo per trattare temi altrimenti difficilmente approcciabili: “In “Almost Pyaar” oltre alla questione del patriarcato si tocca il tema della convivenza tra indù e mussulmani, tema molto caldo in India. Per questo il film ha richiesto del tempo per essere sdoganato dalla censura. Per me è importantissimo riflettere sul mio paese quando faccio film, e per farlo utilizzo lo strumento del genere, che è anche un modo di aggirare certi blocchi”.

E sul cinema post-pandemia in India: “Come in Italia anche in India la frequentazione dei cinema si è molto ridotta. A meno che non si tratti di un blockbuster le sale sono spesso vuote, anche perché il pubblico ha preso l’abitudine di assistere ai film a casa”.

Il River to River Florence Film Festival si svolge con il patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l'egida di Fondazione Sistema Toscana, ed è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.

Per maggiori informazioni: www.rivertoriver.it