Sabato 10 dicembre 2022 la quinta giornata del River to River Florence Indian Film Festival si aprirà alle ore 16.00 con l’omaggio al regista Bimal Roy, gigante del cinema indiano, maestro del neorealismo, con “Do Bigha Zamin” (Due ettari di terra) primo film indiano ad aggiudicarsi l’International Prize al Festival di Cannes nel 1954: la storia è quella del contadino bengalese Shambhu, costretto a abbandonare la sua terra per restituirla al proprietario intenzionato a costruirvi una fabbrica. Per riuscire a riscattarla ha solo tre mesi di tempo, durante i quali dovrà mettere insieme abbastanza denaro da pagare i suoi debiti. Alle 20.30 spazio alla suspense con “Dobaaraa” firmato da Anurag Kashyap, presente alla proiezione, che racconta la storia di una donna a cui si presenta la possibilità di salvare un ragazzino morto venti anni prima, comunicando con lui tramite un bizzarro canale tv.
Appuntamento anche con la cinematografia breve, prodotta in India e inedita in Italia, frutto del lavoro di giovani registi emergenti. Protagoniste le storie al maschile tra sogno e realtà: “Adventures of Faisal Rehman” di Mir Ijlal Shaani, ispirato a ”Gli amori difficili“ di Italo Calvino; “The Astronaut and his Parrot” di Arati Kadav, un astronauta è bloccato sulla luna e riuscirà a comunicare con la figlia in un modo unico; “Mein, Mehmood” di Prataya Saha (presente in sala), la dura vita di Mehmood, agente di viaggio emigrato che tenta di sopravvivere in un mondo di concorrenza; “Line of Duty” di Mayank Malhotra (presente in sala), una giovane recluta al confine con il Pakistan si trova a scegliere se comportarsi da soldato o da essere umano.
Non solo film: in sala MYmovies alle 18.00 arriva sul grande schermo “Modern Love Mumbai”, la miniserie di Shonali Bose e Hansal Mehta ambientata nella megalopoli indiana che esplora le più diverse forme di connessione umana. Dall’amore romantico ai rapporti platonici, passando dall’ affetto familiare all’attrazione erotica. In programma per la giornata gli episodi 3 e 4. Il primo, ambientato nella comunità indiana cinese, racconta l’amore di Sui per il figlio, che la porterà ad ostacolare la relazione del ragazzo con una donna. Nel secondo la sessantenne Dilbar Sodhi riceve delle avances da un giovane uomo. Questo la turba, ma le permette di riscoprire la gioia di vivere.
Rimane aperta presso fsmgallery (via San Zanobi 19/r) la mostra fotografica “Mannequin”, viaggio nella notte indiana firmato dall’artista e curatore di Calcutta Arko Datto. Con opere esposte in tutto il mondo e il sostegno di enti prestigiosi tra cui il Pulitzer Center e la National Geographic Society, Arko Datto è una delle voci più innovative dall’India contemporanea. Per la personale realizzata in collaborazione con fsm - Fondazione Studio Marangoni l’artista firma una carrellata di immagini coloratissime rubate all’oscurità urbana. Il lavoro, partito nel 2014, pochi mesi prima che gli estremisti indù prendessero il controllo del paese, è “Un ricordo affettuoso della notte che è stata, per anticipare il buio che ci attende”, citando l’artista (visitabile fino al 31 gennaio 2023 da lunedì a venerdì su appuntamento con orario 10.00/15.00, prenotazioni segreteria@studiomarangoni.it).
Il festival si avvale del sostegno degli sponsor Salvatore Ferragamo, Galleria di Lux e Saaz Restobar, i partner tecnici Hotel Roma, fsm - Fondazione Studio Marangoni, Accademia Italiana, I was a Sari, Oxfam, Amblè, Libreria Brac, Cescot Firenze, Kochi-Muziris Biennale, Pocket Films, La città dei Lettori e i media sponsor Firenze Spettacolo e RDF.
Per maggiori informazioni:
www.rivertoriver.it