Ecco la programmazione del
Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che
da giovedì 22 a mercoledì 28 giugno 2023 proietterà i seguenti film:
"EMILY" di Frances O'ConnorFrances O’ Connor, dopo decenni di recitazione si piazza per la prima volta dietro la macchina da presa, per cesellare vita, tormenti, slanci, incubi e immaginazioni di Emily Brontë. Un’esistenza che si definisce in un corpo a corpo con la scrittura: una vocazione scacciata, rinnegata, poi finalmente accolta e sublimata in un romanzo epocale. "Emily" è un biopic evidentemente atipico che delinea un ritratto straordinariamente icastico dell'autrice di "Cime Tempestose". La O’Connor si cala in modo ostinato e concreto tra le complesse relazioni familiari che hanno caratterizzato la famiglia di scrittori e scrittrici dei Brontë: si impegna in un minuzioso film in costume che esplora le turbolente reazioni familiari, ma anche amorose, che hanno scosso a tal punto la talentuosa scrittrice, da permetterle di dare alla luce un solo romanzo, ma basilare e indimenticato. "Emily" ci arriva dritta al cuore nella sua più pura essenza, proprio come lo stream of consciousness ante litteram che lei stessa metterà a punto in "Cime Tempestose". Parte da qui, O’ Connor. Dal senso strisciante di morte che segna le tre sorelle Brontë. La scomparsa della madre ha sconquassato il maniero incastonato nel brullo Yorkshire. Il padre padrone, reverendo Patrick le tiranneggia, prescrivendo loro una tediosa vita da insegnanti a Bruxelles. Tra il senso del dovere paterno e l’amore clandestino con il nuovo curato della parrocchia, Emily scolpisce la sua inafferrabile interiorità che O’ Connor ci restituisce con intensi primi piani della bravissima interprete Emma Mackey. Il risultando è un film intimista e rarefatto che scopre subito le carte in tavola e poi volteggia, leggiadro, tra i generi senza lasciarsi ghermire da nessuno di loro: "Emily" non è né un biopic, né un prequel del romanzo, né un saggio letterario, né un affresco storico, né tantomeno una storia d’amore. È tutto questo, e la sua sussurrata negazione.
Giovedì 22/06 Ore 16:00 - 19:00 - *21:15
Venerdì 23/06 Ore 16:15 - *19:15 - 21:30
Domenica 25/06 Ore 16:15 - *19:00 - 21:15
Lunedì 26/06 Ore 15:30 - 19:00
Martedì 27/06 Ore 15:30 - 17:45
Mercoledì 28/06 Ore 15:45 - *19:15
*Le proiezioni con asterisco sono in Inglese + Sott.
"GIUNI RUSSO: La sua Figura" di Franco BattiatoLunedì 26/06 Ore 17:45 € 6,00
Mercoledì 28/06 Ore 18:00 € 6,00
"CHE BRAVI STI FROCI. Nel Mondo di Paolo Poli" di G. Giuliattini, R. CaciniA sette anni dalla scomparsa, il nostro personale omaggio ad un grande intellettuale dalla cultura letteraria illilitata e un artista difficilmente inquadrabile in definizione di genere e contenuto. Paolo Poli ha attraversato buona parte del ventesimo secolo calcando le scene dei teatri e della tv come attore/regista/autore/ cantante e con uno stile graffiante e lieve, così come raffinato e dissacrante, subendo censure e accuse di vilipendio e offesa della dignità civile del popolo italiano, da parte di una società che non riusciva a sostenere un personaggio così complesso e che osava sbandierare la sua omosessualità in modo sfacciato. Il titolo richiama una citazione di Poli che ricorda come Anna Magnani commentava i suoi spettacoli teatrali a Roma. Figlio di un carabiniere e di una maestra, fratello di Lucia Poli nonché zio del musicista Andrea Farri, dopo aver conseguito la laurea in letteratura francese cominciò ad affermarsi intorno agli anni cinquanta: i primi esordi furono nei piccoli teatri fiorentini. Qui Poli iniziò a farsi notare per la sua pungente ironia, il suo garbato istrionismo, la sua vena poetica e surreale contornata da momenti comici e giochi linguistici apprezzati anche da capocomici illustri come Tina Pica e Polidor. Nei primi anni sessanta fu protagonista di una trasmissione televisiva sulla Rai in cui leggeva delle favole per bambini, tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Lavorò inoltre con Sandra Mondaini in "Canzonissima". Rifiutò, come lui stesso racconta una parte in " 8½" dell'amico Federico Fellini. Rarissime furono le sue apparizioni cinematografiche, con l'eccezione della sua partecipazione al documentario a tematica omosessuale "Felice chi è diverso" (2014) di Gianni Amelio. Fu proprio lui, sul finire degli anni sessanta, a scoprire un giovanissimo Marco Messeri: i due collaboreranno continuativamente negli anni a venire.
Martedì 27/06 Ore 20:00 € 6,00
"MADONNA CHE SILENZIO C'È STASERA" di Maurizio PonziQual è il momento in cui smettiamo di credere che dietro l’angolo possa esserci l’elefante rosa? E soprattutto qual’è il momento in cui il la realtà schiaccia il sogno? Esiste oppure troveremo sempre una zona d’ombra in cui i due si sovrapporranno? Commedia agrodolce costruita "ad hoc" sulla verve di Francesco Nuti (anche sceneggiatore con Elvio Porta), al suo secondo lungometraggio come attore dopo l'esordio in "Ad ovest di Paperino" (1982) di Alessandro Benvenuti. L'apparenza spensierata nasconde una critica non banale sulla vita di provincia, tra alienazioni quotidiane e sogni di una fuga impossibile, permeata da una comicità surreale, sommessa e fondamentalmente pessimista («M'ammazzo domani, va'»); il risultato, anomalo e straniante, colpisce spesso nel segno. Un esperimento interessante nel panorama cinematografico nazionale, rischiarato dall'interpretazione ironica e misurata di Nuti (che si esibisce, durante la sequenza del concorso per dilettanti, nel brano "Puppe a pera"). Era il 1982: iniziò il sodalizio, durato per tre film, con Maurizio Ponzi, a cui Nuti lascia la regia. Quello che ne deriva è di un piccolo gioiello che riesce a combinare l’ingenuità con la rassegnazione, la speranza con l’illusione, l’adulto con il bambino. Francesco è un ragazzo che crede ancora a Babbo Natale convinto nella buona fede di qualsiasi persona si trovi davanti e a cui crede a prescindere. Il suo modo di essere puro o meglio, poco smaliziato, si scontra con una società cupa e con la quale non riesce, quindi, a rapportarsi totalmente. Tutto gli sembra distante, a tratti paradossale, un qualcosa che si discosta dal suo modo di pensare e concepire le parole che gli vengono dette e alle quali continua ad aggrapparsi nonostante l’evidenza della loro infondatezza, come se abbia la necessità di colorare più l’idea che la realtà.
Martedì 27/06 Ore 21:15 € 5,00
Presenta Federico Berti, giornalista
"THE CROWN - War: Margaret Thatcher, La Fine di un'Era" di Jessica HobbsMercoledì 28/06 Ore 21:30 € 6,00
Rassegna "Quattro Lunedì Eccellenti""LA MIA SIGNORA" di Giuseppe Comencini, Bolognini, BrassLunedì 26/06 Ore 21:15 € 5,00
Per ulteriori informazioni:
www.cinemaspaziouno.itLCCC