"Middle East Now" torna a Firenze dal 10 al 15 ottobre 2023, al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, al Museo Novecento e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, food, incontri e progetti culturali in senso più ampio. Il festival - che fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze - da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo, che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfonditi. Ecco le principali novità, anteprime ed eventi speciali.
35 film in anteprima – italiana, europea, internazionale – premiati nei migliori festival internazionali, per un viaggio cinematografico che tocca tutti i paesi dell’area mediorientale: storie forti, personaggi, i temi caldi dell’attualità nei titoli più recenti da Palestina, Libano, Iran, Siria, Egitto, Afghanistan, Israele, Algeria, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi, Giordania. Un programma che farà conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati. Una 14° edizione con tante proiezioni speciali, in cui saranno protagonisti registi e ospiti invitati a Firenze a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala, con anche un programma selezionato di proiezioni online nella sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MyMovies.
“Gli equilibri del mondo stanno cambiando in maniera veloce e definitiva. I baricentri si spostano. Si spostano quelli del potere, quelli dell’economia, quelli della politica. Si spostano anche i baricentri della cultura e dell’arte – ha detto il presidente Eugenio Giani - Evoluzioni che richiedevano secoli, ora germinano e talvolta si consumano nel giro di decenni. Dopo il decennio cinese, questo decennio che stiamo vivendo – gli anni Venti – sembra configurarsi come un periodo caratterizzato da un significativo attivismo mediorientale. Il Medio Oriente è la terra di molti artisti che vogliono farsi ascoltare e che, proprio come i singoli Paesi del Medio Oriente, hanno voci e mezzi radicalmente diversi l’uno dall’altro, cosa che rende il panorama artistico mediorientale ancora più interessante. In comune, però, c’è la voglia di parlare, partendo dalle proprie esperienze personali, di tutta la società, del modo in cui vive e pensa, del suo territorio e della sua condizione difficile, della politica, ma soprattutto dell’esigenza di cambiare e ricominciare. E’ quantomai interessante dunque un Festival come Middle East Now, che quest’anno è dedicato a un aspetto peculiare dei Paesi mediorientali, la “permanent transition”, quel continuo stato di cambiamento che presenta sì opportunità ma anche dilemmi ma che invita comunque a riflettere sui progressi e sulle sfide che dal cambiamento derivano”.
“Un appuntamento che è ormai un cardine nel panorama dei festival dedicati al cinema contemporaneo più interessante - dice la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -. Un occhio aperto sulla cultura mediorientale in continua transizione ed evoluzione, attraverso una vera e propria immersione nelle tante discipline della sua attualità e nei legami con il futuro che noi stessi ci apprestiamo a intraprendere. Middle East Now è tutto questo e molto altro, che si rispecchia in cinema, fotografia, musica ed eventi speciali; e che trova a Firenze una casa accogliente e attenta”.
“Fondazione Sistema Toscana - dichiara il presidente Iacopo Di Passio - è lieta di ospitare e sostenere il festival che apre una finestra sulle culture mediorientali. La Casa del Cinema, La Compagnia, si conferma così un collettore di festival internazionali, che vanno a comporre il cartellone della “50 Giorni”. Una manifestazione, quest’ultima, che rappresenta un’esperienza unica in Italia, capace di avvicinare istituzioni, pubblico, operatori internazionali. Non solo un modello culturale ma un punto di riferimento al cui guardare per rafforzare il sistema delle relazioni e lo sviluppo economico ad esso collegato”.
PERMANENT TRANSITIONS: tema del festival 2023
Nel corso della storia, le società hanno subito fasi di sviluppo e importanti momenti di svolta, che hanno creato picchi e cadute, risvegli e crisi. Ogni generazione sperimenta questi micro e macro eventi ciclici, vive e apprende dalle transizioni da una fase all'altra. In tempi recenti, è in corso una discussione sulla velocità delle trasformazioni sociali e dei progressi tecnologici.
L'emergere della cultura Woke, l'ascesa dei populismi, i movimenti anticapitalisti e colonialisti, le nuove ondate migratorie, la fluidità di genere e il nonbinary nell'espressione e nell'identità, i diritti delle comunità emarginate, la consapevolezza del cambiamento climatico e l'attuale rapida crescita dell'intelligenza artificiale e dell’automazione - contribuiscono tutti ai recenti sviluppi delle nostre società. Questo continuo stato di cambiamento presenta al tempo stesso opportunità e dilemmi.
“Mentre navighiamo attraverso queste transizioni – dicono Lisa Chiari & Roberto Ruta, fondatori e direttori artistici del festival – Middle East Now invita quest’anno a riflettere sui progressi e sulle sfide che derivano dal cambiamento. I film e i gli eventi in programma vogliono incoraggiare l'introspezione, e fornire agli spettatori uno spazio per reinventare un futuro condiviso. Insieme sarà possibile intraprendere un viaggio cinematografico che ispira nuove narrazioni, stimola la riflessione e amplia la percezione delle cose.”
Per questo il tema Permanent Transitions si declina in 3 sezioni del programma cinema - #1 SOCIO-POLITICAL – TRANSITIONS, #2 NEXT WAVE – TRANSITIONS, #3 LIFE & BEYOND - TRANSITIONS - che accompagnano il pubblico attraverso le varie transizioni sociali, politiche, culturali, personali, che rendono il mondo in cui viviamo un luogo in continuo cambiamento.
Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, con il supporto di Gruppo Why the Best Hotels Firenze, Fondazione Niels Stensen, Museo Novecento Firenze, MyMovies, Ponte33, in partnership con Scuola d’Arte Culinaria Cordon Bleu, Meltin’Concept, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.
Middle East Now festival è inserito nel programma “50 Giorni di Cinema a Firenze”, che è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze.
TRA GLI HIGHLIGHTS DEL PROGRAMMA CINEMA
Il maestro iraniano Mohsen Makhmalbaf
presenta il suo ultimo film “Talking with Rivers”
Arriverà a Firenze come ospite speciale del festival il maestro del cinema iraniano Mohsen Makhmalbaf, regista, scrittore e produttore considerato tra i più influenti registi del cinema mondiale e tra i fondatori della new wave del cinema iraniano. L’autore di tanti film capolavoro, tra cui “Viaggio a Kandahar”, presenta al festival – domenica 15 ottobre al Cinema La Compagnia – il suo ultimo lavoro TALKING WITH RIVERS (Iran, 2023, 50’), una conversazione tra Iran e Afghanistan in forma di film, due paesi vicini che un tempo erano una sola terra. Questi, dopo essersi separati, condividono ora le loro storie, dall’era dell‘invasione sovietica alla Guerra civile e all’era Talebana, fino ad arrivare all’ascesa e alla caduta dell’America e al ritorno dei Talebani.
Al festival anche THE LIST (Afghanistan, 2023, 65’), ultimo film della figlia del maestro Hana Makhmalbaf, che racconta la mobilitazione internazionale del mondo del cinema e della cultura per salvare gli artisti e i registi in Afghanistan, a rischio di essere giustiziati con il ritorno dei talebani al potere dopo il ritiro definitivo delle forze internazionali da Kabul. Una corsa contro il tempo, per essere inseriti nelle liste di afgani che si sono precipitati all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sugli ultimi aerei in partenza.
FOCUS PALESTINA
Nel programma cinema ed eventi speciali uno spazio di approfondimento è dedicato alla Palestina, per raccontare un contesto politico e sociale particolarmente importante in Medio Oriente, storicamente caratterizzato da conflitti ma anche portatore di grande vivacità culturale e di una grande spinta al racconto della vita quotidiana, e dell’identità dell’essere palestinese in tutte le sue difficoltà.
Palestinese sarà il film d’apertura del festival (martedì 10 ottobre al Cinema la Compagnia), A GAZA WEEKEND di Basil Khalil (Palestina, Regno Unito, 2022), commedia irriverente che racconta le vicende di un maldestro giornalista britannico e di sua moglie, un'israeliana nevrotica, che quando un virus si diffonde rapidamente in Israele causando una pandemia e bloccando tutti gli spostamenti via terra e via mare, sono costretti a tentare la fuga a Gaza, “il posto più sicuro del mondo” in cui rifugiarsi. Con la partecipazione speciale della famosa attrice palestinese Mouna Hawa e del co-sceneggiatore Daniel Ka-Chun Chan.
Così come a chiudere il festival sarà un titolo palestinese (domenica 15 ottobre, Cinema La Compagnia): il documentario BYE BYE TIBERIAS (Francia, Palestina, Belgio, Qatar, 2023), sullo straordinario viaggio emotivo che vede la regista Lina Soualem e sua madre, la famosa attrice palestinese Hiam Abbas, ritornare nel villaggio ancestrale della famiglia in Palestina, che la Abbass lasciò poco più che ventenne per inseguire il suo sogno di diventare un'attrice in Europa. Nel processo, ha lasciato dietro di sé la madre, la nonna e sette sorelle, insieme alle domande che tormentano l'attrice ancora oggi.
E ancora tra i titoli di punta del focus, ALAM (Francia, Tunisia, Palestina, Qatar, Emirati, 2022), premiato lungometraggio di debutto del regista Firas Khoury, che vede protagonista il giovane palestinese Tamer, che insieme ai suoi amici conduce una tipica vita adolescenziale in una scuola della Galilea, fino a quando un giorno arriva la bella Maysaa. Per far colpo su di lei Tamer accetta di prendere parte a un'operazione misteriosa che gli cambierà la vita, ribattezzata "Alam", per sostituire la bandiera israeliana della scuola con quella palestinese.
In anteprima europea a Firenze anche LYD di Rami Younis e Sarah Ema Friedland (Palestina, Gran Bretagna, 2023), il bellissimo documentario di fantascienza che segue l'ascesa e la caduta della città di Lyd, una metropoli vecchia di 5.000 anni, che un tempo era una vivace città palestinese, fino alla sua conquista avvenuta con la fondazione dello Stato di Israele nel 1948. Mentre il film rivela la sua storia, un coro di personaggi crea un arazzo emozionante dell’esperienza palestinese di questa città, e del trauma lasciato dal massacro e dall'espulsione. Pluripremiato al festival di Amman (Miglior Film e Premio Fipresci), il film ha come produttore esecutivo Roger Waters dei Pink Floyd, e la voce narrante della famosa attrice palestinese Maisaa Abd El-Hadi.
E ANCORA TRA LE ANTEPRIME:
Dal Libano il documentario di debutto Q (Libano, Stati Uniti, 2023), della giovanissima regista libanese-americana Jude Chehab, che sarà al festival per l’occasione, film vincitore ai festival di Tribeca e Sheffield, che descrive l'influenza di un ordine religioso matriarcale segreto – Al-Qubaysiat, di origine siriana – sulla famiglia della regista, i legami inespressi e le conseguenze della lealtà che sua madre, sua nonna e lei stessa hanno dimostrato a questa misteriosa organizzazione. Una storia d'amore di un tipo diverso, e un racconto multigenerazionale sull'eterna ricerca di significato nella vita.
Dall'Iraq, l'anteprima del documentario BAGHDAD ON FIRE di Karrar Al-Azzawi (Iraq, Norvegia, 2023), anche lui ospite a Firenze, racconto bruciante delle speranze e dei sogni dei giovani iracheni, che manifestano in piazza guidati da una giovane donna di 19 anni, che affronta le enormi conseguenze della lotta per la democrazia, la libertà e un futuro migliore.
Sempre dall’Iraq con l’anteprima EN TOUTE LIBERTÉ: UNE RADIO POUR LA PAIX (Francia, Iraq, 2022), il documentario di Xavier de Lauzanne che racconta lo straordinario lavoro quotidiano di Radio Al-Salam, nel nord dell'Iraq, un'antenna libera da influenze politiche e religiose, per cui sette giovani giornalisti musulmani, cristiani e yazidi tendono i loro microfoni a chi vuole la pace. In completa libertà, le voci si diffondono sulle onde radio e rianimano i legami all'interno di una nazione.
Tra i film dall’Iran, WINNERS (Gran Bretagna, Iran, 2022, 85’) del regista Hassan Nazer, candidato come miglior film straniero agli Academy Awards, ambientato in una piccola città di provincia iraniana, in cui due bambini lavorano duramente per sostenere le loro famiglie. Un giorno trovano su una strada polverosa una statuetta del premio Oscar abbandonata. Condividendo la passione per il cinema, il loro capo decide di aiutarli a trovare il proprietario (il due volte premio Oscar Asghar Farhadi…).
E ancora il potente lungometraggio d'esordio della regista iraniano-australiana Noora Niasari, SHAYDA (Australia, Iran, 2023, 118'), al festival in anteprima italiana prima di uscire nelle sale, protagonista Shayda, una donna iraniana che vive in Australia dove trova rifugio in un centro di accoglienza con la figlia Mona di 6 anni, dopo essere fuggita dal marito Hossein e aver chiesto il divorzio. Il ritratto poetico della vulnerabilità ma anche dell’anima radiosa di una donna iraniana che rivendica con coraggio i suoi diritti, che vede una strepitosa performance di Zar Amir Ebrahimi, migliore attrice a Cannes 2022 per Holy Spider, acclamata anche come regista.
Dalla Turchia l'intenso documentario BLUE ID (Turchia 2022, 89') delle registe Burcu Melekoğlu e Vuslat Karan, vincitore dell'audience award al festival IDFA di Amsterdam, che segue la vicenda di Rüzgar, un tempo una famosa attrice, nel suo percorso di cambio di sesso. Pubblicamente denunciato e diffamato dalla stampa scandalistica e transfobica turca, ma animato da una forte volontà e un sostegno costante, Rüzgar lotta per il riconoscimento della sua identità all'interno del contesto conservatore blu/rosa dominante. Nella vivace Istanbul, le registe lo accompagnano in questo lungo viaggio che lascia senza fiato.
Sempre dalla Turchia il thriller IN THE BLIND SPOT (Germania, Turchia, 2023) della talentuosa regista Ayse Polat, ambientato in una remota città nel nord-est della Turchia, dove si intrecciano le storie di una troupe cinematografica tedesca e di un agente dei servizi segreti turchi, la cui figlia piccola sembra essere perseguitata da una forza misteriosa, fino a creare una complessa rete di cospirazioni. In programma al Cinema Astra, mercoledì 11 ottobre.
Da Israele in anteprima JE T'AIME RONIT ELKABETZ di Moran Ifergan (Israele 2022, 71'), un viaggio straordinario nella vita di un’icona assoluta del cinema e della scena artistica israeliana e mondiale, la regista e attrice israeliana Ronit Elkabetz. Un documentario magistrale che utilizza il suo archivio e la collezione radicale del suo incredibile guardaroba, per diventare un saggio per immagini sul potere del cinema, il potere della moda, e su una donna indimenticabile, mancata nel 2016, che rappresenta e incarna il più profondo desiderio umano di libertà. Con la partecipazione della regista.
TRA LE NOVITÀ ANCHE:
La collaborazione con BERLINALE PANORAMA
Una speciale selezione di film curata da BERLINALE PANORAMA, la sezione del festival di Berlino che storicamente dà spazio a film indipendenti e anticonvenzionali - queer, femministi, politici e al tempo stesso oltre tutte queste categorie - che esprimono il concetto di “nuovo” proveniente da tutto il mondo. I film proposti da Panorama e dal suo direttore Michael Stütz sono MIGUEL’S WAR di Eliane Raheb (Libano, Germania, Francia, 2021), narrazione monumentale, che tra documentario, animazione e film d'archivio presenta l’incredibile parabola di vita di un uomo gay libanese, che torna nel suo paese d’origine dopo 37 anni vissuti in Spagna, per riflettere sulla sua esperienza di infanzia queer durante la guerra civile libanese.
Sempre dal Libano DEATH OF A VIRGIN, AND THE SIN OF NOT LIVING (2021, Libano), del regista libanese George Peter Barbari, protagonista un gruppo di adolescenti libanesi che mette assieme i soldi per perdere la verginità, un impressionante film di debutto che con straordinaria sensibilità decostruisce il mito di un rito di passaggio maschile.
NEW!
Middle East Now - REAL SCREEN 2023
La nuova piattaforma a supporto dei documentari e dei giovani registi dal Medio Oriente e Nord Africa, in collaborazione con CLOSE-UP INITIATIVE
REAL SCREEN è un evento speciale - aperto al pubblico - dedicato ai documentari work-in-progress in collaborazione con CLOSE-UP INITIATIVE, il programma che supporta registi emergenti che si impegnano con le loro opere a rappresentare il dialogo, la lotta per la giustizia e la libertà nelle regioni del Medio Oriente e Nord Africa. Sabato 14 ottobre, dalle ore 10.30 al Cinema La Compagnia - saranno presentati 6 progetti di film documentario work-in-progress (WIP) provenienti da Iraq, Turchia, Afghanistan, Algeria e Libano, e nell’occasione i registi potranno interagire col pubblico e con una serie di professionisti dell’industria cinematografica, per avere feedback sui loro progetti e sul percorso di sviluppo. Una giuria selezionata di professionisti assegnerà anche il REAL SCREEN AWARD, contributo allo sviluppo del progetto più promettente. Un’occasione unica per il pubblico del festival di partecipare all’anteprima assoluta di storie uniche che diventeranno un film.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Berta Film.
Tornano l’AUDIENCE AWARD del pubblico, il BEST OFF Award, e lo STAFF Award
Oltre all’ultimo istituito “Premio Cinema Iran e Afghanistan”, in memoria di Felicetta Ferraro, tornano i premi che il festival assegna già: il “Middle East Now Audience Award”, al miglior film votato dal pubblico, il “Best OFF”, riconoscimento al miglior cortometraggio d’autore conferito da OFF Cinema, e il “Middle East Now Staff Award” al miglior corto o mediometraggio, assegnato dallo staff del festival.
TRA GLI EVENTI SPECIALI:
LANDING:
la mostra del fotografo e skater palestinese Maen Hammad al Museo Novecento dal 14 ottobre al 29 novembre 2023 - a cura di Roï Saade
Opening alla presenza del fotografo e del curatore:
Sabato 14 ottobre – ore 17:00
LANDING racconta la scena e la cultura dello skateboard in Palestina. È il risultato di un progetto a lungo termine del fotografo Maen Hammad, che per otto anni ha seguito e documentato la vita di un ristretto gruppo di skater palestinesi. Uno sguardo collaborativo, che documenta come il praticare lo skateboard rappresenti per i giovani palestinesi – tra cui l’autore stesso – un modo per evadere dalla realtà e una spinta verso la libertà. Una forma radicale di resistenza alla violenza e al condizionamento psicologico determinati a più livelli dall’occupazione israeliana.
Maen Hammad (1992, Gerusalemme) è fotografo, regista e attivista per i diritti umani. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, sul New Yorker e Time Magazine. È membro della Magnum Foundation. Vive e lavora tra Ramallah e Washington.
Special Guest Food: SAGHAR SETAREH
Presentazione del libro “Melograni e Carciofi. Ricette e ricordi di un viaggio dall'Iran all'Italia” e la cooking demonstration alla Scuola Cordon Bleu
Tra gli ospiti speciali di questa edizione c’è una delle figure emergenti e più interessanti della scena culinaria contemporanea, Saghar Setareh, chef, fotografa e food writer nata a Tehran e basata a Roma, che crea un ponte tra Medio Oriente e Italia. Il libro “Melograni e Carciofi. Ricette e ricordi di un viaggio dall'Iran all'Italia”, pubblicato da poco da Slow Food Editore, è la storia di una giovane donna iraniana che decide di partire per studiare in un Paese straniero, di un incontro che passa anche attraverso il cibo, della poesia di scoprirsi simili nella diversità. Le oltre 80 ricette, iraniane, mediorientali e italiane, narrano tutto questo, e insieme a bellissime immagini di cibo, piastrelle e palazzi, ci accompagnano in un viaggio culinario e personale, attraverso sapori che sfidano i confini culturali.
Su Instagram ela si può seguire sul suo popolarissimo account @labnoon
Sabato 14 ottobre alle ore 19:30 (Cinema La Compagnia) – ingresso gratuito
Presentazione del libro “Melograni e Carciofi. Ricette e ricordi di un viaggio dall'Iran all'Italia”
Alla presenza dell’autrice, con la partecipazione di Kamin Mohammadi (giornalista e scrittrice), modera Silvia Chiarantini (curatrice programma Food del festival).
Domenica 15 ottobre, dalle ore 10.00 alle 13:00
Cooking demonstration con Saghar Setareh
alla Scuola d'Arte Culinaria Cordon Bleu (Via Giuseppe Giusti, 7)
Prenotazione obbligatoria (posti limitati): info@middleastnow.it
FESTIVAL TALKS 2023 – IL PUNTO DELLE 19.30
Anche a questa edizione un programma ricco di conversazioni, dibattiti, presentazioni di libri e approfondimenti su temi forti e di attualità, curato da Giuseppe Alizzi, esperto di Medio Oriente, architetto e saggista. Il festival invita sul palco del Cinema La Compagnia esperti, autori, giornalisti, saggisti, fumettisti, artisti a parlare del Medio Oriente di oggi e di alcuni dei suoi temi d'attualità più caldi.
Il bookshop dedicato al tema PERMANENT TRANSITIONS
Il festival presenterà una nuova edizione della sua libreria-installazione al Cinema La Compagnia, progettata dal gruppo di architetti Archivio Personale, e che si ispirerà al tema del festival, proponendo un viaggio letterario tra i romanzi e saggi che maggiormente esprimono il concetto di transizione e ricerca di nuovi riferimenti per il futuro, attraverso il racconto di storie e prospettive di vita in Medioriente. La selezione sarà a cura di Chiara Comito, fondatrice di Editoria Araba, blog di riferimento per la narrativa dal mondo arabo.