Città di Firenze
Home > Webzine > "A Road less travelled", Liv Ullmann ospite del 64° Festival dei Popoli di Firenze
mercoledì 25 dicembre 2024

"A Road less travelled", Liv Ullmann ospite del 64° Festival dei Popoli di Firenze

06-11-2023

Sarà la celebre attrice Liv Ullmann l’ospite d’eccezione della terza giornata del Festival dei Popoli, lunedì 6 novembre 2023, al cinema La Compagnia di Firenze (ore 21, ingresso 7 euro, 5 ridotto) in occasione della prima italiana del documentario “Liv Ullmann: A road less travelled” di Dheeraj Akolkar, film che ripercorre la lunga carriera nel mondo del cinema. Nel documentario incontriamo alcuni dei più stretti collaboratori di Liv Ullmann musa di Bergman, nei suoi sette decenni di cinema, tra cui Cate Blanchett, Jessica Chastain, John Lithgow, Jeremy Irons, Sam Waterston, Lena Endre e Pernilla August. Il film esplora la vita poliedrica di Liv e la sua straordinaria carriera internazionale durata oltre 66 anni: è la storia di un essere umano in continua evoluzione, pieno di apertura e curiosità, che abbraccia le possibilità e le incertezze, dimostra cosa significa essere una donna in un mondo dominato dagli uomini e mostra come trovare e usare la propria voce senza perdere la propria integrità, il senso dell'umorismo o gli amici.

La giornata inizia la mattina al cinema La Compagnia alle 10, con la masterclass del maestro di cinema d’avanguardia Ulrich Seidl, ospite del festival - ingresso gratuito. Dalla notorietà internazionale nel 2001 con il film Canicola, valso il Gran premio della giuria alla mostra del cinema di Venezia, ai lavori della consacrazione, come quelli tra il 2012 e il 2013, la trilogia di film che portano i nomi delle virtù teologali, la trilogia Paradies che segue le vicende di tre diversi membri della stessa famiglia austriaca nel corso di un'estate - Paradise: Love (2012), Paradise: Faith (2012) e Paradise: Hope (2013), Ulrich Seidl ora torna in Italia, dopo la prima dell’ultima fatica, “Wicked games: Rimini Sparta”, presentato durante il festival.

Il pomeriggio al cinema è dedicato al concorso internazionale: alle 15 si inizia con il corto “Ever since, I have been flying” di Aylin Gökmen, storia di Vakıf, un uomo curdo di 60 anni cresciuto in una tribù nomade sulle montagne della Turchia sudorientale, che ricorda i momenti della sua giovinezza che hanno plasmato la sua vita, e con il mediometraggio “Stand out my sunlight” di Messaline Raverdy, che tra ordine e caos, racconta del caleidoscopico sfacelo di un Don Chisciotte dei tempi nostri, le sue lotte, i suoi sogni e i suoi ricordi. Alle 16.30, in sala “Hypermoon” di Mia Engberg, viaggio biografico della regista, tra ricordi teneri d’infanzia e scoperte nel suo scantinato: una storia intima e poetica sulla memoria e sulla fragilità dell'esistenza. Alle 18.30 sullo schermo c’è “Zinzindurrunkarratz” di Oskar Alegria, che ha trovato la cinepresa Super-8 di suo padre, due bobine di pellicola utilizzate e due pezzi di filmati in magazzino, intatti dopo 41 anni: per intrecciare questi frammenti del passato, viaggia con Paolo, un adorabile asino, lungo le strade di campagna percorse dal padre.

Allo Spazio Alfieri, invece, la giornata inizierà alle 11.45 con i lavori della sezione Doc at work - Future Campus (a ingresso libero per il pubblico): sullo schermo “My rage is underground” di Francisca Antunes, “Blue” di Violena Ampudia, “Le tarantole dormono sotto le pietre” di Giada Cicchetti. Alle 15 al via i film d’archivio di Diamonds are forever, con i corti “Focii” di Jeanette Iljon e “Doppelgänger” di Elaine Shemilt, e poi con “Double labyrinthe” di Maria Klonaris e Katerina Thomadaki, che nel 1976 teorizzano, a partire dal cinema sperimentale, dalla body art e dai movimenti femministi, il cinéma corporel, un nuovo modo di fare cinema che rivoluziona la rappresentazione del corpo femminile. Alle 16, per la retrospettiva dedicata al regista Pedro Costa, arriva il suo “Blood”, storia di due giovani fratelli che, abbandonati dal padre, iniziano a prendersi cura di se stessi e vivono con il terrore di venire separati. Alle 18, invece, il momento dedicato all’omaggio alla regista Tatiana Huezo con “Prayers for the stolen” (Noche de fuego), storia della vita in una città in guerra vista attraverso gli occhi di tre giovani ragazze in cammino verso l'adolescenza. Per il concorso italiano, infine, alle 21 in sala “Vista mare” di Julia Gutweniger e Florian Kofler, documentario poetico e surrealista che svela il lavoro nascosto dietro la "vacanza al sole" nelle località della costa adriatica italiana, girato nel corso di un'intera stagione lavorativa (da febbraio a ottobre), accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso un paesaggio artificiale costruito per divertire i vacanzieri.

Al cinema Astra, nel pomeriggio alle 17.30 spazio alla sezione Popoli for Kids and teens, dedicata ai più giovani, con il film “Shadow Game” di Eefje Blankevoort e Els van Driel, resoconto filmato in modo sperimentale (tra testimonianze e video in formato social, videochiamate ai cari lontani) delle conseguenze di vasta portata della politica europea in materia di asilo. Protagonisti sono dei ragazzi migranti che si incamminano per la rotta balcanica.

Biglietti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).

La 64° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.

Il Festival dei Popoli fa parte dell'iniziativa “50 Giorni di Cinema a Firenze”. La “50 Giorni di Cinema a Firenze” è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze.

Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org