La guerra in Ucraina, ripresa mentre accadeva al fronte, con gli sguardi dei giovani uomini e dei loro affetti in“Eastern Front” di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko (cinema La Compagnia, ore 21.30) e il ritratto del medico che scoprì l’influenza Sars, a vent’anni dalla sua scomparso, in “Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita” di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi (Astra, ore 16.30) sono i documentari in prima italiana in programma al Festival dei Popoli, giovedì 9 novembre 2023.
Al cinema La Compagnia, in prima serata, la proiezione speciale “Eastern Front” di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko girato a febbraio 2022 con Yevhen e i suoi amici che volontariamente si uniscono al battaglione di pronto soccorso in prima linea per la guerra in Ucraina. Il documentario rivela le esperienze di questi giovani uomini in sei mesi pieni di drammi, disperazione, paura, odio, amarezza, amore e, soprattutto, fede nella vittoria, grazie al ricordo e all’affetto delle loro famiglie nelle retrovie, in un villaggio dell'Ucraina occidentale.
Tra gli eventi della giornata la proiezione, al cinema Astra, di “Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita” di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi, in collaborazione con Medici Senza Frontiere: un toccante ritratto del medico che identificò per primo la Sars, la “polmonite atipica” al centro dell'epidemia esplosa tra il 2002 e il 2003, fatale per lui stesso.
La giornata al cinema La Compagnia inizia alle 15, con l’omaggio a Pedro Costa e la proiezione del suo “Colossal Youth” del 2006: il regista portoghese riporta nella sua terra, con la distruzione di Fontainhas quasi completata, l'anziano Ventura si aggira tra le squallide case popolari e le rovine dei bassifondi, incontrando i suoi figli e i vecchi amici. alle 17.45 cominciano le proiezioni per il concorso internazionale: il corto “Trouble” di Miranda Pennell, che utilizza fotografie d'archivio per esplorare la storia dei bombardamenti sull'Iraq e dell'Egitto dei primi del Novecento, precede il mediometraggio “In Limbo” di Gusztáv Hámos e Katja Pratschke, storie di un giovane che fugge dall'Ungheria a Berlino Ovest durante la guerra fredda, dove si arruolerà nell'esercito popolare per il servizio militare, alla ricerca della sua identità. Alle 19.15 in sala “Dancing on the Edge of a Volcano” di Cyril Aris: all'indomani della catastrofica esplosione del 4 agosto 2020 a Beirut, una troupe cinematografica si trova di fronte alla scelta se sfidare il caos e andare avanti con le riprese del film o arrendersi alle molteplici crisi che si stanno diffondendo in tutto il Libano.
Alle 15 inizia la giornata anche allo Spazio Alfieri con la sezione Habitat: in sala “Bottlemen” di Nemanja Vojinović, documentario ambientato alla periferia di Belgrado, in Serbia, in una delle più grandi discariche d'Europa, che si estende sui resti dell'antica civiltà di Vinča, nella quotidianità dei raccoglitori di bottiglie di plastica, detti "bottiglieri" in questo paesaggio tossico. Alle 16.30 c’è la sezione Let the music play! con la proiezione di “Caiti Blues” di Justine Harbonnier, su Caiti, giovane del SouthWest americano, che intende usare la sua voce per fare molto di più che vendere cocktail alla ciliegia, così tra difficoltà e incomprensioni, decide di inseguire il successo, cantando il blues. Alle 18 “Daughter of the sun” di Reber Dosky, storia in prima persona di alcune ragazze yazidi, appena adolescenti quando sono state rapite dai loro villaggi nelle montagne del Kurdistan dai combattenti dello Stato Islamico, convertite a forza e vendute come schiave sessuali per i terroristi. Per il concorso italiano, alle 19.30 “Nessun posto al mondo” di Vanina Lappa, storia di Antonio nel Cilento, pastore dallo spirito libero che parla la lingua degli animali, in conflitto con gli abitanti del paese, che troverà nella natura una promessa di libertà. In serata dalle 21.15 i film della sezione d’archivio Diamonds are forever: “Flaming creatures” di Jack Smith “Blonde Cobra” di Ken Jacobs e “SOS Extraterrestria” di Mara Mattuschka.
All’Institut Français di Firenze, invece, alle 19 c’è l’appuntamento con la retrospettiva dedicata al regista Pedro Costa con “Change nothing”: il documentario si concentra sulla cantante francese Jeanne Balibar durante le prove e i concerti, vista attraverso le tipiche riprese lunghe e crude di Costa. A Prato, infine, evento serale presso Cinema Terminale la proiezione per la sezione per i ragazzi, Popoli for Kids and Teens, con “Shadow Game” di Eefje Blankevoort e Els van Driel, sui giovani che migrano tramite la rotta balcanica.
Biglietti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).
La 64° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.
Il Festival dei Popoli fa parte dell'iniziativa “50 Giorni di Cinema a Firenze”. La “50 Giorni di Cinema a Firenze” è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze.
Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org