Il dietro le quinte e le vite di coloro che hanno attentato la democrazia statunitense, a Capitol Hill nel gennaio 2021 in “Homegrown” di Michael Premo (21.30, cinema La Compagnia) e gli anni settanta in Italia e a Firenze raccontati attraverso la vita personale di Pasquale Abatangelo, ex “delinquente politicizzato” e cofondatore dei NAP, organizzazione armata di sinistra attiva nei diritti dei detenuti “Pensando ad Anna” di Tomaso Aramini (18.30, La Compagnia) sono alcuni dei documentari, in prima italiana, della terza giornata del Festival dei Popoli, lunedì 4 novembre 2024 al cinema La Compagnia di Firenze.
Al cinema La Compagnia la giornata di lunedì inizia con la proiezione delle 15 con la proiezione di “Taming the garden” di Salomé Jashi, nell’ambito di “Tour d’Europe” in collaborazione con Swiss Films e con Scuola Normale Superiore, storia dell’ex primo ministro della Georgia, che ha un hobby quanto meno singolare: colleziona giganteschi alberi secolari sradicandoli dalla costa per portarli su una chiatta attraverso il Mar Nero e aggiungerli al proprio Eden personale. Alle 17 invece in sala inizia l’omaggio a Judit Elek, cineasta ungherese a cui il festival dedica una retrospettiva, che con la sua opera ha attraversato e raccontato il Novecento, con “How long does a man live?” del 1967 in copia restaurata.
Per il concorso italiano, invece, alle 18.30 arriva il momento di “Pensando ad Anna” di Tomaso Aramini, presente in sala, che racconta le rivolte carcerarie italiane degli anni '70 attraverso la testimonianza di Pasquale Abatangelo (che interverrà dopo la proiezione), ex delinquente politicizzato e cofondatore dei NAP, organizzazione armata di sinistra attiva nei diritti dei detenuti. Il film intreccia interviste, ricostruzioni performative e materiale d'archivio, coinvolgendo Abatangelo (di origini fiorentine, che fu imprigionato proprio alle Murate), il regista Tomaso Aramini, il giornalista Fulvio Bufi e attori in un esperimento live che si interroga sulla necessità della violenza politica per il cambiamento sociale.
Alle 21.30 si terrà la proiezione della prima italiana di “Homegrown”, una cronaca cruda di americani in guerra tra loro: tre attivisti di destra - un futuro padre appena politicizzato nel New Jersey, un veterano dell'aviazione che organizza i conservatori a New York e un carismatico attivista del Texas - attraversano il Paese nell'estate del 2020, facendo campagna per Donald Trump e costruendo un movimento che sperano possa sopravvivere a lui. Quando si convincono che le elezioni sono state rubate, portano la loro lotta nelle strade. Il risultato è un ritratto agghiacciante di un movimento in crescita che spinge la democrazia americana sull'orlo del baratro che hanno attentato la democrazia statunitense, a Capitol Hill nel gennaio 2021.
Al cinema Astra invece la settimana inaugura con la prima sessione del Doc at Work - Future Campus, dedicato alle opere di giovani registi di domani, con le proiezioni dei corti “Room 826” di Sophie Leclercq, “Home is 1117 Km away” di Marta Smerechynska, “The living wardrobe” di Martí Madaula Esquirol, alla presenza dei registi, dalle 11 (ingresso libero). Alle 15 invece ci sarà “Pink Dolphin” di Didier D’Abreu per il concorso internazionale dei lungometraggi, allegoria sul corpo femminile e sui pericoli che lo minacciano, tramite un’antica leggenda amazzonica che narra di una creatura soprannaturale che vive nel fiume e perseguita le donne che vi si immergono durante il periodo mestruale. Sempre in concorso internazionale, alle 17 in sala “Angry Spirits” di Iris Pakulla, storia di una ex nomade che lavora in uno strip club di Ulan Bator (in Mongolia) per mantenere la famiglia, tra le sue notti tormentate dagli incubi. Alle 19 invece il momento della sezione Habitat “Daughter of Genghis” di Kristoffer Poulsen e Christian Als, in collaborazione con Scuola Normale Superiore: storia sempre dalla Mongolia, dove Gerel Byamba combatte per l’uguaglianza delle donne ma è anche un’indignata vendicatrice incappucciata a capo di un’organizzazione ultranazionalista che si oppone alla mescolanza delle razze. Infine, alle 21 per il concorso italiano sullo schermo arriva “Valentina e i muostri” di Francesca Scalisi, alla presenza della regista, sulla complessa realtà di Niscemi, in Sicilia, un luogo segnato da distruzione ambientale e presenza militare, ma anche da atti di quotidiana resistenza.
Il Festival dei Popoli è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua. E’ organizzato nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze” che fa parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio.
Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org