L’incontro con il regista Albert Serra sarà l’evento speciale della quarta giornata del Festival dei Popoli martedì 5 novembre 2024, alle ore 15 presso Strozzina di Palazzo Strozzi (ingresso libero, fino ad esaurimento posti). Al regista catalano, il festival, dedica una retrospettiva dei suoi film - omaggio organizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi: notoriamente provocatorio, Serra “sostiene che il documentario sia affare per registi privi di immaginazione”. Ma ha appena trionfato al festival di San Sebastian con il documentario in purezza “Tardes de soledad” e tutto il suo cinema nasce da un confronto costante con la fisicità di spazi e corpi, e da un lavoro di stretta relazione tra la macchina da presa e i luoghi filmati e del regista con il cast. A partire da questo si svilupperà nel talk moderato da Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli. A seguire, alle ore 16, ci sarà la proiezione - sempre presso la Strozzina - del film The names of Christ, film che affronta, in tanti capitoli quante sono le stazioni del martirio di Cristo, la difficoltà di finanziare un cosiddetto ‘film d’artista’ tra cinefilia, teologia, satira e ricerca poetica, alla presenza del regista.
Giornata ricca al quarta giornata del Festival dei Popoli con la prima italiana di “Portuali” di Perla Sardella, documentario in concorso, uno spaccato sulla lotta politica del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023, negli scioperi contro la “nave delle armi” per un sindacato più attento alle istanze del presente.
Ricco il programma della giornata anche al cinema La Compagnia: per il concorso internazionale lungometraggi, ci sarà alle 15 “Kamay” di Ilyas Yourish e Shahrokh Bikaran, presenti in sala, storia di una famiglia hazara, etnia perseguitata in Afghanistan, che chiede giustizia per la morte di una delle figlie, tra il dolore personale che diventa resistenza silenziosa, eco della lotta di un popolo intero; alle 17.15 invece “Mother Vera” di Cécile Embleton e Alys Tomlinson, alla presenza delle registe, ritratto femminile e percorso di redenzione, che porta in un monastero ortodosso in Bielorussia, una suora dal passato oscuro ricerca la propria identità. Alle 18.30, per la sezione Doc Highlights, arriva al festival in prima italiana “Dahomey” della regista Mati Diop, ultimo Orso d’Oro alla Berlinale 2024, in collaborazione con The Recovery Plan: un'opera d'arte poetica e coinvolgente che analizza prospettive reali su questioni di vasta portata che riguardano l'appropriazione, l'autodeterminazione e la restituzione. Ambientato nel novembre del 2021, il documentario racconta di 26 tesori reali del Regno del Dahomey che lasceranno Parigi per tornare nel loro Paese d'origine: l'attuale Repubblica del Benin.
Numerosi i film anche al Cinema Astra invece la giornata inizia alle 10 (ingresso libero) con il “Woods that sing” di Renata Poljak, che ruota attorno a quattro storie principali, combina segmenti di grande impatto visivo con le testimonianze di donne partigiane. Alle 11.30, la sezione Doc at Work - Future Campus presenta i corti “De gallo Qui ovavit” di Nina Forsman, “Grandmamauntsistercat” di Zuza Banasinska e “Metamorphosis chantings” di Aina Xistó, alla presenza dei registi (ingresso libero). Alle 15 invece, il momento dell’omaggio alla regista ungherese Judit Elek con “A hungarian village” del 1974. Ritorna la sezione Feminist Frames alle 16.30, con il film “È a questo punto che nasce il bisogno di fare storia” di Constanze Ruhm, presente in sala, che approfondisce il lavoro della femminista italiana Carla Lonzi (originaria di Firenze), autrice e cofondatrice di Rivolta Femminile negli anni '70. Per il concorso italiano, alle 18.30 ci sarà “Tineret” di Nicolò Ballante, che ci catapulta nella vita di Andrei, ragazzo moldavo nella periferia di Roma, dove - tra corse in auto, il lavoro nella stalla, amici e musica trap - sogna di diventare un artista nonostante i problemi economici. Serata dedicata alla nuova sezione Discoveries dalle 20.30 con “God-and-a-Half” di Margarida Assis e “The Stimming Pool” di The Neurocultures Collective, alla presenza dei registi, film ibrido che presenta le possibilità di un mondo informato da prospettive e percezioni autistiche. Infine, alle 22.30 l’omaggio ad Albert Serra, presente in sala, con il suo “Rei Soleil”, performance filmata alla Graça Brandao Gallery di Lisbona: l’attore Lluís Serrat inscena l’agonia del Re Sole, tra rantoli, sospiri e pasticcini.
Il Festival dei Popoli è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua. È organizzato nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze” che fa parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio.
Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org