Da giovedì 20 marzo 2025, alle ore 21.15, allo Spazio Alfieri di Firenze, in via dell'Ulivo 8, arriva in programma il film "Le donne al balcone – The balconettes", una storia di sorellanza e liberazione femminile, commedia horror e dissacrante dell'attrice e regista francese Noémie Merlant.
Protagoniste tre giovani donne che incarnano tre diversi approcci al maschile. Per Rosy (Souheila Yacoub) è una relazione facile e frequente, per Nicole (Sanda Codreanu) è difficile e rara, per Élise (Noémie Merlant) è terribilmente complicata.
Durante una torrida estate a Marsiglia, le tre giovani inquiline di un vivace condominio spiano dal balcone del loro appartamento la vita di un attraente vicino di casa. Ma quando l’uomo le invita a casa sua per un drink a tarda notte, le conseguenze saranno terrificanti e deliranti e le tre amiche dovranno escogitare una soluzione rocambolesca per uscire dai guai e rivendicare la loro libertà.
Noémie Merlant è una regista e attrice francese. Ha collaborato in veste di attrice con molti prestigiosi registi. Nel 2023 ha vinto un Cesar per la sua interpretazione in L’innocente di Louis Garrel. Il suo nuovo film, Le donne al balcone - The Balconettes, in cui è protagonista insieme a Souheila Yacoub e Sanda Codreanu, è stato presentato al Festival di Cannes 2024 nella sezione Midnight Screenings.
Com'è giunta a un film che unisce commedia, horror, il surreale e argomenti così sensibili come il sessismo e la violenza sessuale? - Ho iniziato a scrivere da sola circa quattro anni fa – racconta Noémie - Sono partita da uno spunto reale: in quel momento dovevo uscire di casa, fuggire da una situazione che non mi faceva sentire realizzata. Mi sono rifugiata presso le mie amiche, tra cui Sanda Codreanu, che nel film interpreta Nicole. Viveva con le sue sorelle che sono anche mie amiche. Ho vissuto per diversi mesi in questa sorta di gineceo, era una dinamica di vita diversa. Non avevo mai vissuto da sola e mai con altre donne, e questo mi ha fatto molto bene. Ci sono stati molti confronti tra noi, sui nostri sogni, sui nostri traumi, sui nostri desideri e sull'oppressione patriarcale. C’era un ragazzo che viveva dall'altra parte della strada - niente a che fare con il vicino del film - lo abbiamo visto che ci guardava, era curioso della nostra libertà, della nudità consentita tra di noi, che non era una nudità di seduzione, ma piuttosto quella di una fiducia ritrovata, di corpi che si rilassavano. Ho voluto partire da questo per il film, con una forte pulsione liberatoria di addentrarmi nell'umorismo, nel cruento, nell'eccesso, nell'assurdo, nel fantastico... Insomma, in una commistione di generi che riflette la pluralità dei messaggi: la denuncia delle oppressioni, ma anche e soprattutto la valorizzazione onirica della liberazione.
Film vietato ai minori di 14 anni
Per maggiori informazioni: www.spazioalfieri.it