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mercoledì 25 dicembre 2024

Spazio Alfieri: proiezione di ''Francofonia'' con voce narrante di Umberto Orsini

01-01-2016
Da venerdì 1 a lunedì 4 gennaio lo Spazio Alfieri (via dell'Ulivo, 6) inaugura il nuovo anno con la proiezione del film "Francofonia. Il Louvre sotto occupazione" del regista russo Aleksandr Sokurov e con la voce narrante di Umberto Orsini nella sua versione italiana.

Una straordinaria esclusiva per aprire il 2016, quindi, con un'opera in bilico tra il documentario e la fiaba che dovrebbe farci riflettere sulla guerra in atto nel mondo, "che non salva le opere d’arte, non perché preferisce salvare gli uomini, bensì perché ha perso la speranza nel genere umano".
"Francofonia" è realizzato in co-produzione col Museo del Louvre ed è stato presentato alla 72a Mostra del Cinema di Venezia. Nel film il regista Sokurov (già vincitore del Leone d'Oro nel 2011 con "Faust") intreccia i destini di due uomini eccezionali, nemici sulla carta ma legati da un rapporto che sarebbe errato definire amicizia: Jacques Jaujard, il conservatore in carica nel momento in cui la Francia fu occupata dai nazisti e il conte Franziskus Wolff-Metternich, l'uomo mandato da Berlino per ispezionare l'inestimabile patrimonio artistico del museo parigino e trasferirne in Germania una parte. I due sono molto diversi tra loro, un funzionario e un aristocratico, ma collaboreranno per preservare i tesori dell'arte e ciò che rappresentano. Sono loro a cui pensa Sokurov nel realizzare un film sul Louvre, ma anche a Napoleone e alla Marianne, fuoriusciti dai dipinti, all'Hermitage e all'assedio di Leningrado, e a un mercantile che viaggia nella tempesta, come una moderna arca, con un carico di quadri che rischiano di finire per sempre in fondo all'Oceano. Quella nave così imponente sembra fin troppo somigliante alla "Zattera della Medusa" di Gericault: stessa prospettiva triangolare, stessa altalenanza tra le onde, ma Gericault è arte, mentre il filmato cerca di salvare l’arte. Con una fotografia dettagliata e un savoir faire quasi fiabesco, animato dai fantasmi di Napoleone e Marianne, i quali rivendicano l'uno la paternità del Louvre (creato di fatto per elogiare le sue conquiste durante le campagne belliche), mentre l’altra è una continua eco di Libertè, Fraternitè, Egualitè, il regista incolla insieme i tasselli di una storia dimenticata, mettendo poi sull'altro piatto della bilancia il trattamento ricevuto dall’ex Unione Sovietica, di cui invece furono ignorati musei, opere d’arte, letterarie, musicali e d’altro genere, solo perché riassunti sotto l’etichetta dell’Est.

Per maggiori info: tel. 055 5320840 - www.spazioalfieri.it  

AT