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giovedì 21 novembre 2024

''I martedì al cinema con Palazzo Strozzi'' all'Odeon Firenze

26-04-2016
Odeon Firenze e Palazzo Strozzi presentano l’ormai tradizionale appuntamento “I martedì al cinema con Palazzo Strozzi”: dal 26 Aprile al 17 Maggio (ogni martedì ore 20.30, ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili), una rassegna di 4 film in concomitanza con la mostra in corso a Palazzo Strozzi, “Da Kandinsky a Pollock – La grande arte dei Guggenheim”. Tutti i film sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

Martedì 26 Aprile ore 20.30: EASY RIDER (USA, 1969, 94′) - Un film di Dennis Hopper, con Peter Fonda, Jack Nicholson, Dennis Hopper.
Billy e Wyatt, con i serbatoi delle moto imbottiti di droga, attraversano il sud dell’America in cerca di fortuna. Arrestati per aver sfilato insieme a una banda senza l’apposito permesso, vengono aiutati da un avvocato che decide di unirsi alla loro avventura. Road movie sceneggiato dai due interpreti principali, Peter Fonda e Dennis Hopper, e diretto da quest’ultimo, Easy Rider è un racconto sulla libertà, un viaggio che ha per meta il Carnevale di New Orleans, la festa della città sul grande Delta. E stavolta è necessario un racconto amarissimo e crudele, che alla fine indigna senza parole, per denunciare lo squallore e la paura della provincia bianca e borghese del sud nel 1969. Una paura che si manifesta rozzamente nei confronti di qualsiasi minima e pericolosa traccia di diversità. Se a questo aggiungiamo l’evidenza di un grande cinema, in cui i paesaggi che cambiano, gli interpreti e la musica sembrano danzare all’unisono una ballata disperata senza scampo, allora, forse, diventa facile per lo spettatore riconoscere la presenza di una visione unica e irrepetibile nell’immaginario cinematografico.

Martedì 3 Maggio ore 20.30: ALL ABOUT EVE | Eva contro Eva (USA, 1950, 138′) - Un film di Joseph L. Mankiewicz, con Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders.
Un’aspirante, dotata attrice di teatro riesce a strappare la parte affidata ad un’affermata ma non più giovanissima diva, che l’aveva accolta come un’amica. Il suo successo è trionfale e la carriera ormai aperta: l’ha ottenuta con mezzi poco puliti e presto sarà ripagata con la stessa moneta. Il cinema stavolta non parla di se stesso ma del teatro; però ci sono molte analogie. L’amarezza e il cinismo sono gli stessi, e molto bravo fu Mankiewicz nel guidare gli attori, che diedero il meglio di loro stessi. E ci fu tanto di riconoscimento ufficiale con ben 6 Oscar (a Sanders, al film, alla sceneggiatura, al regista, ai costumi, al suono). Splendida Bette Davis.

Martedì 10 Maggio ore 20.30: SHADOWS | Ombre (USA, 1959, 79′) – Un film di John Cassavetes, con Lelia Goldoni, Ruper Crosse.
Leila è un’afroamericana con velleità di scrittrice che vive a Manhattan con i suoi due fratelli Ben, trombettista, e Hugh, che tenta di fare carriera come cantante di jazz. Leila, ha la particolarità di avere la pelle chiara, così, quando porta a casa il suo corteggiatore Anthony, nota chiaramente l’imbarazzo di questi davanti ai suoi fratelli. Ben presto la situazione diventa tesa. Ombre di anti-eroi nella città che non dorme mai, ombre di una generazione con un’identità non trovata. Il film è l’esempio di un cinema che è riuscito a schivare le tendenze predominanti per crearne una propria. Uno di quegli esordi favolosi, che hanno la spontaneità di un nuovo cineasta e il coraggio dell’ originalità. Lontano dalla “fabbrica” hollywoodiana e nato nel clima innovatore del New American Cinema, si discosta anche da quest’ultimo rifuggendo lo spiccato sperimentalismo delle avanguardie newyorkesi. Un cinema che quindi si distacca dai modelli americani del periodo per trovare un’identità, e nel quale si può rinvenire una matrice di stampo più europeo.

Martedì 17 Maggio ore 20.30: ON THE WATERFRONT | Fronte del porto (USA, 1954, 108′) – Un film di Elia Kazan, con Marlon Brando, Rod Steiger, Eva Marie Saint.
Brando è un ex pugile che lavora nel sindacato portuale e non vuole accorgersi dei delitti che vengono compiuti. Quando gli uccidono il fratello finalmente capisce e con l’aiuto di un prete e della fidanzata si ribella. Il film è una delle opere più premiate dagli Oscar (i sette più importanti, anche Brando lo ebbe) e destò scalpore e disagio perché, descrivendo il sindacato come un’associazione a delinquere, in sostanza prendeva una posizione ambigua e impopolare. Ci fu una vera levata di scudi dell’intelligenza liberal, e se non riuscì il regista Kazan a trovare buoni argomenti, ci pensò Brando, con la sua interpretazione intensissima a far dimeticare tutto. L’attore, con le sue manifestazioni di dolore, angoscia, coi suoi silenzi e ammicamenti, ma con la caparbietà e la fede finale nell’idea giusta, persino con una velata proposta di eroismo, comunicò con tutti i giovani del mondo, che per cominciare si tagliarono i capelli appiattendoli sulla fronte. Alla Brando, appunto.

Per informazioni: www.odeonfirenze.com