Venerdì 22 e sabato 23 novembre 2013, alle ore 20.45, sarà in scena al Teatro di Cestello di Firenze "Delicato come una farfalla e fiero come un'aquila, il mondo libero di Antonio Ligabue", di e con Elisabetta Salvatori.
Raccontare di Ligabue, non è solo raccontare di un artista folle, è l’opportunità di toccare diversi argomenti: l’Italia degli emigranti, agli inizi del secolo scorso, la Svizzera di quel periodo, dove Antonio, naque e visse l’infanzia. Il rapporto dell’artista con le due madri: quella naturale e quella adottiva, l’arrivo in Italia, la mancanza di una patria, le due guerre, la bassa Reggiana, il Po, la solitudine, il degrado e soprattutto il talento di pittore.
Mentre si affermano le avanguardie artistiche, e l’astrattismo, Antonio dipinge le sue storie di tigri e pollai. Vivrà per sette anni in una baracca sul Po. Emarginato, deriso e rifiutato perfino dalle donne dei bordelli, ma sempre fiero della sua arte, grazie alla quale, prima di morire, avrà riconoscimenti e parecchi soldi. Raccontare di Ligabue, è raccontare una vita così difficile, che sembra impossibile che sia stata vissuta.
Per ulteriori informazioni: www.teatrocestello.it
GD