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venerdì 29 marzo 2024

''Alcesti'' di Euripide, spettacolo e laboratorio gratuito al Semiottagono delle Murate a FIrenze

30-09-2014

Da martedì 30 settembre a domenica 26 ottobre, nello spazio del Semiottagono dell’ex carcere delle Murate, a Firenze, in debutto assoluto (e, sarebbe bene precisare subito, “unico”) Alcesti di Euripide, uno spettacolo di Massimiliano Civica (che ha curato anche la traduzione e l’adattamento del testo), con Daria Deflorian, Monica Demuru, Monica Piseddu, i costumi di Daniela Salernitano (nella cinquina finale dei Nastri d’Argento 2014 per Song’e Napule), le maschere di Andrea Cavarra, le luci di Gianni Staropoli. Un progetto speciale che non avrà una tournée e sarà visibile a venti spettatori a replica, considerate anche le dimensioni e le suggestioni del Semiottagono, un luogo mai utilizzato prima come spazio teatrale.

Non è solo il debutto di uno spettacolo, è un progetto che propone una precisa modalità di “fare teatro” da parte del più giovane artista ad aver diretto un Teatro Stabile (il Teatro della Tosse di Genova, con un progetto triennale che non a caso si chiamava “Facciamo insieme teatro”, anche vincitore del Premio ETI Nuove Creatività). In uno spazio e un tempo definiti e non replicabili ci si concentra ancora su quella parola, “insieme”, ovvero sulla qualità della relazione attore/spettatore. Il vincolo del “qui e ora” a cui è costretto il pubblico libera dall’illusione del “tutto e sempre” della rete globale e da alcuni altri paradossi contemporanei.

La regia parte dallo spazio, che non essendo riconducibile a nulla di teatrale ha il compito di “pulire” lo sguardo degli spettatori: alla sala del Semiottagono si accede attraverso una lunga galleria, una specie di diaframma che separa la città da questo luogo intimo, bianco, scandito nel suo vorticoso sviluppo verso l’alto, da una serie di ballatoi su cui si affacciano le porte delle vecchie celle. In alto il cielo, oltre i vetri di un lucernaio. Il pubblico disposto su un’unica fila di 20 sedie bianche, circonderà l’azione scenica.

Le attrici Daria Deflorian e Monica Piseddu, attraverso l’uso delle maschere, daranno vita a tutti i personaggi della tragedia: dei e mortali, servi e nobili, uomini e donne, vecchi e giovani. Alla cantante/attrice Monica Demuru il compito di reinventare il canto della tragedia greca, ricercandone gli echi più profondi.

Uno dei legami tra lo spettacolo e la più ampia proposta culturale di Civica si evidenza attraverso queste parole del regista: L'Alcesti di Euripide è una tragedia che “dice” l’ineluttabilità della morte e l’obbligo che abbiamo di scegliere come vivere. Pone una domanda che dobbiamo imparare ad accettare come ineludibile: se dobbiamo morire, se dobbiamo ad un certo punto perdere tutto, se non possiamo esserci per sempre, che senso ha vivere? La risposta suona scandalosa alle nostre orecchie di contemporanei: la vita ha senso se scegliamo di vivere per qualcuno, se siamo pronti a sacrificarci per qualcuno. Non perché viviamo, ma per chi viviamo? Alcesti sceglie di morire affinché suo marito continui a vivere. E nella tragedia, per questo suo sacrificio, per questo suo atto d'amore, avviene il miracolo che la riporta in vita, accanto al suo amato. E’ solo una favola e Euripide lo sa bene, infatti non ci consola, ma ci offre in sacrificio il solo miracolo consentito agli uomini, quello di trovare un senso nell'amore.

Il messaggio è chiaro: il teatro non è contemporaneo, è eterno e per accorgersene basta anche una sola sera, come per creare una relazione.    

Allo spettacolo sarà affiancato inoltre un percorso di approfondimento per giovani artisti e tutti gli interessati, in due fasi, dal titolo “Leggere il teatro”: dal 23 al 28 settembre la possibilità di assistere alle anteprime a cui seguirà l’incontro con Massimiliano Civica, dal 20 al 24 ottobre cinque incontri (per massimo 50 partecipanti), a Firenze, con il regista per indagare la relazione tra il testo e la complessa pratica di messa in scena nel Teatro Greco e in particolare nell’Alcesti, che evidenzia come il suo significato più profondo risieda nella rappresentazione più che nella forma letteraria.

Alcesti è un progetto prodotto da  Fondazione Pontedera Teatro e Atto Due, in collaborazione con il Comune di Firenze e con Rialto Santambrogio di Roma e Parco Tecnologico “Le Murate” – Centro Servizi, Comune di Firenze – Direzione Cultura, Turismo e Sport.

Alcesti è una coproduzione riconosciuta dal MIBACT - Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo dal Vivo e da Regione Toscana.

Per ulteriori informazioni: www.pontederateatro.it - www.attodue.net