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sabato 20 aprile 2024

''Scompagine'' di Nada Malanima al Teatro Puccini di Firenze

29-01-2015
Giovedì 29 gennaio 2015, alle ore 21.00, al Teatro Puccini di Firenze sarà in scena lo spettacolo "Scompagine" di Nada Malanima. “… nel chiuso di una stanza, una donna è in attesa di un’operazione che dovrà cancellare dalla mente e dagli occhi la visione di un’altra lei, la sua confidente allucinazione con cui ha da sempre un rapporto di affetto e ostilità”. Così scrive Nada Malanima ad incipit del suo “Scompagine”, un monologo (o è un dialogo? o è un soliloquio?) che anche chiama: “commedia drammatica”, in ogni caso una grande prova di attrice. Sulla scena, una donna, di età avanzata ma indefinibile, inchiodata a una vecchia poltroncina (evidentemente la sua, la sua preferita).
 
Si chiede, e ci chiede: dove sono? E poi inizia a raccontare, tra sé e sé – letteralmente, in dialogo con una Sé Stessa che ama e detesta.
 
Scorrono così le vicende di una storia, una vita, la sua: amori e terrori, il padre di sua figlia e l’Uomo Nero (anzi, ben quattro uomini neri!), viaggi reali e viaggi immaginari, un “matrimonio spento”, le cure, gli ospedali, le osservazioni sbrigative degli “psicoqualcosa”… Sì, perché presto ci accorgiamo che questa donna non appartiene alla categoria dei “sani di mente”, ma è parte di quegli “organismi studiati per essere capiti” e che troppo spesso vengono annientati. Lei invece ce la fa: seduta sulla sua poltroncina motorizzata, conquista la scena e vi scorrazza, mettendoci a confronto con una vita vissuta, dentro e fuori, pericolosamente, gioiosamente, ineluttabilmente…
 
Lei, dice, è in attesa della “neuroleptoanalgesia” che la libererà della se Stessa che la importuna.. E’ un caso clinico, senz’altro. Ma noi capiamo. Sentiamo che racconta – estremizzando – un punto nevralgico del nostro essere al mondo, un esserci sempre per lo meno in due: i nostri pensieri e l’io che li ascolta.
 
Come finirà lo scontro? Davvero l’altra lei verrà sacrificata? O verrà infine e in fondo accolta in una profonda percezione della complessità di ciò che essere è? La donna si chiede e ci chiede: è preferibile essere sani ma sentirsi malati o essere malati ma sentirsi sani?
 
Per informazioni: www.teatropuccini.it