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giovedì 28 marzo 2024

Lapislazzuli: la magia del blu al Museo degli Argenti di Firenze

09-06-2015

Per la prima volta al mondo, Palazzo Pitti ospita una mostra dedicata ai lapislazzuli dal titolo "Lapislazzuli. Magia del blu" che sarà aperta al pubblico dal 9 giugno fino all’11 ottobre nelle sale del Museo degli Argenti.

Un'esposizione particolare e curiosa nata dalla collaborazione tra varie istituzione toscane e internazionali, tra le quali spiccano il Museo di storia Naturale dell'Università di Firenze e il Muséum national d'Histoire naturelle di Parigi. Come ha dichiarato Maria Sframeli, direttrice del Museo degli Argenti, "Le stanze del Tesoro di Palazzo Pitti costudiscono una straordinaria raccolta di vasi intagliati in lapislazzuli. Una collezione unica al mondo, iniziata da Cosimo I de' Medici alla metà del Cinquecento e accresciuta per volontà di Francesco I. È in considerazione dell'unicità di questo tesoro che ho accolto l'invito rivoltomi dall'amico mineralogista Gian Carlo Parodi, direttore del Muséum national d'Histoire naturelle di Parigi, di dedicare una mostra a questa pietra carica di magici significati. Una mostra rivolta non solo all'approfondimento dei manufatti artistici ma anche all'aspetto più prettamente mineralogico. In questo lavoro, quindi, non poteva mancare il prezioso apporto del Museo di Storia Naturale dell 'Università di Firenze, diretto da Giovanni Pratesi per i contributi scientifici alla mostra e al catalogo".

Il progetto espositivo si propone, dunque, come vero e proprio excursus con la volontà di documentare la passione per questo prezioso materiale e il suo uso nelle scienze e nelle arti dalle origini ai giorni nostri.
La mostra, suddivisa in quattro sezioni, si apre con una prima parte denominata "Dalla Natura all’artificio" in cui è stato scelto di mettere a confronto una selezione di lapislazzuli, di varia provenienza e formazione, con l’utilizzo dello stesso minerale nella creazione di coppe, fiasche e vasi commissionati dalle grandi corti rinascimentali e oggi di proprietà dei più importanti musei d’Europa (come il Museo del Prado di Madrid, l’Ashmolean di Oxford o il Landesmuseum Wurttemberg di Stoccarda).
La seconda parte dell'esposizione, "Commesso in pietre dure e pietre dipinte", si concentra, invece, sull’utilizzo di questa pietra in due ambiti rinomati nel Seicento: quello della pittura su lapislazzuli e quello del commesso, animati dalla stessa volontà di rendere eterna e fissare la natura nei colori immutabili delle pietre. La terza e penultima sezione dal titolo "La pietra blu nel fasto principesco" mettere, invece, in evidenza l’uso del raro blu "oltremare" nella realizzazione di oggetti profani e religiosi di grandissimo pregio artistico, come quelli voluti dalle famiglia Borghese tra cui l’opera Cartaglorie di Luigi Valadier presente in mostra. Il percorso si conclude con la sala "Dall’oltremare al Blu Klein" dedicata alla storia del pigmento dall’azzurro "oltremarino", lodato da Cennino Cennini come "colore nobile, bello, perfettissimo oltre tutti i colori" fino alle sperimentazioni iniziate con il secolo dei Lumi e protratte fino al XX secolo, per creare un colore che potesse sostituire la preziosa roccia.
Infine al Museo della Specola è stata realizzata una sezione a parte per mettere in risalto le proprietà e le caratteristiche dei lapislazzuli da un punto di vista esclusivamente scientifico.
L'occasione di poter comprendere la storia di una pietra così regale, dal colore blu con riflessi dorati è dunque unica e certamente non mancherà di lasciare i visitatori incantati da tanta bellezza.

Per maggiori info: www.polomuseale.firenze.it

di Viola Fioravanti