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martedì 23 aprile 2024

X Florence Biennale: la mostra ''Per Desdemona'' al Palazzo di Giustizia

19-10-2015
Basta sfogliare le pagine dei quotidiani o accendere la televisione per capire che casi di violenza sono ormai all'ordine del giorno. Ex mariti, amanti o sconosciuti che in preda alla gelosia o al desiderio si avventano sulle loro compagne, decidendo di cambiare per sempre il loro futuro, ferendole con parole, gesti o mani. Si tratta di donne diverse tra loro, per età, professione, luogo di nascita, carattere e colore della pelle, ma sono tutte vittime innocenti della forza di un uomo figlio e di un sistema che non ha ancora gli strumenti giusti per proteggerle. Come possiamo notare dall'incremento di questi fatti di cronaca nera, questo fenomeno sta diventando una vera e propria emergenza che deve essere arginata e mai dimenticata. L'artista toscana Franca Pisani, ha deciso di dar voce a queste vite e di puntare e riflettori dell'opinione pubblica su questo tema, utilizzando proprio il suo estro creativo. Nasce così "Per Desdemona", la mostra, che vanta ben 28 opere di cui nove tavole, che da lunedì 19 ottobre a sabato 24 viene eccezionalmente ospitata al Palazzo di Giustizia di Firenze. "L'iniziativa- come afferma l'avvocato Carlo Poli, presidente della Camera Civile di Firenze- si inserisce in un progetto più ampio, già in itinere da due anni, di contrasto alla violenza che prevede la creazione di uno sportello di ascolto e di primo orientamento per le vittime di abusi da collocarsi proprio all'interno del Palazzo di Giustizia". Per inaugurare questa nuova linea l'edificio ha deciso di aprire, per la prima volta nella sua storia, le porte all'arte, per educare le nuove generazioni, sensibilizzare i cittadini e gli addetti ai lavori. L'immagine diventa dunque l'arma più appropriata per lanciare messaggi di importanza universale.
Quello che scorre davanti ai nostri occhi, passo dopo passo, è un vero e proprio testo visivo; ogni pennellata sembra rappresentare una parola e così lettera dopo lettera il visitatore si trova a ricostruire la storia di una donna. E' la Pisani stessa che replicando la propria immagine, si spoglia del proprio io per vestire i panni di altre, un'acrobata, di una ballerina di un saltinbanco. Persone e personalità diverse che tuttavia si legano le une alle altre grazie a un elemento comune: la maschera, quell'oggetto inanimato utilizzato nel teatro classico per interpretare i ruoli, qui sul palcoscenico fiorentino sembra celare ferite, dolore e confidenze. Ed è proprio a questo punto che si passa dal mondo onirico delle pièce alla dura realtà che ogni giorno la cronaca ci racconta. La Pisani enfatizza questo salto nel tempo e nello spazio sia ricorrendo a citazioni sia all'uso di un pigmento completamente naturale che lì sulla tela riesce a animarsi per colpire immediatamente l'occhio di chi intento la guarda. Opere che poi si uniscono per dar vita a una sola melodia che da poi origine al titolo stesso, che le dedica a Desdemona. L'eroina descritta da William Shakespeare aveva deciso di sposare Otello e per amore decide di contravvenire agli ordini del padre e della società elisabettiana. Una guerriera senza armatura che a un certo punto della propria vita decide di prendere le proprie decisioni, di agire e di alzare la testa e rompere le catene che la tenevano legata a un mondo a cui non apparteneva. E proprio per queste sue rare velleità è stata scelta come esempio da seguire per la società di oggi e per tutte quelle donne che ancora oggi faticano ad affermare la propria identità o si chiudono nel silenzio. Desdemona arriva dunque al Palazzo di Giustizia sia per ricordare le storie delle nostre contemporanee sia per lanciare un grido di vita e felicità.
La mostra può essere visitata gratuitamente e rientra tra gli appuntamenti collaterali della X edizione di Florence Biennale, la mostra internazionale di arte contemporanea che dal 17 al 25 ottobre trasforma la Fortezza da Basso di Firenze in una vera e propria polis ideale in cui si incontrano estri diversi provenienti da tutto il Mondo per dar vita a nuove forme, materie e idee.

Per informazioni: www.florencebiennale.org 

Martina Viviani