Città di Firenze
Home > Webzine > ''Theoria. Il divino oltre il dogma'' di Fabrizio Guarducci alla Chiesa di San Jacopo
venerdì 29 marzo 2024

''Theoria. Il divino oltre il dogma'' di Fabrizio Guarducci alla Chiesa di San Jacopo

07-12-2015
Lunedì 7 dicembre, alle ore 11, nella Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini (via Faenza, 43), Fabrizio Guarducci presenterà il libro “Theoria. Il divino oltre il dogma” (Rubbettino Editore, 2015), in conversazione con Roberto Celada Ballanti, professore di Filosofia della Religione dell'Università di Genova e scrittore, Vito Mancuso, teologo, docente di Storia delle dottrine Teologiche presso l'Università degli Studi di Padova, scrittore ed editorialista de La Repubblica, e Marco Vannini, storico delle religioni e del pensiero mistico.

Il volume è frutto di un percorso di intensa ricerca di Fabrizio Guarducci, il punto di approdo di un ragionamento che si scandisce su differenti settori del sapere umano: dalla filosofia alla fisica, dalla musica alla cabala.

L'autore rifugge i precetti di stampo dogmatico e attraverso la maieutica ha voluto stimolare un percorso personale di riavvicinamento al Divino, di ritorno alle origini, esprimendo una netta distinzione tra spiritualità, intesa come ricerca dentro di sé del Divino e distacco dal materiale, e religione, un concetto che invece si associa alla ricerca di potere e alla volontà di imporre la propria idea sugli altri.

La ricerca di Guarducci trae spunto da esperienze significative del passato, come quella dei Catari, movimento sorto intorno al XII secolo in Occitania, nella Francia del sud. Una società etica con un diffuso senso del bello e del divino, fondata sull'uguaglianza, sulla solidarietà e sulla convivenza pacifica, che rifiutava i beni materiali e ogni forma di competizione o di tensione sociale.

In un momento storico di difficile convivenza tra i popoli come quello che stiamo vivendo, che affronta una crisi mondiale dal punto di vista politico, sociale ed economico, e in cui viene a mancare la ricerca personale e collettiva della spiritualità, potrebbe essere d'ispirazione una società antica come quella dei Catari, basata sul rispetto reciproco, in cui non si cercava di prevalere sugli altri e l'importanza era attribuita al singolo, alla ricerca di un'esistenza serena e della spiritualità.

L'obbiettivo di questo libro non è quello di parlare del divino, ma di farlo sentire, anche attraverso le esperienze di singoli uomini e donne, Meister Eckhart, Margherita Porete o Simone Weil, esempi di mistici che hanno raggiunto un rapporto diretto con il Divino. L'autore vuole indicarci un altro linguaggio per ritrovare il nostro principio spirituale, quella scintilla del Divino che ancora esiste in noi, per quanto spesso dimenticata perché sepolta dal peso della materia, e infine riscoprire noi stessi, il senso della vita e la profonda gioia che essa è in grado di darci.

Sarà necessario, per raggiungere tale scopo, liberarci dei pesi e dei dogmi che ci appesantiscono e ci hanno allontanati dalla purezza e semplicità originari, comprendendo come la spiritualità non vada confusa con la religiosità e quanto sia necessario vivere la vita di tutti i giorni nella consapevolezza dell'eterno.
Un ruolo fondamentale in questo processo è attributo alla musica, la cui armonia ci aiuta nel passaggio dal linguaggio del corpo a quello energetico.
Tutto questo però è un percorso di crescita interiore che dobbiamo fare noi stessi, senza seguire ricette precostituite, un percorso personale di cui l'autore traccia le tappe per quel che riguarda la sua esperienza.

Fabrizio Guarducci ha insegnato Comunicazione presso il Dipartimento di Antropologia culturale dell'Istituto Internazionale Lorenzo de' Medici. Le esperienze e gli studi, svolti specialmente tra antichi manoscritti, lo hanno convinto di quanto sia importante il ritorno al linguaggio originario, schivo di quei pesi dalle tossicità accumulate da anni di guerre, violenze, soprusi e dalle ingiustizie di tutti quelli che lo hanno utilizzato per esercitare potere. Riconquistando l'originalità della parola è più facile sospendere quei pesi che ci impediscono di cogliere il Divino.
E', inoltre, autore e produttore cinematografico: “Paradigma italiano” (premiato al PhilaFilm, 1993) “Two days, il mio viaggio in Italia” (Golden Eagle, 2005). Con Rubettino ha pubblicato “La parola ritrovata” (2013).

Ingresso libero.

Per ulteriori informazioni: www.ldminstitute.com