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mercoledì 25 dicembre 2024

Michelangelo Pistoletto e il suo Terzo Paradiso al Mercato Centrale

12-01-2016
Il Mercato Centrale di Firenze, dallo scorso 8 dicembre, si è acceso di luce e di significati grazie a "Terzo Paradiso". L'installazione site-specific, ideata a due mani da Michelangelo Pistoletto e Juan E. Sandoval, ha di fatto trasformato uno degli edifici storici della Città in una cattedrale gotica; un luogo in cui i colori giocano tra loro e, con la complicità della volta celeste, trascinano il pubblico in un inaspettato viaggio onirico. Per ammirarla basta salire all'ultimo piano e guardare verso l'alto, verso quelle vetrate, un tempo spoglie, che fino a giugno, saranno ricoperte da un mosaico di pellicole dalle tonalità che ricordano quelle dell'arcobaleno.
"Un'operazione straordinaria. Con questa il Mercato Centrale conferma la voglia di ospitare l'arte contemporanea per restituire qualcosa alla Città, ai cittadini e ai turisti che ogni giorno fanno di Firenze un luogo di passaggio. Il Terzo Paradiso è un'opera che ha implicazioni in ogni campo, come la Città dell'Arte, un'opera che va avanti da ben 12 anni e che ha un senso sociale. Di fatto è l'arte della responsabilità civile e poggia su un simbolo composto da tre parti; la prima è l'inconsapevolezza, la seconda la conoscenza e la terza la razionalità che diventa il punto d'incontro tra realtà diverse che possono partecipare alla società del futuro", hanno sottolineato i curatori Domenico Montano e Nicolas Ballario, durante l'incontro "Natura e artificio. L'arte come punto di incontro", a cui hanno partecipato Cristina Morozzi, Tommaso Sacchi, Lorenzo Fiaschi e Michelangelo Pistoletto.

"Tutto nasce- ha detto l'artista al pubblico- dalla trasfigurazione del segno matematico di infinito. Un simbolo etico che prende vita, come in questo caso, in un tempio pubblico, un Mercato diverso dagli altri che da anni porta avanti il concetto di ecosostenibilità dei prodotti. L'infinito è un simbolo che è formato da una linea che incrocia se stessa. Il punto in cui la linea si tocca è il momento in cui questo si realizza nel presente". Partendo dunque da un emblema noto, Pistoletto ha cercato di dar vita a qualcosa di completamente nuovo, il suo contrario, ovvero l'esistente, qualcosa che nasce cresce e muore, come la vita stessa. Per raggiungere il suo scopo ha scomposto il simbolo originario per far incontrare il filo ben due volte; nascono così non due ma tre cerchi simili ma allo stesso tempo profondamente diversi. L'inconscio incontra la consapevolezza, e senza dissolversi l'uno nell'altra, generano la società stessa e tutti gli uomini che la abitano, i quali diventano quindi protagonisti inconsapevoli dell'istallazione.

Durante l'incontro Michelangelo Pistoletto, ha più volte sottolineato l'importanza del "creare", un termine apparentemente semplice ma che con le sue sei lettere sottende un atto di grande importanza che ogni essere umano è in grado di compiere, con i suoi piccoli e grandi gesti. Proprio su queste scelte l'individuo costruisce il proprio futuro, ma per farlo deve mettere insieme 'tesi e antitesi'. "Dallo scontro tra questi due poli- ha continuato l'artista- nascerà la sintesi. Solo mettendo insieme concetti contrapposti potremmo far nascere la nuova società senza limitarci ad eseguire quello che ci è stato chiesto da altri. Dobbiamo creare. Per farlo dobbiamo stimolare nei giovani un pensiero duale, capace di renderli più liberi, responsabili e propensi verso le altre culture".
E' con queste parole che Terzo Paradiso perde completamente il suo senso estetico per inviare un messaggio alle nuove generazioni, ai giovani che dovranno ricostruire domani la società odierna per renderla migliore; li invita a incontrarsi, conoscere, parlare ma soprattutto creare e generare nuove idee e concetti che staranno alla base del progresso. Pistoletto a suo modo ha cercato di dar loro un impulso, facendo leva su un linguaggio universale, l'arte, capace di schiudere gli occhi, di far cambiare il punto di vista e di far conoscere realtà poco note.
L'installazione fiorentina, di cui tutti potranno godere fino a giugno, è solo l'ultimo capitolo di un progetto nato nel 2003 dall'estro di Michelangelo Pistoletto, uno dei più importanti artisti contemporanei. Un idea che a cavallo delle sue opere, da Biella ha fatto il giro del Mondo e dopo aver conquistato i più celebri Musei, è arrivata a Firenze per scrivere un nuovo capitolo della sua storia e ridisegnare una nuova società; una vera 'Città delle Idee' di cui tutti saremo responsabili e che crescerà solo attraverso le creazioni di ogni singola persona.

Per informazioni: www.mercatocentrale.it 

Martina Viviani