Il
miglior jazz sulla scena europea, con i suoi protagonisti più vitali e innovativi: sarà questo il cuore della
XXI edizione di Met Jazz, la rassegna che si svolgerà
a Prato dal 5 al 29 febbraio organizzata dal
Teatro Metastasio con la
direzione artistica di Stefano Zenni.Una rassegna nata nel 1995 da una storia che ha visto suonare al Metastasio vere e proprie leggende del jazz mondiale, primo tra tutti Louis Armstrong e che anno dopo anno ha presentato alcuni dei protagonisti più interessanti della scena contemporanea. Questa XXI edizione non sarà da meno, anzi, come ha sottolineato Stefano Zenni:
"Il festival si va allargando e trasformando: ci stiamo riallineando alle grandi stagioni d'oro di Metastasio Jazz". Dopo lo straordinario successo dell'anteprima del 3 gennaio con l'ensemble di Giovanni Falzone in collaborazione con il Museo di Palazzo Pretorio, Met Jazz proporrà a febbraio un
cartellone di concerti, conferenze e iniziative volto ad esplorare la
vitalità della scena jazz europea. L'intento, ha ribadito Zenni, è di combattere "
l'idea che il jazz sia solo americano e che gli europei si limitino solo a 'scopiazzare'", mentre
"il jazz arrivò in Europa negli stessi anni in cui cominciò a diffondersi negli Stati Uniti". La nuova edizione di Met Jazz ne sarà una chiara dimostrazione, proponendo
concerti unici e creati appositamente per la rassegna, come sottolineato dallo stesso Zenni, dei piccoli gioielli musicali che non andranno in tour altrove e potremo ascoltare soltanto qui.
Quattro i grandi eventi che si svolgeranno tra Metastasio e Fabbricone e che vedranno al centro un
"dialogo con il passato", grazie a due omaggi fatti ad altrettante leggende del jazz, che hanno suonato proprio nel teatro pratese: Thelonious Monk e Duke Ellington. L'inaugurazione ufficiale,
lunedì 8 febbraio, è affidata ad un'
esclusiva italiana realizzata in collaborazione con Musicus Concentus: i
Monk Casino con
"(Quasi) tutto Monk", quintetto tedesco acustico guidato dal
pianista Alex von Schlippenbach che renderà omaggio al compositore statunitense. Pluripremiati in tutto il mondo, sono soliti rivisitare i 70 pezzi scritti da
Thelonious Monk in modo originale ed esilarante: al Metastasio ne verrà proposta una parte (da qui la scelta del titolo), ma con la stessa ironica foga che sarebbe piaciuta al compositore statunitense. Si prosegue il
15 febbraio al Fabbricone con un trascinante ed eccentrico
duo composto da John De Leo, già voce camaleontica dei Quintorigo,
e dal pianista Fabrizio Puglisi: considerati come una delle realtà più sorprendenti del jazz italiano, nella serata pratese dal titolo
"L'arte del duo" presenteranno la loro surreale musica ricca di stimoli, humour e dramma, muovendosi come sempre tra rock sperimentale, pop e jazz d'avanguardia. Il terzo appuntamento, sempre al Fabbricone, si svolgerà il
22 febbraio e sarà dedicato a un giovane talento italiano: il poliedrico batterista
Francesco Cusa e i suoi
"The Assassins", originale e ipnotico quartetto che mescola composizione e improvvisazione, jazz e funk, divertimento e provocazione. Un progetto reso ancor più affascinante dalla presenza del sassofonista Giovanni Benvenuti, astro nascente del jazz italiano. A chiudere Met Jazz un nome che non ha bisogno di presentazioni: lunedì
29 febbraio al Metastasio ci sarà il
quartetto di Fabrizio Bosso, uno dei maggiori rappresentanti della straordinaria scuola trombettistica italiana, rinforzato da un sestetto di fiati diretto da
Paolo Silvestri in una serata dedicata al grande
Duke Ellington. Una sfida riuscita e ricca di fascino, con la tromba di Bosso in prima fila e i brillanti arrangiamenti firmati da Silvestri, per un omaggio energico, personale e sempre rispettoso di uno dei maggiori compositori del secolo scorso.
Met Jazz, però, va oltre: altri appuntamenti, concerti e incontri collaterali si riuniscono sotto il titolo di
Met Jazz Off, una serie di eventi ad
ingresso gratuito realizzati in collaborazione con e presso la
Scuola di Musica Verdi, la Biblioteca Lazzerini e il Museo del Tessuto di Prato. Questa mini rassegna ha inizio il 5 febbraio, al Museo del Tessuto, con il concerto
"SoloSè" del sax tenore Piero delle Monache: un vero e proprio spettacolo, tra suoni e suggestioni teatrali, che unirà sassofono, elettronica e persino l'utilizzo di iPhone in scena. Si prosegue la mattina del 7 febbraio alla Biblioteca Lazzerini con la
presentazione del libro "Sassofoni e pistole. Storia delle relazioni pericolose tra jazz e romanzo poliziesco” alla presenza dell’autore Franco Bergoglio e di Stefano Zenni, per un incontro che unirà divertimento e atmosfere noir. La mattina del 14 febbraio, al Museo del Tessuto, sarà protagonista
"un vero genio", come sottolineato da Zenni:
Daniele Camarda che insieme al suo basso elettrico farà nascere un suadente universo di suoni. Met Jazz Off si chiuderà con due incontri alla Scuola di Musica Verdi: la
conferenza tenuta da Zenni "
Black Bottom futurista. Il jazz arriva in Europa” (21 febbraio), dove si parlerà di come questo genere giunse nel nostro Continente e infine il concerto del pianista
Francesco Maccianti (28 febbraio), portabandiera del jazz toscano, dedito in particolare a quello di ascendenza hard bop.
Da non dimenticare, infine, una delle principali novità di quest'anno: un
ponte tra Prato e Firenze reso possibile non solo dalla storica collaborazione con Musicus Concentus ma anche da quella nata con il
Pinocchio Jazz Club. Frutto di queste sinergie saranno gli
"Incroci jazz tra Prato e Firenze", di cui si segnala l'appuntamento del 6 febbraio al locale fiorentino con l'incontro musicale tra Gianluca Petrella al trombone e Gabrio Baldacci alla chitarra.
Per conoscere nel dettaglio tutto il programma di Met Jazz 2016:
metastasio.itdi Alessandra Toni