Tre appuntamenti musicali di rilievo internazionale nel prossimo weekend degli Amici della Musica di Firenze. Sabato 23 Gennaio (ore 16), al Teatro della Pergola, il superbo violinista russo Sergej Krilov, nell’occasione affiancato dal pianista di origini bielorusse Rostislav Krimer, è protagonista di un interessante raffronto fra Dmitrij Šostakovič e Fritz Kreisler: l’Unione Sovietica e la Vienna del Novecento, amarezze e inquietudini esistenziali affiancate a un abilissimo e gioioso virtuosismo, con filo conduttore il violino. Il programma si apre con Šostakovič, la Sonata per violino e pianoforte op.134, lavoro dell’estrema maturità del compositore russo (venne scritta nel 1969) e nato dall’ammirazione e dall’amicizia per il grande violinista David Oistrakh. Ai toni lugubri della Sonata di Šostakovič si contrappongono le atmosfere brillanti e il pirotecnico virtuosismo delle pagine di Kreisler, dal Capriccio viennese op.2 al Tamburino cinese op.3, dal Rondino su un tema di Beethoven al Preludio e Allegro nello stile di Gaetano Pugnani, pezzo celeberrimo che omaggia il Settecento e che come gli altri in programma ha contribuito alla fortuna di Kreisler.
Occasione per tornare ad ammirare le sfolgoranti capacità virtuosistiche di Sergej Krilov, nato a Mosca in una famiglia di musicisti; ha iniziato lo studio del violino a cinque anni e ha completato gli studi alla Scuola Centrale di Musica di Mosca. Autentico enfant prodige, ha vinto giovanissimo tre importanti concorsi internazionali: il primo premio al Concorso Lipizer, il primo premio al Concorso Stradivari e il primo premio al Concorso Kreisler di Vienna. Fra le personalità che hanno maggiormente influito sul suo percorso artistico, c’è stato in particolare Mstislav Rostropovich, il leggendario violoncellista russo al quale Krylov è stato legato da profonda amicizia e stima. Ospite regolare delle principali sale da concerto europee, collabora abitualmente con direttori come Roberto Abbado, Valery Gergiev, Vladimir Jurowski, Fabio Luisi, Vasily Petrenko, Yuri Temirkanov, mentre fra i suoi partner cameristici figurano Yuri Bashmet, Denis Matsuev, Lilya Zilberstein e il Quartetto Belcea.
Domenica 24 Gennaio, al Saloncino della Pergola (ore 21), per gli Amici della Musica di Firenze si presenta un duo inusuale ma formato da personalità musicali davvero d’eccezione: due autentici big, a cominciare da sir Antonio Pappano, direttore di notorietà internazionale, che anche in quest’occasione, come già nella scorsa stagione degli Amici, lascia da una parte la bacchetta per sedersi al pianoforte e suonare assieme al clarinettista Alessandro Carbonare, prima parte dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, membro del Quintetto Bibiena e formidabile virtuoso. Guarda all’Ottocento il programma che li vede assieme, dove Schumann e Brahms s’alternano: il romanticismo delicato dei Fantasiestücke op.73 e i toni raccolti delle Tre Romanze op.94 di Schumann, il clima malinconico e introverso, talvolta angoscioso, delle due Sonate op.120 di Brahms, ultime sue composizioni da camera avvolte da una notturna malinconia.
Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2005 e Music Director del Covent Garden di Londra dal 2002, Antonio Pappano è nato a Londra da genitori italiani e ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society, Nel 2012, è stato nominato Cavaliere per i servizi resi alla musica dalla regina Elisabetta e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Già primo clarinetto dell’Orchestre National da France, e voluto da Claudio Abbado nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart, Alessandro Carbonare vanta importanti collaborazioni anche con i Berliner Philarmoniker, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New York. Appassionato cultore della musica da camera (anche accanto agli amici Brunello, Dindo, Rizzi, Lonquich, Pahud), si esibisce anche in programmi jazz e Klezmer, collaborando con Paquito D'Riveira, Enrico Pieranunzi e Stefano Bollani. Il canale satellitare SKY-Classica gli ha dedicato un ritratto per la serie “I Notevoli”.
È interamente dedicato a Franz Schubert, a quella sua arte fatta di poetiche tenerezze, di malinconica profondità e di sinistri ripiegamenti, il nuovo appuntamento con l’Arte del Canto, Lunedì 25 Gennaio, al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21). Una ricchissima antologia di Lieder, con autentiche gemme che sono eloquente testimonianza di una raffinatezza di scrittura che affida alla voce un’espressività non di rado capace di lampi sorprendentemente moderni. Da Der Wanderer an den Mond D 870 a Der Wander D 493, da Schlaflied D 527 a Im Abendrot D 799, lo sfaccettato universo poetico dei Lieder di Schubert rivive in quest’appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di vocalità grazie a una coppia di interpreti di fama internazionale e rinomati in questo repertorio, entrambi britannici: il tenore Ian Bostridge e il pianista Julius Drake.
Bostridge è uno dei maggiori liederisti di oggi, padrone di un repertorio che dal barocco giunge sino alla musica contemporanea. Interprete degli oratori di Bach ed Händel, di opere di Mozart, Dvorak e Stravinskij, acclamatissimo in Britten (tanto da essere salutato come l’erede ideale di Peter Pears, il massimo interprete del musicista inglese), è peraltro dedicatario di un ciclo di Lieder scritti appositamente per la sua voce da Hans Werner Henze. La sua vasta curiosità intellettuale lo ha portato anche a collaborare all’inserto letterario del Financial Times e a riviste come BBC Music Magazine e a relizzare un documentario televisivo sulla Winterreise di Schubert. “Tutti i grandi compositori di Lieder mi interessano”, racconta Bostridge, “ma Schubert più degli altri, in parte per l’adesione al testo che si esprime nella melodia come nell’armonia, in parte per l’intimità e la profondità della sua musica”.
Info: www.amicimusica.fi.it