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giovedì 21 novembre 2024

''Hand Signed'': la musica elettronica in scena nella Sala Vanni

30-01-2016
Sette artisti, sei performance elettroniche ed una sola location nel cuore dell'Oltrarno: questi i numeri con cui si presenta al grande pubblico "Hand Signed".
La nuova rassegna, dal 30 gennaio al 20 maggio, farà battere a tempo di sperimentazione uno dei cuori più autentici della Città, la monumentale Sala Vanni, collocata all'interno del complesso della Basilica di Santa Maria del Carmine a Firenze.
"La rassegna che presentiamo oggi- ha dichiarato durante la conferenza stampa mercoledì 27 gennaio, Tommaso Sacchi, capo segreteria Cultura del Comune di Firenze- ha molti punti degni di nota. Da un lato la costruzione di un network tra i diversi enti che operano nella Città. Dall'altro il luogo, con la scelta di una Sala carica di carisma in Piazza del Carmine". "Questo luogo- ha continuato Fernando Fannutti, presidente di Musicus Concertus- ormai è diventato un punto di riferimento per gli artisti. La Sala Vanni entrerà a far parte della performance e cambierà d'abito grazie a giochi di luce che saranno realizzati grazie a dei fari al led di ultima generazione".

Alla base del progetto vi è una genesi estremamente articolata che ha coinvolto una pluralità di enti come Musicus Concentus, Node Festival, OOH-sounds ed il Museo Marino Marini; realtà diverse che hanno unito le forze per realizzare, come ricorda il titolo scelto, una manifestazione 'fatta in casa' in grado di coniugare il sapere e l'artigianalità con le potenzialità offerte dalle moderne tecnologie.
Firenze con "Hand Signed" continua ad aprirsi verso la contemporaneità ma per entrare in contatto con il presente, questa volta si rivolge alla musica elettronica; a suoni completamente nuovi ideati appositamente per la location scelta, a note che acquisterano corpo per coinvolgere in una melodiosa danza il pubblico e tutte le opere che le circondano. E così la composizione, davanti agli occhi di quanti decideranno di partecipare, diventerà un viaggio sensoriale che metterà in gioco tutti i cinque sensi per arrivare a fondere il linguaggio dell'arte classica con i ritmi dell'arte moderna.
"Abbiamo cercato di rappresentare aspetti diversi- ha detto Andrea Mi, co-direttore artistico OOH- Sounds- che stanno dentro la cornice di una musica che cerca costantemente di superare se stessa. L'idea da cui siamo partiti è quella di un suono che ha una dimensione fisica. Non sarà una musica da ballare ma una musica che si ascolta, una musica evocativa , che suggerisce delle immagini, invitando ad un ascolto attento".
L'obiettivo della rassegna sarà dunque quello di colpire dritto al cuore il pubblico e regalargli uno show immersivo in grado di smuove corde mai sentite prima d'ora.
La luce e la comunicazione visiva l'aiuteranno a raggiungere la meta prefissata grazie all'impiego di calde luci al led, fari ed ai disegni ideati da Marco Mazzoni, tratti dalla serie "One Thousand Nine Hundred Sixty Five Pricks".

"Hand Signed" porterà sul palco artisti di fama internazionale; nomi e stili diversi provenienti da tutta Europa che, dopo aver conquistato la scena elettronica contemporanea, arriveranno nella Culla del Rinascimento per svelarle i virtuosismi e l'improvvisazione di questa musica.
La rassegna entrerà nel vivo, sabato 30 gennaio con il concerto del compositore giapponese Masayoshi Fujita che, con il suo vibrafono costruirà splendide storie e proseguirà il 19 febbraio con le sognanti melodie del violoncellista Oliver Coates. Il 18 marzo toccherà invece ai droni psichedelici di Bill Kouligas, mentre il duo composto da Nicola Ratti e Kassel Jaeger accenderà la serata di sabato 9 aprile e la londinese Beatrice Dillon con le sue astrazioni quella del 29. A chiudere Hand Signed sarà l'artista multimediale Philip Jeck che, con la sua visionaria manipolazione delle fonti sonore, romperà la linea del tempo.
"Masayoshi Fujita e Philip Jeck- ha concluso Filippo Aldovini, direttore artistico Node Festival- sono gli artisti che rispecchiano maggiormente la rassegna. Entrambi rappresentano un approccio tecnico innovativo. In loro c'è un ritorno a maneggiare il suono, a scolpirlo. Entrambi suonano strumenti classici per creare scenari e stratificazioni del tutto nuove. Tutte le serate inoltre saranno corredate da un'istallazione sonora diversa che nei 40 minuti che precedono la performance, aiuteranno il pubblio ad entrare in sintonia con il luogo e la rassegna".

Per maggiori informazioni: www.musicusconcentus.com

di Martina Viviani