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La piéce di
Giulio Turone, diretta da
Igor Grcko, nata dalla collaborazione tra il
Museo Casa di Dante, la
Fondazione Romualdo Del Bianco con il patrocinio del
Comune di Firenze, si concentra sul dialogo tra un eccentrico professore e un'aspirante docente di educazione all'uguaglianza; un uomo e una donna che si confrontano grazie alle voci di Alessandra Mandese e Giuliano Turone. Lo spettacolo, come potrete facilmente intuire dal titolo, parte proprio dai versi danteschi, quelli che il sommo poeta dedica nel V canto dell'Inferno ai lussuriosi Paolo e Francesca. Due anime che celano una storia di profonda violenza che culmina con la loro morte per opera del funesto marito di lei, Giotto Malatesta. Dall'incipit poetico ha inizio così un viaggio che attraversa le epoche per catapultarci dal passato al presente; dalla vita di Francesca da Rimini a quelle di alcune contemporanee come Franca Viola, che nella Sicilia degli anni Sessanta seppe negare il matrimonio riparatore a chi l'aveva rapita e violentata e Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata in volto con l'acido dall'ex fidanzato. Protagoniste di ieri e di oggi che rivelano l'urgenza di ingaggiare una battaglia culturale, la sola arma utile per abbattere un problema sempre più presente nella nostra società.
Uno spettacolo che vuole arrivare al cuore delle persone per trattare un tema delicato e importante; con "E il modo ancor m'offende", l'arte mostra il suo impegno sociale e fa leva sulla sua potenza scenica per lanciare un messaggio nobile scritto con il linguaggio della non violenza. A ispirare lo spettacolo il poema del sommo poeta che ruota attorno alla figura femminile; inizia per volere di tre dame e culmina con la preghiera a Maria, passando per le vicende di Francesca, Pia dei Tolomei e Piccarda. Anime, peccatrici, sante ma soprattutto donne che come cita il titolo raccontano "Storie di Donne offese dalla violenza".
Orari: 19.00 il 17 Febbraio; 10.00 il 18 Febbraio.
Ingresso libero.Per informazioni:
www.museocasadidante.it M.V.