Fino al 21 febbraio, il
Parterre, in Piazza della Libertà a Firenze, ospiterà la mostra fotografica dal titolo "
L'alluvione di Firenze del 1966".
Il percorso, che segna un'altra tappa di avvicinamento, nell'ambito delle celebrazioni ufficiali per il 50° anniversario, organizzata dall'
Associazione Firenze Promuove in collaborazione con i
5 Consigli di Quartiere del Comune di Firenze, ha svelato l'atto eroico del
Cardinale Bassetti e di alcuni giovani del rione di San Salvi che si prodigarono per sventare l'esplosione di diversi fusti di carburo che avrebbero provocato morte e distruzione.
La mostra è composta da oltre 50 pannelli, curati dal giornalista
Franco Mariani, storico dell'alluvione, assieme al giornalista
Mattia Lattanzi, e alla collaborazione dell'
Archivio Storico del Comune, che ha fornito tante nuove informazioni e storie sul tragico evento che ha colpito la Città il 4 novembre 1966. Accanto agli scatti in bianco e nero e quelli a colori si notano anche documenti inediti: le pagine dei quotidiani dell'epoca, le foto provenienti dagli archivi della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri di Piazza Stazione, della Scuola di Guerra Aerea delle Cascine e della Comunità Ebraica.
Don Gualtiero Bassetti, curato della parrocchia di San Salvi, assieme ad Aldo Bernardini, con la fidanzata Luciana Buccioni, a Franco Toti e ad un altro paio di giovani la mattina del 4 novembre 1966 si prodigò per mettere in salvo, in via San Salvi, 60 bidoni di idrocarburo stipati illegalmente in un magazzino, decidendo di aprirli in modo che non esplodessero a contatto con l’acqua. I quattro agirono da veri eroi perché il loro pronto intervento scongiurò un’esplosione che avrebbe provocato danni ingenti, e forse anche dei morti, come avvenne invece in via Scipione Ammirato, sempre nel quartiere 2, poco distante da via San Salvi, dove era presente un deposito del genere, e dove si registrò 1 morto.
"Oggi siamo contenti, come Consiglio di Quartiere 2 - ha detto il Presidente del Quartiere 2,
Michele Pierguidi -
di poter contribuire a far rivivere una pagina importante della storia del nostro quartiere legata all’alluvione. Grazie poi all’energia signora Luciana Buccioni Bernardini, e all’approfondimento del giornalista Franco Mariani abbiamo avuto anche la gioia di venire a conoscenza di un’atto di coraggio non registrato all’epoca dalle cronache cittadini. La signora Luciana per 50 anni ha custodito gelosamente quella memoria di quanto fecero ldo Bernardini, lei stessa, Franco Toti e un altro paio di giovani residenti della zona assieme ad un giovane pretino del nostro quartiere, don Gualtiero Bassetti, oggi diventato Arcivescovo e Cardinale. All’epoca, per il loro atto eroico, che consentì di mettere in sicurezza il carburo, che se fosse esploso sicuramente avrebbe provocato morti, feriti e distrutto case e negozi, i protagonisti furono segnalati per un riconoscimento pubblico, che non arrivò; oggi a distanza di 50 anni vogliamo noi dare a loro il giusto risalto e il ringraziamento della città e dell’intero quartiere di San Salvi".
Ingresso libero.
Per informazioni:
www.firenzepromuove.it M.V.