Dal 18 al 21 febbraio, torna in scena "In viso veritas", inusuale spettacolo che intende raccontare Cesare Lombroso, alle ore 21.15, presso la Pieve di Sant'Alessandro a Giogoli (Scandicci).
Alessandro Riccio (appassionato di personaggi storici come Galileo, Lorenzo de’ Medici, Bardini, etc.) porta in scena la storia di questo controverso studioso con il suo solito stile: commedia e tragedia convivono all’unisono, proprio come nella vita vera. Accanto a lui Duccio Raffaelli, che veste i panni di un serial killer di metà ‘800, un contadino dall’aria innocua capace dei peggiori delitti.
Siamo nell’Italia post Unità (1880 circa) e si cerca di mettere ordine dove regna il caos. E Lombroso, medico, psicologo, studioso si è messo in testa che esiste un rapporto fra forma del volto e carattere: se hai gli zigomi sporgenti è chiaro che sei aggressivo, se hai gli occhi chiari sei un calcolatore, se hai il naso storto sei un assassino. E sta studiando centinaia di criminali per dare una forma definitiva alla sua teoria. Creando lo scompiglio. Criticato da una parte e osannato dall’altra, Lombroso viene interpellato spesso durante i processi per decretare la colpevolezza o meno di un imputato.
Lo spettacolo sostiene la petizione per il mantenimento dell’apertura del "Museo Lombroso" di Torino, l'archivio di materiale del professore, colmo di foto, reperti, strumenti.
Prenotazione consigliata: posti limitati.
Info: www.tedavi98.it