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giovedì 21 novembre 2024

Etruschi maestri di scrittura: la nuova mostra del MAEC a Cortona

22-02-2016

Dal 19 marzo al 31 luglio 2016 al Maec di Cortona si terrà la mostra "Etruschi maestri di scrittura" organizzata dal Museo del Louvre, dal Museo Henri Prades di Lattes, e dal Maec di Cortona.

L'evento è stata presentato durante la conferenza stampa del 19 febbraio presso il Palazzo Strozzi Sacrati di Firenze. La partecipazione è stata amplia, tra i presenti: la Console francese Isabelle Mallez, Luca Fedeli in rappresentanza della Soprintendenza Archeologica della Toscana, i curatori della mostra Paolo Bruschetti e Paolo Giulierini, il Lucumone dell'Accademia Etrusca Giovannangelo Camporeale.

Il tema della scrittura è stato scelto per il suo carattere affascinante e per la sua profonda importanza e verrà approfondito durante l'inaugurazione della Mostra il 19 marzo a Cortona.

L'etrusco, come idioma scritto e parlato, rimane tutt'ora oggetto di profondi studi in quanto per molti versi ancora misterioso. Il significato di molte parole, in particolare quelle che non presentano parentele con le lingue antiche più note, rimane ignoto e la difficoltà di scoprirlo sussiste ed è reale per la scarsità di testi lunghi e per la ripetitività dei testi brevi che sono per la maggior parte di natura funeraria, giuridica o commerciale. A sbalordire tanto da far pensare ad una mostra il fatto che, in Etruria, si scrive fin dall' VIII secolo a.c. L'avvento della scrittura non ha significato solo un passaggio della comunità etrusca da uno stato di analfabetismo ad uno di alfabetismo ma ha cambiato i rapporti sociali e la cultura stessa.

La rassegna espositiva ha l'obiettivo di trasformare la scrittura etrusca in una forma d'arte tanto da classificare le diverse iscrizioni per settori di appartenenza: dalla sfera del rito a quella del sacro, dall'ambito funerario a quello giuridico.

É stata organizzata con profonda soddisfazione e con vivo piacere soprattutto ed anche alla luce delle recenti scoperte di epigrafi etrusche vicino a Montpellier e al ritrovamento a Cortona nel 1992 del terzo più lungo testo etrusco esistente, la Tabula cortonensis.
La mostra, come ha annunciato il suo curatore Paolo Giulierini, sarà composta di alcuni tra i reperti più importanti dell'epigrafia etrusca, dalla Mummia di Zagabria alle lamine di Pyrgi e illustrerà la diversità dei supporti e delle tecniche di scrittura oltre che le modalità di insegnamento e di trasmissione dell'alfabeto, le tipologie letterarie attestate e le vicende, talora avventurose, di alcuni testi. Per tutto il periodo dell'evento seguiranno le seguenti proposte didattiche: "Mi Zichu: la scrittura degli Etruschi", "Dai graffiti allo smartphone: la scrittura in Europa", "Un giorno da Etrusco" e "Il gioco dello scriba". É previsto anche un concorso letterario "Scribiamo! Narrazioni etrusche".

L'introduzione è stata affidata a Monica Barni, Vice Presidente della Regione Toscana e Assessore alla Cultura, Università e Ricerca che ha ricordato quanto la civiltà etrusca, sebbene abbia avuto il cuore nella regione Toscana, abbia esteso la sua influenza oltre i confini del Bel Paese fino in Francia. A riprova il Museo del Louvre che possiede una delle raccolte etruscologiche più interessanti. Per questo ha sostenuto: "La collaborazione con le istituzioni culturali francesi ha grande importanza". Tuttavia la collaborazione non si estingue in una soltanto, ma tra i ringraziamenti rientrano anche i rappresentanti del Museo Henri Prades di Montpellier e la città di Cortona che si sono distinti per la loro capacità organizzativa. "Abbiamo dimostrato come siamo capaci di costruire reti e sinergie che portano a dei buoni risultati. Per la Regione la mostra Etruschi Maestri di Scrittura è un'occasione importantissima sia sul piano scientifico sia per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico che è valorizzato da oltre 100 musei in Toscana".
Si dichiara inoltre affascinata dal tema della mostra per i suoi trascorsi professionali. "Aver valorizzato le iscrizioni e soprattutto aver riflettuto sulla loro contestualizzazione mi sembra un'operazione rilevante. Sarò a Cortona il prossimo 18 marzo per inaugurare questa mostra. Il mio auspicio è che questa mostra parli ad un pubblico internazionale non solo per il valore della lingua etrusca dalla quale derivano termini della nostra lingua ma anche serva a rafforzare il legame tra i popoli". 

Il sindaco di Cortona Francesca Basanieri ha espresso il proprio sentimento di gratitudine verso l'Accademia Etrusca di Cortona con il professor Camporeale e Bruschetti, pilastri culturali di Cortona in quanto costruttori della città e ideatori della sua offerta culturale, la Sovraintendenza che sempre ha seguito come amica i percorsi culturali, la Regione Toscana e anche l'Ufficio Cultura. Anche, e soprattutto, agli sponsor (veri e reali) è rivolto il ringraziamento poiché rappresentano i donatori delle risorse: la Banca Popolare di Cortona, la Fondazione Settembrini, Dussmann Group, Cortona Golf & Spa Resort, Arezzo Fiere e Congressi, Valdichiana Outlet Village, Unoinformatica. Ha dichiarato entusiasta: "Sono orgogliosa di essere il Sindaco di Cortona e in una giornata come questa lo è ancora di più perché Cortona ha la capacità di costruire eventi che mettano insieme studiosi, archeologi ed esperti di archeologia europei ed internazionali per la valorizzazione dell'arte e della cultura di uno dei popoli più antichi d'Europa: gli Etruschi. I quali ci hanno insegnato a uscire dai confini, a contaminarci con altri popoli e a far conoscere le nostre eccellenze. Una lezione ancora oggi molto importante che questa mostra valorizza in pieno". Agli amici Francesi e al dipartimento delle arti greche e romane del Louvre, che hanno aiutato a costruire la mostra la cui prima parte si è svolta a Montpellier, è stato dedicato un omaggio sincero a parte.

Il console francese Isabelle Mallez ha portato il saluto delle istituzioni culturali transalpine che hanno collaborato alla realizzazione della mostra: "Anche per la Francia è un onore partecipare ad una mostra sul territorio etruscologico" ed ha continuato sottolineando l'importanza dei fondi privati in quanto la cultura non vive di sola cultura ma necessita di crediti maggiori rispetto a quelli che lo Stato e le Università, in uno stato di insufficienza, possono offrire.

Tra le dichiarazioni, quella del Professor Giovannangelo Camporeale, Lucumone dell'Accademia Etrusca, si è distinta per il tono partecipato e l'espressività: "Con la nostra mostra e con un catalogo di Silvana Editoriale fatto di contributi firmati da studiosi autorevoli di paesi diversi possiamo affermare che la scienza e la cultura non vanno etichettate come eventi nazionali, non hanno limiti perché parlano un linguaggio universale rivolto a un pubblico che vuole imparare e progredire”. Il desiderio di internazionalità non è una novità ma una direttiva che l'Accademia si è posta fin dalla sua fondazione nel 1727. Ha continuato “Sfogliando l'elenco dei soci o i primi saggi ci si accorge che l'apertura internazionale è veramente amplia; sono le personalità più affermate nel campo della letteratura, delle arti della scienza della politica e dell'economia quelli che afferiscono all'Accademia. Era motivo di orgoglio essere soci".
Non a caso Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) il fondatore della storia dell'arte antica e del neoclassicismo europeo volle a tutti i costi diventare socio dell'Accademia nel 1760. La riprova più eloquente che ci teneva molto al titolo esiste: una volta eletto, nel 1764 rimarcò questa conquista quando pubblicò l'opera fondamentale "Storia dell'arte nell'antichità" firmandosi anche come accademico di Cortona. Al tempo le riunioni dei soci, le famose "Notti coritane", erano frequentissime ed il valere del letterato veniva messo a confronto con quello dello storico, con quello dello scienziato e del naturalista. In questo modo si riusciva ad avvicinarsi ad uno stato di verità attendibile. "Le discussioni erano ricerca di équipe come quella che si professa oggi giorno. Questo antecedente dell'attività è la prova della continuità del lavoro dell'Accademia".

Gli accademici di oggi in accordo con il Comune di Cortona si sono impegnati in un evento con cui si impongono all'attenzione internazionale seguendo una vecchia linea deontologica dell'Accademia fiduciosi che la concreta promozione culturale e scientifica torni a vantaggio della città e della società. Se è vero che le manifestazione appartengono al passato è anche vero che esse servono a capire il presente, il cammino lento ma proficuo che l'umanità ha fatto per raggiungere lo stato attuale.

Per informazioni sull'evento e sul calendario degli incontri: www.cortonamaec.org 

Giulia Atanasio