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mercoledì 25 dicembre 2024

Firenze commemora Mario Luzi premiando giovani poeti alla Biblioteca delle Oblate

27-02-2016
Con una mattinata intera, sabato 27 febbraio 2016, Firenze rende omaggio, ai suoni, alle emozioni, di uno dei grandi poeti del Novecento, Mario Luzi. A 11 anni dalla scomparsa del senatore a vita, l’ultimo protagonista della stagione dell’ermetismo, l’assessorato all’educazione lo commemorerà, a partire dalle 10.00, alla Biblioteca delle Oblate (Sala delle Conferenze, via dell’Oriuolo 24), con la premiazione dei vincitori della quinta edizione del concorso ‘Firenze per Mario Luzi’ realizzato in collaborazione con il quotidiano La Nazione e riservato agli studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado della Toscana.
Anche per questo anno continua la collaborazione con il PortaleRagazzi.it di Ente Cassa di Risparmio sul sito: http://www.chiavidellacitta.it/firenzepermarioluzi a cura del professor Marco Marchi docente all’università di Firenze, e presidente della giuria che ha esaminato le opere presentate.
Ogni autore poteva presentare fino a tre opere in lingua italiana, inedite al momento della consegna e non presentate in altri concorsi letterari, pena l’esclusione. Le opere sono state esaminate dalla commissione composta, oltre che dal professor Marchi, da Elisabetta Biondi della Striscia, Elena Gori, Gloria Manghetti, Marco Menicacci e Giacomo Trinci.
Prima della proclamazione dei vincitori è prevista una ‘lectio magistralis’ del professor Marchi. Sarà presente anche il figlio del poeta, Gianni Luzi.
I premi saranno consegnati dalla vicesindaca e assessore all’educazione Cristina Giachi e dal direttore del quotidiano La Nazione Pier Francesco De Robertis.
Nel corso della cerimonia è prevista la proiezione di un breve filmato "In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi".
Le prime opere classificate saranno pubblicate sul quotidiano La Nazione e sul sito "Firenze per Mario Luzi".

Mario Luzi nasce a Castello, vicino a Firenze, il 20 ottobre 1914 da genitori originari di Semproniano, nell’alta Maremma. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra Castello, Siena e Firenze, dove compie gli studi liceali e si iscrive all’Università laureandosi in letteratura francese.
Poco più che ventenne debutta come poeta con il volume La barca (1935) seguito da Avvento notturno (1940), segnalandosi subito come esponente di spicco del cosiddetto ermetismo. In questi anni di intense letture stringe legami di affettuosa consuetudine e duratura amicizia con le personalità emergenti della cultura fiorentina incontrate all’università quali Carlo Bo, Oreste Macrì, Leone Traverso, Alessandro Parronchi e Piero Bigongiari, e con il poeta Carlo Betocchi. La carriera di insegnante lo porta in varie città, tornando poi a vivere e a lavorare a Firenze dove conseguirà più tardi la docenza universitaria. Durante la guerra si sposa e ha un figlio, Gianni.
Nel dopoguerra la poesia di Luzi conosce una svolta radicale nel senso di una apertura alle ragioni del quotidiano e della storia con la pubblicazione di Nel magma (1963 e 1966), la raccolta che preannuncia i grandi libri degli anni Settanta e Ottanta (Su fondamenti invisibili, Al fuoco della controversia, Per il battesimo dei nostri frammenti, Frasi e incisi di un canto salutare). Si prospetta per l’itinerario poetico luziano un futuro in continua evoluzione. È infatti la volta dei testi per il teatro, fra cui il Libro di Ipazia, Rosales e Hystrio, e degli ultimi bellissimi volumi di versi (Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, Sotto specie umana, Dottrina dell’estremo principiante). Prosegue frattanto l’importante attività del saggista e del traduttore
Su invito di Giovanni Paolo II Luzi compone i testi di meditazione per la Via Crucis vaticana del 1999. Celebrato ormai come uno in assoluto dei maggiori poeti del suo tempo, tradotto in molte lingue, più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, il 14 ottobre 2004, in occasione del suo novantesimo compleanno, Luzi è nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Muore il 28 febbraio 2005 ed è sepolto nel piccolo cimitero di Castello.

(fonte: Ufficio Stampa del Comune di Firenze)