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mercoledì 25 dicembre 2024

''AcquaSanta'' di Emma Dante con Carmine Maringola al Teatro di Rifredi

10-03-2016
Dal 10 al 12 marzo 2016, alle ore 21.00, al Teatro di Rifredi a Firenze sarà in scena lo spettacolo "Acquasanta" testo e regia Emma Dante con Carmine Maringola.

Fiore all’occhiello della drammaturgia italiana contemporanea, Emma Dante torna anche quest'anno al Teatro di Rifredi  con l'inedito per Firenze  Acquasanta, uno spettacolo da lei scritto e diretto: solo in scena  il mozzo-marinaio Carmine Maringola, 'o Spicchiato', che con Emma Dante firma la scenografia.
Acquasanta è il primo capitolo de La trilogia degli occhiali, tre lavori  indipendenti dal punto di vista narrativo che hanno come filo conduttore l’ironico espediente degli occhiali: tutti i personaggi della trilogia infatti sono “cecati” e li “inforcano per difendersi dal mondo e per guardarlo come meglio credono”. Tre storie  in cui l’emarginazione, l’alienazione, la povertà e la vecchiaia vengono viste attraverso la docile e spessa lente che accomuna i protagonisti,  calandoli in un universo fatto di luci ed ombre, tipico di chi vede poco. Gli occhiali diventano un paravento che, da simbolo di inferiorità e di isolamento, si può tramutare in una possibile via di fuga da una realtà troppo dura e malvagia.
Il titolo allude all’acqua del mare, cui il personaggio de 'o Spicchiato', mozzo dall'età di quindici anni e abbandonato dai suoi compagni sulla terraferma da “esattamente due anni, quattro mesi, tre settimane e cinque giorni” perché ritenuto pazzo, sente di essere legato più che a qualsiasi altra cosa. Il mare è il suo amore, ci parla giorno e notte e lo ama come fosse la sua ragazza: “'O mare è la ragazza mia… io ti amo”, mentre non si sente al sicuro sulla terraferma, ritenendola “n’illusione”. Per sopravvivere all'attesa e nell'attesa del ritorno della sua nave, 'o Spicchiato' si ancora al palcoscenico, a prua di una nave immaginaria, e si immerge nei ricordi, in uno sproloquio di passione per il mare, rievocando furiosamente e senza sosta i suoni, le voci e le storie del capitano e della ciurma. Attesa vana che lo porterà a immolarsi come la polena di un vecchio galeone.

Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la nave, ‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminuti ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il mare smette di respirare e ‘o Spicchiato rivive l’abbandono. Un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che giù dalla nave si sente perso, che ha votato la sua vita alla navigazione, che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma a forza di aspettare, il mozzo, diventa di legno come polena di un vecchio galeone. (Emma Dante)

Per informazioni: 055/4220361 -  www.toscanateatro.it