Rinasce il "Capodanno dell'Annunciazione", il 25 Marzo sarà festa in tutta la Toscana. "E' una lunga tradizione che la nostra regione ha portato avanti fino al 1749, quando il Granduca Francesco II di Lorena con un decreto stabilì che dall'anno successivo anche la Toscana avrebbe assunto il calendario moderno e quindi l'anno sarebbe cominciato il 1° gennaio", ha detto
Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana.
Il 25 Marzo, detto anche "Capodanno dell'Incarnazione", racchiude il sacro e il profano. E' il giorno dell'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, esattamente nove mesi prima della nascita di Cristo, ma è anche la celebrazione della primavera, molto importante in un territorio dove il tempo veniva scandito dall'alternarsi delle stagioni.
Firenze è molto legata alla storia culturale e artistica che riguarda il tema dell'Annunciazione. C'è "L'Annunciazione del corridoio Nord" di
Beato Angelico nel convento di San Marco, "l'Annunciazione" di
Simone Martini e Lippo Memmi conservata agli uffizi, così come quella attribuita a
Leonardo. Anche il mosaico di
Davide del Ghilandaio raffigura l'Annunciazione ed è situato nella chiesa di Santissima Annunziata,legata alle origini dell’Ordine dei Servi di Maria, nati nel periodo delle lotte fratricide che scoinvolgevano Firenze.
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A Firenze sembra esserci una sedimentazione dell'Annunciazione, presente nei luoghi religiosi ma anche in tanti centri laici. Per questo da qualche anno abbiamo voluto riprendere questa tradizione che nei nostri territori è stata, per tanti anni, di grande rilievo", ha continuato
Giani.
La novità di quest'anno è che tutte le province si sono mobilitate per ricordare questa festa. Da Firenze a Pisa, da Livorno a Massa, da Arezzo a Siena fino a Pistoia, fra rievocazioni storiche, spettacoli teatrali, canti e balli popolari, tavole rotonde, mostre e concerti, 21 saranno gli eventi che dal 25 Marzo al 3 Aprile ricorderanno il Capodanno dell'Annunciazione in tutta la regione.
"E' interessante vedere questo coinvolgimento dell'intero territorio per evocare quello che siamo stati. Speriamo di svolgere al meglio questa giornata di storia e tradizioni, rappresentando un nuovo anno come un nuovo inizio e un modo nuovo di affrontare i tempi che verranno", ha detto
Antonio Mazzeo, Consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza.
"Il Capodanno dell'Annuncazione è una specificità tutta toscana. Valorizzare questo appuntamento è molto importante anche dal punto di Vista turistico. Putroppo a Pisa quest'anno ci sono i lavori in Duomo e non sarà possibile rispettare la tradizione del raggio di sole che a mezzogiorno entra in Duomo a simboleggiare il nuovo anno. Così, oltre ai cortei, i nostri paracadutisti porteranno giù la bandiera con su scritto 'a Pisa è già il 2017'", ha detto
Federico Eligi, assessore alle manifestazioni storiche.
Il consigliere regionale
Stefano Scaramelli ha spiegato che anche Siena festeggerà il Capodanno con 2 iniziative. "E' un giorno volto alla riscoperta dell'identità culturare delle zone rurali e periferiche delle campagne senesi dove il ritmo delle stagioni era dato anche dai riti religiosi e il 25 Marzo si lasciavano i campi per mettersi il vestito buono della festa", ha detto Scaramelli.
Il 25 Marzo a Firenze ci sarà l'innagurazione della mostra di pittori contemporanei che si sono occupati del tema dell'Annunciazione e la mostra personale dell'artista persiana Tannaz Lahiji. "Nell'intento di unire due paesi e due culture ha trovato anche degli elementi in comune, uno è sicuramente la cultura della primavera", ha spiegato Lahiji.
Il Capodanno dell'Annunciazione si concluderà con un concerto a Lastra a Signa alle 21.00, presso il teatro delle Arti, organizzato dalla Fondazione toscana spettacolo."Viviamo tempi diffici e con il Capodanno dell'Annunciazione, che è fatto di cultura laica e religiosa, vogliamo ricordare il passato ma volgere uno sguardo al futuro, con una grande attenzione alla contemporaneità. Per questo abbiamo pensato ad un'orchesta multietnica, affinchè si guardi alla Toscana come un modello di convivenza", ha concluso
Beatrice Magnolfi la presidente della Fondazione toscana spettacolo.
Erika Greco