La relazione tra il successo delle mostre monografiche e la nascita della storia dell'arte sarà al centro del
convegno internazionale Monographic Exhibitions and the History of Art, organizzato dal
Master of Arts in Museum Studies dell’Istituto Lorenzo de’ Medici e
Marist College insieme all'
Università degli Studi di Firenze, dipartimento Sagas, che si terrà
giovedì 7 e venerdì 8 aprile a Firenze nella Sala Comparetti in Piazza Brunelleschi e nella Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini in via Faenza.
Numerosi interventi di illustri studiosi e docenti universitari, riuniti a Firenze – città che da sempre ha ospitato grandi mostre monografiche, come quella per il quarto centenario della nascita di Michelangelo nel 1875, e che da alcuni anni è la sede di importanti mostre personali di artisti contemporanei - per confrontarsi su come il fenomeno delle mostre monografiche abbia influito sulla pubblicazione delle prime monografie artistiche.
Le prime mostre retrospettive e d’impianto monografico si diffondono in Europa verso la metà del XIX secolo, sebbene i primi esempi risalgono già all'inizio dell'Ottocento, come l'esposizione su Joshua Reynolds del 1813 alla Royal Academy of Arts di Londra. Principalmente venivano organizzate in occasione di anniversari oppure per ragioni patriottiche e nazionalistiche. All'inizio del Ventesimo secolo le mostre monografiche diventano sempre più importanti, per la possibilità di confrontare le opere esposte, ricostruire cronologicamente l'attività di un artista, valutandone la qualità e contribuendo al dibattito critico e alla creazione di nuovi percorsi di studio. Si dimostrano in grado di influenzare le nuove forme di letteratura storico-artistica prodotte in quegli anni e interagiscono con lo sviluppo di una vera e propria disciplina sull’evoluzione delle espressioni artistiche.
Tra i partecipanti al convegno Gabriele Guercio, critico d'arte e autore di un saggio del 2006 sulle monografie storico-artistiche, Henry Keazor, storico dell'arte tedesco tra i maggiori conoscitori della pittura barocca e Professore di Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea alla Heidelberg University, Camilla Murgia, che ha collaborato con importanti musei e gallerie d'arte in Svizzera e adesso lavora per l'Università di Ginevra, e Petra Chu, Professoressa di Storia dell'Arte e Studi Museali alla Seton Hall University in New Jersey, specializzata in storia dell'arte europea del diciannovesimo secolo.
La prima giornata sarà dedicata alle mostre su antichi Maestri, tra cui Duccio di Buoninsegna, Tiziano e Rembrandt, mentre la seconda a quelle su artisti moderni e contemporanei, come Courbet, Joshua Reynolds, Braque, Francis Bacon, Matisse, Picasso. Tra gli aspetti che saranno trattati: l'influenza delle mostre monografiche e retrospettive sulla connoisseurship - la pratica tradizionale di attribuzione delle opere d'arte -, sulla distinzione tra originale e copia, sull’evoluzione del catalogo scientifico e sulla considerazione dell'artista agli occhi dei contemporanei. Ma anche il legame tra le mostre e il contesto socio-politico in cui sono state generate o il loro ruolo nello studio di particolari correnti artistiche.
Giovedì 7 aprile alle 20:30 nella chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini si terrà un concerto di musiche di Antonio Vivaldi, eseguite con strumenti che fedelmente riproducono quelli di epoca barocca, dall'Ensemble “Harmonicus Concentus”, formato da Gabriele Raspanti (violino), Manuel Vignoli (violino) e Vincenzo De Franco (violoncello).
L'ingresso alla conferenza è gratuito e non è richiesta alcuna registrazione.
Per informazioni:
www.ldminstitute.com