La vocazione artigiana di Firenze ha radici antiche, ma in epoca contemporanea è legata a «un artigianato di tipo nuovo, il cui processo di sviluppo è iniziato nel 1861». E’ quanto si legge nella quarta di copertina del libro di
Anna Pellegrino ‘La città più artigiana d’Italia. Firenze 1861-1929’ (Franco Angeli, Milano, 2012).
Di alcuni dei temi affrontati in quel libro, che ha vinto il premio Sissco–Anci Storia 2013 (Società italiana per lo studio della storia contemporanea – Associazione nazionale comuni italiani),
Anna Pellegrino, storica delle culture del lavoro nella società industriale e di esposizioni universali fra Otto e Novecento, parlerà
martedì 12 aprile, alle 16,30, al Palagio di Parte Guelfa di Firenze, nel corso del decimo appuntamento di “Firenze oltre le mura”: un ciclo pluriennale di conferenze a ingresso libero organizzato da Mirka Sandiford e Marta Biani del Lyceum Club, Riccardo Pratesi del Circolo Fratelli Rosselli e Adalberto Scarlino del Circolo Piero Gobetti.
Il volume di Anna Pellegrino «si apre con la proclamazione di Firenze a "capitale" dell'artigianato italiano in pieno regime fascista»: quello è il punto di arrivo di un processo che era stato avviato con l’Unità d’Italia. «In tale arco di tempo – si legge ancora nella copertina del libro - il ruolo della città viene ridefinito come capitale della lingua e della cultura nel nuovo contesto nazionale, mentre sul piano internazionale si consolida l'idea di Firenze come luogo simbolo della rinascita delle "arti" e di una nuova cultura borghese dopo i secoli "bui" dell'alto medioevo. La vocazione artigiana della città si rivela essere l'effetto di un progetto consapevole alla cui elaborazione partecipano sia una parte dell'intellettualità europea, sia le classi dirigenti locali, sia una parte significativa delle classi popolari, attraverso le loro istanze associative e politiche».
L’intreccio di elementi culturali, sociali, economici e politici - disposti tra piano locale e contesto europeo – analizzati nel volume di Anna Pellegrino sarà sinteticamente illustrato nel corso della conferenza. «Percorsi di vita, fortune imprenditoriali, ristrutturazioni urbanistiche, aggregazioni associative, conflitti politici e sociali – viene spiegato - compongono la storia del nuovo artigianato urbano fiorentino: caso singolare di una formazione sociale in parte consistente "inventata" sulla base di dinamiche culturali, ma anche "modello" economico e sociale da confrontare con quelli di altre capitali europee che hanno avuto uno sviluppo analogo».
Il programma di “Firenze oltre le mura” proseguirà il 10 maggio 2016 con la conferenza di Giovanni Cipriani su “Donne e salotti” e, a seguire, un ballo in costumi originali d’epoca dell’Atelier de dance del maestro Donald Francis. Per ulteriori informazioni, visitare la pagina su Facebook “Firenze oltre le mura” o il gruppo su Facebook “Eventi di ‘Firenze oltre le mura’”.