Giovedì 21 aprile, Marion d'Amburgo, Lavinia Rosso, Silvia Baccianti, Alessandro Mazzoni e Lotar Sanchez interpretano "Il soldato" di Franco Fortini, alle ore 21.00, al Teatro Puccini di Firenze.
Un testo sulla Guerra Civile di Liberazione. Il personaggio: “un soldato meridionale che, ricattato dal regime col bisogno, ha combattuto tutte le guerre fasciste per inerzia e disperazione”. Un inedito atto unico in cui le due parti in scena – partigiani e repubblichini, questi ultimi spesso volontari coatti – non sono nominate mai, se non come “noi” e “loro”, parole che Fortini fa provocatoriamente scivolare dalle bocche dell’uno a quelle dell’altro schieramento.
Partendo dal contesto storico di riferimento, il 1943, lo spettacolo fa rimbalzare la pièce in un gioco di specchi e analogie di situazioni apparentemente lontane e diverse: le crisi e gli “scontri di civiltà” che contrappongono oggi l’Occidente al Medioriente, all’Africa e all’I.S.
Come già il testo di Fortini suggerisce, per descrivere queste situazioni non è sufficiente contrapporre un “noi” ad un “loro”, in una lotta della civiltà contro la barbarie oscurantista. Occorre invece il coraggio di immergervisi dentro, sentire le ragioni umane di “loro”, provare a diventare noi “loro”, cogliere le sfumature, le differenziazioni interne.
In questa chiave il testo assume un significato nuovo: guardare all’essere umano, all’individuo, alla sua vicenda “minima”, non per giustificare o per creare un “tutti colpevoli, nessun colpevole”, quanto piuttosto per ritrovare quella dimensione umana che lo scontro, la battaglia, la guerra tendono ad omologare e annullare. Una lotta fra umano e disumano che si ritrova in ogni conflitto, in ogni epoca.
Spettacolo, con regia e musiche di Teo Paoli, a cura di Centrale dell'Arte e Associazione Culturale La Nottola di Minerva.
Biglietti: posto unico numerato € 18,00
(esclusi diritti di prevendita)
Per maggiori informazioni: www.teatropuccini.it