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mercoledì 25 dicembre 2024

''Con la coda dell'occhio'', Marina Ballo Charmet ospite del ciclo 'Contaminazioni'

06-05-2016

Venerdì 6 maggio, alle ore 18 e non alle ore 17.30, prosegue il ciclo ‘Contaminazioni’ con la videoartista e fotografa Marina Ballo Charmet per la conferenza “Con la coda dell’occhio” allo Spazio A, in lungano Benvenuto Cellini 13a. Coordina Martino Marangoni.

Marina Ballo Charmet si è specializzata in psicologia e psicoanalisi infantile e lavora come psicoterapeuta nei servizi territoriali pubblici di Milano. Da metà anni ottanta lavora parallelamente con la fotografia e il video. Suo soggetto privilegiato è il quotidiano, il “sempre visto” che lei stessa definisce “il rumore di fondo della nostra mente”. Adotta uno sguardo caratterizzato da mobilità percettiva e dal fuori fuoco, laterale o dal basso – tipico della condizione infantile – che restituisce una visione fluttuante, una “percezione periferica” legata al nostro preconscio.

Nell’incontro di venerdì l’artista presenta la sua ricerca attraverso i vari progetti di fotografia e di video. Con la coda dell’occhio (1993-1994) è una delle sue prime serie fotografiche. È il tentativo di dare senso al non senso dei panorami minimi, apparentemente  inerti – quali segmenti di marciapiedi, di aiuole, di spartitraffico – che costituiscono una interpretazione dello spazio urbano attraverso le tracce lasciate dall’attività umana che in esso si svolge (Con la coda dell’occhio, Art&, 1995, esposto per la prima volta alla Fondazione Mudima di Milano, nel 1996).

In questo progetto sono già evidenti i temi centrali del suo lavoro, che vengono sviluppati e declinati nelle serie successive, Rumore di fondo (1996-2000) focalizzato sullo spazio domestico (presentato al Centre National de la Photographie di Parigi nel 1999 con l’omonimo libro); Primo campo (2000-2002) concentrato sulla figura familiare e sull’ambito relazionale, Poco dopo (2005) sullo spazio pubblico del mercato e dello stadio in cui la riflessione include la dimensione sociale.

Questa tematica emerge chiaramente nel progetto successivo, Il Parco (2006-2010), incentrato sull’abitare il paesaggio urbano, in particolare il parco pubblico, spazio di terra verde che rimanda alla dimensione utopica del giardino, con risvolti urbani e sociali. Realizzato in varie città – Milano, Roma, Berlino, Parigi, Palermo e New York – tratteggia la  geografia urbana di questa natura addomesticata e testimonia i molti utilizzi sociali di questo luogo pubblico. Dal progetto è nato il libro Il parco, Charta, che nel 2008 è stato presentato in diverse mostre tra cui parco 2006-2007 Fotografia Europea a Reggio Emilia nel 2007, Il parco alla Triennale di Milano nel 2008, At Land. Bodyscape & Cityscape Storefront for Art and Architecture, New York nel 2009 e Sguardo terrestre MACRO, Roma nel 2013.

Marina Ballo Charmet presenterà anche i suoi lavori video a partire da Conversazione, opera che segna il passaggio dalla fotografia al video, a Passi leggeri, Dimmi, Lettura, e Disattenzioni in cui viene  messo al centro ciò che è al margine della nostra percezione abituale, azioni rimosse, fino a Agente apri,  video realizzato nel carcere di San Vittore seguendo dei bambini figli di detenute, in cui emerge attraverso relazione del bambino con lo spazio carcerario anche una dimensione sociale, come in Frammenti di una notte realizzato per “Linea di Confine” in un ospedale.

Si potranno vedere sui monitor fissi, in loop, l’ultimo lavoro L’alba, sull’abitare Piazza del Duomo di Milano nel passaggio dalla notte al giorno e Passi leggeri, un video che ha un valore fondamentale nel suo percorso che con l’utilizzo della videocamera legata alla vita introduce apertamente l’elemento del caso insieme al fuoricampo che diventa centrale.

La conferenza, come le altre di fotografia, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni e Banca Ifigest.

Il ciclo ‘Contaminazioni’ per tutto il 2016, ogni venerdì, prevede incontri dedicati all’architettura, al cinema e alla fotografia. Curato da Riccardo Bruscagli, Laura Andreini e Marco Casamonti, invita i suoi ospiti ad interrogare l’antico, suscitando al contempo una meditazione su un futuro possibile.

Info: www.spazioafirenze.it