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giovedì 21 novembre 2024

''Concerto di chiusura della Fanfara dei Carabinieri'' all'Auditorium Ente CRF

13-05-2016
Venerdì 13 maggio, alle ore 11.30, presso l'Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, epilogo del ciclo “Firenze oltre le mura” con un concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri diretta da Ennio Robbio. Musiche di Gershwin, Modugno, Sinatra, Morricone. Il concerto sarà preceduto da una breve conferenza introduttiva sulla storia dell’Arma del Colonnello Salvatore Scafuri, ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, intitolata “I Carabinieri, come, quando e perché”. Ingresso libero.

La storia del Corpo dei Carabinieri, divenuto Arma nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si è significativamente incrociata con la storia di Firenze capitale. Nel 1861 l’Arma, strutturata in tredici legioni territoriali, aveva a Firenze la 6a divisione, dotata di 42 ufficiali e 1395 uomini. Con Regio decreto del 6 giugno 1866, quando Firenze era divenuta capitale, il Comitato dell’Arma dei Carabinieri Reali, corrispondente all’attuale Comando generale, fu trasferito nella città del giglio. Questo trasferimento fu la premessa per un’altra tappa importante per i Carabinieri: la creazione del Corpo dei Corazzieri, costituito il 7 febbraio del 1868, appunto a Firenze.

Questo appuntamento, come ricordano i responsabili del ciclo “Firenze oltre le mura” Mirka Sandiford e Marta Biani per il Lyceum di Firenze, Riccardo Pratesi per il Circolo Fratelli Rosselli e Adalberto Scarlino per il Circolo Piero Gobetti, rappresenta «una piacevole testimonianza sia della partecipazione dei Carabinieri a quella fase storica di Firenze sia del ruolo della musica nella vita del carabiniere». «La Fanfara dei Carabinieri di Firenze – spiega il direttore Ennio Robbio - nasce nel 1920 in seno alla Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, oggi Scuola Marescialli. I musicisti in passato erano tutti allievi sottufficiali, oggi invece sono “carabinieri-musicisti” in servizio permanente nella Fanfara, che talvolta svolgono anche il normale servizio istituzionale». «La denominazione “fanfara” – precisa Robbio - è impropria per questo gruppo musicale, che sfruttando strumenti come ance, ottoni, percussioni e talvolta strumenti elettrici, è in sostanza una piccola banda musicale con spunti da big band». «Ci piace rammentare – conclude Robbio - che la musica è una delle componenti che ha sempre integrato e spronato le attività degli eserciti in tutti i periodi storici ed in tutti i continenti del globo. C’è chi ritiene che la musica, agendo sulla parte irrazionale del cervello, è capace di spingere gli uomini a compiere gesta eroiche anche nelle circostanze più improbabili. Forse è così, ma noi intanto vogliamo goderci questa forma d’arte come un momento di spensieratezza, allegria e divertimento».