"Stasera vi parlo così". Si rivolge in prima persona al pubblico,
Marco Predieri, che chiuderà il prossimo fine settimana,
sabato 21 maggio (ore 20,45) e domenica 22 (ore 16,45), la trentesima stagione del
Teatro di Cestello di Firenze, nell’Oltrarno fiorentino, con il debutto in anteprima nazionale del suo nuovo spettacolo.
Accompagnato in scena da Maria Rita Scibetta, da tre musicisti e da Bruno Maresca, l’attore e autore ha deciso di giocare con il proprio ruolo di “teatrante” che a dispetto di quanto possa pubblicamente apparire è spesso trapuntato di stress, insicurezze, egocentrismi e di speranze di successo, più che di successi veri e propri … tanto da dover ricorrere, quando il gioco si fa duro, alle attenzione di un bravo specialista! “Vado in scena senza rete – scherza Marco – trascinando sullo stesso trapezio dei colleghi folli, come me.
Questo spettacolo nasce sull’onda di un imprevisto, o meglio di un’emergenza reale, e si è trasformato in un curioso esperimento “clinico”. Fino a che punto può spingersi un non più imberbe capocomico, in un momento critico della propria vita e carriere, se viene di punto in bianco piantato in asso dalla sua prima attrice alla vigilia di un debutto importante?” I colpi di scena sono dietro l’angolo. “Chi fa questo mestiere, a qualsivoglia livello, ha talvolta una visione un po’ distorta della realtà che lo circonda e spesso non si accorge delle distanze che lo separano dal resto del mondo. Non è raro per esempio che nella vita di tutti i giorni un attore si ponga di fronte a una persona incontrata per la prima volta con lo stesso atteggiamento di chi sostiene un provino, o addirittura che si metta lui stesso a fare il provino al proprio ignaro interlocutore, ovviamente in modo del tutto inconscio. Sono partito da queste riflessioni per maltrattare il mio ego recitante, appoggiandomi sul sodalizio professionale e sulla consolidata amicizia con Maria Rita Scibetta alla quale ho chiesto un’inedita e distaccata consulenza psicologica. Vedrete”. Sul palco anche il cantante Antonio Improta, il tastierista Valerio Nardi e le chitarre di Daniele Belli. “Il musical è il mio sogno proibito, perché ancora non sono riuscito, e forse non ci riuscirò mai, a vincere la paura di cantare in pubblico. Qualcuno tanti anni fa mi disse che sono stonato, così, quando iniziai a lavorare in teatro, presi lezioni di canto, per un paio d’anni almeno, ma non l’ho mai detto a nessuno. Tuttavia per me intonare anche solo una nota in scena resta un tabù … così ho deciso di rivolgermi a un alterego cantante!”.
Pre informazioni e prenotazioni:
www.teatrocestello.it