Allo Spazio A di Firenze (lungarno Benvenuto Cellini 13a), proseguono gli eventi del ciclo "Contaminazioni". L’incontro di questa settimana, venerdì 20 maggio, sarà nuovamente legato alla tematica di "Firenze bipolare: la Biblioteca e la Stazione", ispirata dalla coincidenza anniversaria dell’inaugurazione, nel 1935, della Biblioteca Nazionale e della nuova Stazione ferroviaria. Questo venerdì, alle ore 17.30 come sempre, Laura Desideri terrà la conferenza Alessandro Bonsanti e La nuova stazione di Firenze. Angela Giuntini, cultrice della materia per Letteratura comparata all’Università di Firenze e attrice, leggerà alcuni brani del libro.
Nella Nuova stazione di Firenze, pubblicata nel 1965 a conclusione della trilogia iniziata con La vipera e il toro e I cavalli di bronzo, Alessandro Bonsanti compie un suggestivo viaggio negli anni della rivista «Solaria», che fu a Firenze, tra il 1926 e il 1934, un «centro di raccolta per molti spiriti liberi». Luogo emblematico di quegli anni è per Bonsanti la nuova stazione costruita da Giovanni Michelucci, che all’epoca suscitò stupore per la sue innovative arditezze. È proprio alla stazione che il protagonista, Giovanni Borghini, incontra l’architetto, rinominato Baldasseroni nella finzione narrativa. Il viaggio per Roma, compiuto insieme in treno, riporta alla memoria situazioni e personaggi della Firenze degli anni ’30, una città, come scrisse Luigi Baldacci recensendo il romanzo, «sorpresa e perplessa tra esigenze di rinnovamento culturale […] e ambigue tentazioni di allineamento alla direttive del regime» .
Laura Desideri, responsabile della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux, si è occupata in particolare della storia dell'Istituto, a partire dalla Cronologia (1819-2003) nel volume Il Vieusseux. Storia di un Gabinetto di lettura, seguita da studi specifici sulle fonti utili a ricostruire le presenze dei lettori italiani e stranieri nella Firenze cosmopolita dell’8-900. Nell’ambito delle biblioteche private novecentesche ha approfondito quelle di Betocchi, Morante, Pratolini; tra le bibliografie, ha allestito quella di Cesare Garboli (Edizioni della Normale, 2007). Di Garboli ha anche curato i testi del Dom Juan di Molière (Adelphi, 2005) e la traduzione di Amleto, insieme a Carlo Cecchi (Einaudi, 2009). Ha collaborato al “Meridiano” Mondadori di Anna Banti (2013), con la cura degli apparati (bibliografia e note ai testi).
Angela Giuntini nasce e studia a Firenze fino a conseguire il PhD internazionale in Italianistica. Vince una Borsa di Studio per un progetto di ricerca alla Syracuse University (NY) e l’“Anna Panicali Poem Award” all’Università di Udine; collabora come cultrice della materia per Letteratura comparata all’Università di Firenze. Studia teatro ed espressione mimica teatrale con Orazio Costa Giovangigli, con il Moscow University Theatre e con Giorgio Albertazzi. Divide la sua vita fra lo studio, l’insegnamento e l’attività di attrice.