Martedì 7 giugno alle 18.30 alla Libreria Gioberti (via Gioberti 37/a), Fabrizio Guarducci, studioso, scrittore e Presidente di Istituto Lorenzo de' Medici, presenterà il suo nuovo romanzo “Il quinto volto” (Edizioni LDMPress), nato da un'idea di Andrea Mugnai e ispirato alla figura di Masaccio e alla sua morte misteriosa.
La storia verte intorno al Rinascimento fiorentino e inizia nel 1480, quando i carmelitani affidarono a Filippino Lippi la commissione per finire la decorazione della Cappella Brancacci, cominciata da Masolino e Masaccio nel 1425. Filippino nota subito che qualcosa non torna nell’ultimo affresco lasciato incompiuto da Masaccio e cerca il fratello del pittore per farsi dare i disegni preparatori dell’affresco. Durante l’incontro con il fratello, emergono dettagli sulla vita dell’uomo che ha dato vita al Rinascimento, sulle sue amicizie e sul mistero della sua morte, che, insieme ai segni lasciati da Masaccio nella cappella, porteranno a scoprire chi è stato ad ucciderlo.
Chi ha ucciso Masaccio? Questo “giallo” assilla da secoli la storia dell’arte, fin da quando Vasari scrisse che l’appena ventisettenne pittore era stato avvelenato a Roma. Nonostante la giovane età, Masaccio aveva rivoluzionato la pittura del proprio tempo e, introducendo il realismo e la prospettiva architettonica nelle proprie opere, aveva aperto la strada al Rinascimento. Il quinto volto raccoglie, per la prima volta, gli indizi nascosti da Masaccio in un celebre affresco della Cappella Brancacci a Firenze e, con una carrellata vertiginosa e appassionante, ripercorre e illumina la vita fiorentina del Quattrocento, i suoi artisti e i suoi capolavori. Anni irripetibili, nei quali lavoravano contemporaneamente Maestri quali Brunelleschi, Donatello, Ghiberti, Masolino, che il romanzo restituisce con tutto il vivo sapore dell’epoca. Guarducci guida i lettore passo dopo passo in un avvincente thriller storico: geniali creazioni artistiche e invidie, rivalità e amicizie, intrighi e morte si mescolano seguendo il filo rosso della vita di Masaccio, attraversata dal destino dell’arte e da una commovente storia d’amore. I personaggi che compaiono attorno al giovane pittore sono effettivamente esistiti e le vicende realmente accadute. Solo la conclusione scioglie il mistero che si gonfia e avvince pagina dopo pagina per smascherare l’assassino con un imprevedibile colpo di scena.
Fabrizio Guarducci ha insegnato Comunicazione presso il Dipartimento di Antropologia culturale dell’Istituto Internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze. Le esperienze e gli studi, svolti specialmente tra antichi manoscritti, lo hanno convinto di quanto sia importante il ritorno a un linguaggio originario, privo di quei pesi e di quelle tossicità accumulate da anni di guerre, violenze, soprusi e dalle ingiustizie di quanti lo hanno utilizzato per esercitare potere. È, inoltre, autore e produttore cinematografico: “Paradigma italiano” (premiato al PhilaFilm, 1993) “Two days: il mio viaggio in Italia” (Golden Eagle, 2005). Come autore e regista sta realizzando il film Mare di grano. Con Rubettino ha pubblicato “La parola ritrovata” (2013) e Theoria. Il divino oltre il dogma (2015).