Giovedì 9 giugno, alle ore 17.00, è in programma l'incontro "Gli scrittori dissidenti cinesi e coreani", a cura dell'Associazione Eumeswil presso l'Hotel Croce di Malta (via della Scala, 7). I due esperti del settore: Antonio Talia e Andrea Pira nel corso del primo intervento discuteranno su come l'arte e la scrittura, in Cina, devono servire il Popolo ed il Partito." La cultura deve essere come il raggio di sole e la brezza di un giorno di primavera. Ispirare le menti, riscaldare i cuori, coltivare i gusti e ripulire l'ambiente dagli stili di vita malsani ". Con queste frasi, pronunciate nel suo discorso di apertura del simposio dell'Associazione degli Scrittori Cinesi tenuto a Pechino nell'ottobre 2014, il presidente Xijinping ha dettato la linea del suo governo in tema di politiche culturali.
L'era di Xijinping, asceso ai vertici della politica cinese nel novembre 2012, si sta contrassegnando come una delle più censorie della storia cinese recente, in un continuo tentativo di occupare e indirizzare ogni spazio della vita pubblica, incluse le arti e la narrativa. Verranno raccontate le storie di alcuni scrittori cinesi come JinGe e Ye Mi, che nel marzo di quest'anno hanno rinunciato alle loro cariche nell'Associazione per protestare contro la censura, suscitando sui social media l'approvazione di moltissimi, per provare a capire insieme cosa è lecito e cosa è proibito scrivere nella Cina di oggi. Ma anche le conseguenze cui va incontro uno scrittore cinese che decide di sfidare il governo, fino al fenomeno dell'autocensura, agli stratagemmi impiegati dagli autori per aggirare i censori, e all'elusività stessa del concetto di censura. Nel corso del secondo intervento si discuterà su come la censura e il controllo dei media sia vitale per un regime come quello nordcoreano, che trae la sua forza dalla divinizzazione del leader imposta anche contrastando la dissidenza. Ma perfino una democrazia giovane come quella sudcoreana ha i suoi problemi con la dittatura del libero pensiero, un concetto quasi del tutto assente nella cultura asiatica. Nonostante tutto, nella penisola coreana, sia a Nord che a Sud, esistono dissidenti che provano a far sentire la propria voce. Da Pyongyang a Seul, storie di fughe, orrori, bugie e censure.
L'ingresso è ad offerta libera cartacea.
Info: www.eumeswil.cc