Giovedì 9 giugno, alle 19.00, presso la
Libreria Alzaia di Firenze (in viale Don Minzoni, 25) si terrà la presentazione del libro
“L’Italia siamo noi. Storie di immigrati di successo” del giornalista Jacopo Storni, alla presenza dell’autore (ingresso libero). Durante la presentazione sarà offerto un aperitivo multietnico e del vino toscano.
Il libro edito da Castelvecchi racconta l’Italia dei nuovi immigrati: imprenditori, medici, ingegneri, avvocati, politici, poliziotti ecc. E’ l’altra faccia dell’immigrazione. Storie di successo di immigrati che sono riusciti a inserirsi, a costruirsi posizioni autorevoli e rispettate, che hanno portato le loro competenze e il loro know-how in Italia, persone che contribuiscono allo sviluppo economico, italiano ed escono del tutto fuori dallo schema del profugo bisognoso di aiuto e di assistenza. Un modo completamente diverso di leggere il fenomeno immigrazione, basato su racconti e testimonianze concrete di uomini e donne in carne e ossa che, pur nati in altri Paesi, non solo si sentono italiani, ma danno all’Italia molto più di quanto hanno ricevuto.
Il libro è un viaggio tra i volti e le storie del Paese multiculturale: Fuad, l’ex primario somalo che lavora dell’ospedale di Borgo San Lorenzo (Firenze); Otto, il finanziere camerunense che lavora a Milano; Halyna, da badante a imprenditrice di Treviso; Francesco, il poliziotto nero; Liliam, bambina di strada diventata cake designer a Torino; Toni, l’assessore nigeriano di Bergamo; Nelu, da schiavo del mattone a imprenditore edile di Roma; Jean Jacques, il prete africano che vive a Prato; Molid, dal barcone al Novotel di Firenze; Romano, il soldato eritreo col tricolore sul petto. E poi anche Idris, il famoso opinionista sportivo e Liliam Thuram, protagonista per anni del calcio italiano. Vite straordinarie, uomini e donne che non hanno mai smesso di inseguire i propri sogni.
“Finché continueremo a raccontare gli immigrati soltanto come profughi, poveracci, schiavi, badanti e delinquenti, gli immigrati resteranno sempre e soltanto profughi, poveracci, schiavi, badanti e delinquenti – ha detto Jacopo Storni - Ho scritto questo libro per contribuire a ribaltare lo stereotipo sugli immigrati che vivono nel nostro Paese, per raccontare quelle storie di cui quasi nessuno parla, per tentare di ragionare sull’immigrazione con una prospettiva diversa. Un futuro multiculturale è inevitabile (e forse sarà un futuro migliore). In questo libro tento di raccontare l’Italia che ci aspetta”.