Domenica 19 giugno, in occasione del Toscana Pride a Firenze, Stefano Fabbri, Bruno Casini e Marco Reati presentano il libro "Banana Moon. Culture lgbt e rock'n roll", alle ore 17.00, alla libreria IBS di Firenze (via de' Cerretani, 16R).
In programma la visione dei materiali del club fiorentino con i contributi di Riccardo Pangallo, Giampiero Bigazzi, Riccardo Chiarini, Angelo Savelli, Roberto M. Polce, Giancarlo Riccio, Nicola Vannini, Alberto Pelò, Claudio Gherardini, Andrea Tamassia, Marco Lamioni, Roberto Terzani, Raffaello Carusi.
Dopo tanto tempo il Banana Moon riappare, qualcuno dice che quel locale era quasi un film, una fiction di vite vissute, di vite rock, di vite junkie, di vite hippy, di vite anarchiche. Uno spazio consumato, frequentato da un pubblico “outsider”: accanto ai primi punk trovavi il freak di ritorno dall'India o da Ibiza, accanto al gay militante la marchetta o il tossico intelligente e sempre elegante, accanto al rocker lo studente greco di architettura, accanto all'artista il fruttivendolo del mercato di Sant'Ambrogio, accanto all'attore impegnato il cuoco che arrivava dal Sud. Tutto cominciò con un viaggio a Londra...
L'incubatoio di grandi talenti del pop-rock esplosi negli Ottanta. Sentiti al Banana Moon: Battiato, Alberto Camerini, Claudio Rocchi, e molti altri Cani sciolti intelligenti e felici, alla ricerca di un nuovo modo di stare insieme.
"Volevamo essere il Marquee o il CBGB’s fiorentino, puntavamo a questi due club internazionali, ma ci veniva in mente anche il Paradiso di Amsterdam, la nostra traiettoria era questa, una scelta coraggiosa ed avventuriera, la nostra era una scelta rockfriendly show. In uno dei tamburini pubblicitari usciti all’inizio per lanciare il locale avevamo scritto: “Il locale apre alla continua ricerca di un nuovo modo di stare insieme”. Il Banana Moon poteva veramente essere un set quotidiano di vita, si palpava, si respirava una nuova “culture club” che stava arrivando in questa città. Gay, freaks e rockers ballavano tranquillamente il rumore rock dei Sex Pistols e la trance elettronica dei Kraftwerk. Cani sciolti intelligenti e felici!" (dall'introduzione dell'autore).
Bruno Casini vive e lavora a Firenze, dove è stato tra i fondatori del Banana Moon. Si occupa praticamente da sempre di comunicazione e promozione culturale. Laureato in storia del cinema con Pio Baldelli, è stato negli anni Ottanta tra i fondatori della rivista fiorentina Westuff e ha diretto per oltre dieci anni – sempre nel capoluogo toscano – l'Independent Music Meeting, la prima rassegna italiana dedicata alle etichette indipendenti. Ha pubblicato 1975: viaggio in Afghanistan. Viaggi ed avventure freak (Catcher, 2006) e curato i volumi Tondelli e la Musica (Baldini & Castoldi, 1994) e Frequenze Fiorentine (Arcanapop, 2003).