Città di Firenze
Home > Webzine > ''Superjazz'', il progetto autunnale del Musicus Concentus alla Sala Vanni
mercoledì 25 dicembre 2024

''Superjazz'', il progetto autunnale del Musicus Concentus alla Sala Vanni

07-10-2016
Torna Superjazz, il progetto autunnale del Musicus Concentus dedicato al jazz come espressione di arte contemporanea, mix di culture sonore diverse alla ricerca di equilibri musicali avanzati.
La rassegna prende il via venerdì 7 ottobre con il concerto di Jamie Saft, sul palco della Sala Vanni a presentare Sunshine Seas, l'ultimo album del suo New Zion Trio uscito per RareNoise Records questa primavera, e che vede una collaborazione esclusiva: il maestro delle percussioni Cyro Baptista. Con i due precedenti album il New Zion Trio si è fatto conoscere per il suo sapiente mix di dub, reggae e jazz, riuscendo a coniugare generi tanto diversi in un suono unico al mondo, e la presenza di Baptista in questo nuovo lavoro esalta notevolmente questa impronta.
Il trio è composto da Jamie Saft a tastiere e chitarra, Brad Jones al basso, Ben Perowsky alla batteria con l’aggiunta di Cyro Baptista alle percussioni. Individualmente ognuno dei componenti ha collaborato con numerosi altri artisti, dai Beastie Boys ai B-52's, da Sting a Ornette Coleman a Brian Eno. Con Cyro Baptista i New Zion Trio portano i loro ascoltatori ad un profondo stato meditativo, lasciano il pubblico soddisfatto, sollevato e con un cosciente messaggio positivo.

Martedì 18 ottobre sarà invece la volta dell'Uri Caine Trio, composto dallo stesso Caine al pianoforte, da Mark Helias al contrabbasso e da Clarence Penn alla batteria.  Nel corso della sua carriera Caine ha abituato i suoi ascoltatori a seguirlo in imprese spiazzanti, come le sue visionarie rivisitazioni dei repertori classici - un lavoro iniziato con un omaggio a Gustav Mahler e proseguito con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach e le Variazioni Diabelli di Ludwig Van Beethoven (tutti pubblicati su Winter & Winter) - fino ad essere invitato, con il programma dedicato alle musiche di Mahler, anche dal prestigioso festival di musica classica di Salisburgo. In questi anni è stato compositore per orchestre di tutto il mondo, ha all'attivo 25 album, ricevuto svariati premi e suonato nei festival jazz più importanti del pianeta. Nei suoi progetti, che lo hanno visto spaziare dai repertori classici europei al jazz di Thelonious Monk e di Herbie Hancock, Uri Caine ha scelto sempre di lavorare con organici variabili per confrontare musicalità diverse, jazz, classica, elettronica, klezmer e rock, qualificandosi come uno degli architetti sonori più intelligenti e sensibili.
Insieme a Caine Mark Helias, uno tra i più celebri contrabbassisti e compositori con all'attivo più di tre decadi di concerti. Dopo gli studi alla Rutgers University del New Jersey e alla Yale School of Music inizia la carriera internazionale con il quartetto di Anthony Braxton che lo porta poi a collaborare con artisti mondiali quali Dewey Redman,  Andrew Cyrille, Ray Anderson, Don Byron, David Krakauer, Cecil Taylor, Uri Caine. Dal 1984 a oggi ha pubblicato dodici album a suo nome ed il suo trio Open Loose, con Tony Malaby e Tom Rainey, è uno dei più richiesti della scena di New York; allo stesso tempo tiene frequentemente concerti di contrabbasso solo o nell’innovativo duo di contrabbassi con Mark Dresser.
Alla batteria infine Clarence Penn, sicuramente uno dei batteristi jazz più impegnati del momento. La sua discografia è impressionante, appare in più di trecento dischi (inclusi due vincitori di Grammy, 34th and Lex di Randy Brecker e Concert in the Garden and Sky Blue di Maria Schneider) con un’apertura a 360 gradi sullo spettro dei possibili diversi tipi di jazz. E’ stato in tour in tutto ovunque, ha composto musiche per film e per la pubblicità e ha prodotto i dischi di numerosi colleghi. Il suo album solista di esordio, Penn’s Landing, è stato inserito dal New York Times nella lista dei dieci migliori dischi jazz del 1997.

Venerdì 28 ottobre si torna in Italia, dando spazio alle improvvisazioni ipnotiche e alla dinamicità esplosiva degli Hobby Horse, la cui musica  varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di musica elettronica. Il repertorio proposto consiste principalmente in pezzi originali, composti appositamente per la formazione, con l'aggiunta di brani tratti da Tom Waits, Robert Wyatt e Thelonius Monk.  Mescolando un senso melodico delicato e sottile, dinamiche esplosive ed un interplay telepatico, Hobby Horse ha sviluppato un suono profondamente originale, frutto di un percorso di ricerca intrapreso già dalle prime performance del 2010. Dopo l’acclamato “Eponymous” (Parco della Musica Records, 2013) e la raccolta “Lives” uscita nel 2015 con Musica Jazz, il loro nuovo lavoro “Rocketdine” è un disco potente, che pur stupendo per la sua carica innovativa non tradisce le aspettative del pubblico e della critica. Tenebrose atmosfere elettroniche, vamp evocativi e violente esplosioni di energia vengono unite attraverso una sottile corrente di lirismo a delicate parentesi narrative che più si avvicinano alla musica da camera. Composizione e improvvisazione si dispiegano in direzioni imprevedibili ma consequenziali, eliminando quasi del tutto l'assolo tradizionale in favore di un dialogo ricco e profondo in cui le scelte timbriche, dinamiche, melodiche e armoniche assumono un ruolo di pari importanza. Il risultato è un'esperienza di ascolto sorprendente e affascinante, difficile da categorizzare o definire: in poche parole, unica.

Chiudono questa quarta edizione di Superjazz, nella serata di venerdì 4 novembre, Casarano & Signorile, i due musicisti pugliesi già insieme nel quartetto Locomotive. La collaborazione in duo, cominciata con il cd Noè nel 2013 per l’attivissima Tuk Music di Paolo Fresu, prosegue anche dal vivo attingendo al poliedrico repertorio prodotto dai due, privilegiando le ombre, i chiaroscuri, le pause, le atmosfere del sogno e creando una dimensione intima e domestica. Accanto al sud ideale che resta sullo sfondo e di tanto in tanto torna ad essere protagonista, ecco farsi avanti gli echi di terre lontane, la dolcezza e la passione del progetto Medina pubblicato lo scorso anno sempre per la Tuk Music: le varie aree musicali trovano, così, un luogo ideale nel quale incontrarsi, fondersi e dare vita a nuovi suoni e nuovi pensieri, libere dagli schemi ritmici per un viaggio intriso di emotività e caratterizzato dalla curiosità di esplorare sempre nuovi linguaggi e nuove idee.
Il cuore della carriera musicale del sassofonista Raffaele Casarano è il suo quartetto Locomotive, attivo dal 2004, con il quale ha inciso tre dischi. Ha suonato e inciso con artisti del calibro di Giuliano Sangiorgi, Negramaro, Omar Pedrini, Paolo Fresu, Gian Maria Testa, Philip Catherine, Buena Vista Social Club, Javier Girotto, Lincoln Goines, Mark Soskin, Benjamin Henocq, Nguyen Le, Daniele Di Bonaventura, Yuri Goulbev, Roberto Ottaviano, Gianluca Petrella, Patrizia Conte, Ensemble Notte Della Taranta e molti altri. Raffaele è direttore artistico e ideatore, insieme all’associazione MusicAltra, del "Locomotive Jazz Festival" nel suo paese natale Sogliano Cavour (Le). Il Festival ha ospitato numerosi ospiti di fama internazionale insieme a jazzisti salentini, riscuotendo ampio consenso di pubblico. 

L’incontro del giovane pianista Mirko Signorile con il sassofonista Gaetano Partipilo è stato determinante per la sua attività, dando vita ad una lunga intesa musicale e alla formazione di numerosi gruppi: The Misfits, Urban Society, il sestetto The Institute. Nel ’97 Signorile frequenta i seminari estivi di Siena Jazz con Enrico Rava, il quale gli assegna la borsa di studio come miglior pianista partecipante, e da qui inizia una carriera fatta di riconoscimenti, fruttuose collaborazioni (importanti anche quelle con musicisti stranieri quali Rosalia De Souza, Dave Liebaman, Greg Osby, Dave Binney, solo per citarne alcuni) e prestigio. Ha suonato con i maggiori jazzisti italiani, esibendosi sui più importanti palchi nazionali e esteri. Attualmente impegnato nella realizzazioni di nuovi progetti discografici (con Giovanna Carone, Locus Mood e Piano Solo), ha realizzato “Mirko Cosmo” una raccolta di brani pianistici dall’intento didattico e alcune musiche per il teatro. Degno di nota, nel 2014, il cd “MIrazh” realizzato in duo con la cantante Giovanna Carone, progetto liberamente ispirato a Le Città Invisibili di Italo Calvino con 13 composizioni originali scritte da lui. 
 
  Per maggiori informazioni: www.musicusconcentus.com - 055 287347