La musica di autori che hanno realizzato la loro scrittura tra pensiero e spirito con uno sguardo rivolto all'accoglienza anima la rassegna di musica contemporanea "Play It! - Extra" dell'Orchestra della Toscana al Teatro Verdi di Firenze.
Venerdì 23 settembre, con inizio alle ore 21.00, sarà protagonista la musica dell' estone Arvo Pärt, per alcuni anni il compositore vivente più eseguito al mondo. Come capitato ad altri autori ha attraversato la fase dell’avanguardia, per poi approdare ad un linguaggio molto personale e comunicativo. Interprete di una profonda vena mistico-religiosa, che partendo dagli abissi del silenzio ha radicalmente riformato il linguaggio musicale del nostro tempo.
Il “compositore del silenzio” – come è stato appunto definito - ha, tra i tanti, il merito di aver avvicinato il grande pubblico e la musica contemporanea. Le sue composizioni sono conosciute ed apprezzate da giovani e meno giovani, appassionati e non. Artista coraggioso, ha sviluppato uno stile personalissimo dedicandovi lunghissimi periodi di studio. Ad un certo punto del suo percorso artistico si è immerso totalmente nel gregoriano per “pulire” la propria anima e per liberare il proprio orecchio da tutte le influenze delle avanguardie e delle neo - avanguardie, stili a cui non sentiva più di appartenere.
Quello che lui voleva fare era sviluppare un nuovo orecchio; così ha rinunciato ad ascoltare qualsiasi altro tipo di musica. Voleva scoprire dentro di sé una misteriosa sorgente e lasciarne sgorgare liberamente i suoni. Due linee melodiche, il massimo della semplicità e della trasparenza, il tintinnabuli, dove afferma: “(…) la prima melodia rappresenta i miei peccati, quello che sono io stesso, mentre la seconda voce è il perdono che mi viene concesso”.
Nel programma proposto al Teatro Verdi diretto da Tonino Battista, alcuni titoli tra i più famosi di Pärt come Tabula rasa, il brano che lo ha consacrato alla fama mondiale, una semplicità complessa, una trasparenza per raggiungere la quale è necessario il salto nel vuoto. Solisti al violino Daniele Giorgi e Chiara Morandi.
A Fratres, uno dei pochi, rari brani nei quali il tempo riesce veramente a fermarsi, si aggiungono Cantus in memoria di Benjamin Britten dove i rintocchi iniziali delle campane e il successivo lamento spianato degli archi allontanano ogni paura ancestrale della morte e infine Orient & Occident dove si raffigura l'arduo rapporto tra le due culture in un tormentato movimento orchestrale, davvero geniale.
Al concerto sarà presente il Coro Viri Galilaei ( www.gregoriano-virigalilaei.it ) che eseguirà dei canti gregoriani intervallandoli ai brani di Pärt per un ulteriore “extra”, dedicato a questa musica corale antica, una modalità della voce e del canto che predispone all'ascolto del repertorio contemporaneo. Qualcosa che appartiene ad un passato davvero remoto che però si lega incredibilmente al presente dal punto di vista emozionale stabilendo un ponte tra questi due mondi così lontani nel tempo.
Info: www.orchestradellatoscana.it - www.teatroverdifirenze.it